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UNA BASILICATA DI TRADIZIONE E MISTERO NEL BORGO DI ACERENZA -

NUOVA MAPPA BORGHI D’ITALIA - TURISMO DELLE RADICI

Potenza - "Posta su un monte a guisa di un nido d’Aquile" è il modo in cui il poeta latino Quinto Orazio Flacco descrisse nelle sue Odi Acherontia, l'odierno borgo di Acerenza, luogo dove si incontravano la Via Appia, l'Appia-Traiana e la Via Erculea. Il passato del paese si perde nel Paleolitico Medio, certezza testimoniata dai reperti riferibili all'Uomo di Neanderthal ritrovati in contrada Macchione.
UNA BASILICATA DI TRADIZIONE E MISTERO NEL BORGO DI ACERENZA - NUOVA MAPPA BORGHI D’ITALIA - TURISMO DELLE RADICI

Potenza - "Posta su un monte a guisa di un nido d’Aquile" è il modo in cui il poeta latino Quinto Orazio Flacco descrisse nelle sue Odi Acherontia, l'odierno borgo di Acerenza, luogo dove si incontravano la Via Appia, l'Appia-Traiana e la Via Erculea. Il passato del paese si perde nel Paleolitico Medio, certezza testimoniata dai reperti riferibili all'Uomo di Neanderthal ritrovati in contrada Macchione. Un passato attraversato dall'antica tribù lucana degli Osci, che diedero all'insediamento il nome di Akere. Qui le tradizioni culturali rimangono forti e consolidate, come dimostrato dal fatto che l'economia locale si regge sui settori tradizionali dell'agricoltura, del lavoro artigiano, dell'edilizia, della lavorazione del legno, del ferro e del vetro, della produzione di vino e olio. Questa vocazione tradizionale si nota nel Museo dei legni intagliati, nel Museo Diocesano di Arte Sacra e nel Museo della Civiltà Contadina, tutte dimostrazioni della vicinanza degli abitanti con le proprie radici culturali. Lo stesso discorso vale per la processione della Festa di Sant'Antonio del 13 giugno o per la rievocazione estiva della costruzione della cattedrale, durante la quale centinaia di figuranti sfilano in costume per il borgo. Non a caso, la cattedrale dell'XI secolo in stile romanico-cluniacense, consacrata all'Assunta e a San Canio, svetta su tutto il borgo e sull'ampio panorama che mostra il vasto patrimonio boschivo di 900 ettari, il Bosco di San Giuliano che si estende fino a nord-ovest, tra il fiume Bradano e la Fiumarella. Leggenda narra che nelle cripte della cattedrale si trovino ancora le spoglie del vescovo Canio, nascoste ai Saraceni e mai più ritrovate. Non è l'unico mistero del paese, perché le strutture della cattedrale mostrano simbologie oscure, come raffigurazioni di nudità esplicita, diavoli e amanti dai tratti deformi. Altro simbolo dell'orgoglio locale è il Castello Longobardo, che insieme alla cattedrale ha mantenuto le sue caratteristiche medievali. Caratteristiche che si possono apprezzare fino in fondo solo bevendo un calice di vino rosso Aglianico al calar del sole o assaggiando la tipica salsiccia e soppressata acheruntina. Un modo degno di terminare la visita di uno dei borghi più belli della Basilicata.


COME ARRIVARE: Gli aeroporti internazionali più vicini sono: Bari Palese, Napoli Capodichino e Lamezia Terme. In treno, Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno, raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus. In auto, la Basilicata si raggiunge seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico percorrendo l'A2 Autostrada del Mediterraneo.


ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile per le famiglie con bambini il parco zoologico Basilicata Alpaca. Dal Lago di Acerenza è possibile scattare delle ottime fotografie del paesaggio.


(9Colonne © IESTV.TV 121)(Greenqualitaly)





Queste pagine sono curate dall'Osservatorio di Ass.: ITALIANO ALL'ESTERO


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