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Si è svolta il 9 aprile scorso la riunione del Comites di Tel Aviv



La sintesi degli argomenti discussi


TEL AVIV- Si è svolta il 9 aprile scorso la riunione del Comites di Tel Aviv, cui hanno partecipato anche Rocco Palma, alla guida della cancelleria consolare dall’Ambasciata d’Italia in Israele e Stefano Pazienza, responsabile dell’ufficio visti.

In particolare Palma – si legge nel verbale dell’incontro diffuso dal Comites – ha espresso il suo supporto e coinvolgimento su tutti i progetti già operativi promossi dal Comites, che hanno ottenuto un finanziamento dal Maeci in collaborazione con l’Ambasciata. Ha espresso anche il suo personale incoraggiamento a promuoverne di nuovi, da affiancare a quelli esistenti, approfittando del fatto che Israele sta uscendo dalla pandemia e che quindi molte attività rivolte al pubblico italiano possono riprendere in sicurezza nei formati collaudati con successo prima dell’emergenza Covid-19. Tra le idee, in fase di pre-valutazione con coloro che hanno avanzato alcune proposte, si ricordano la scuola di lingua italiana per bambini, il doposcuola/campeggio estivo per ragazzi e la festa della gastronomia italiana.

Il Comites afferma la sua disponibilità a valutare nuove proposte.

Tra i progetti in corso, si richiama il Laboratorio teatrale, che ha appena concluso la scrittura di un copione scritto da attori italiani guidati dalla regista Giordana Sermoneta. Si tratta di una commedia che tratta di situazioni talvolta tragicomiche che un immigrato italiano deve affrontare nell’interazione con una società basata su usi e costumi inevitabilmente diversi da quelli a cui era abituato nel suo paese di origine. Ci vorranno diversi mesi di prove in locali adatti per portare in scena lo spettacolo.

L’esigenza di avere un punto di sostegno sociale e psicologico è aumentata nell’ultimo anno di pandemia. A tale esigenza risponde il progetto PoSSo, a proposito del quale si riporta il messaggio fatto pervenire dalla psicologa Giuly Albertini in vista della riunione: “Lo Sportello di sostegno emotivo, come immaginavamo, in questo periodo così difficile per tutti noi è di grande importanza e grazie a questo stiamo aiutando psicologicamente molti italiani residenti in Israele. Oggi abbiamo 16 utenti, di età e con richieste diverse: persone adulte dai 40 ai 70 anni, che si mettono in discussione sulle loro scelte e soprattutto su quella di vivere qui, giovani che iniziano a mancare di fiducia in loro stessi, persone con traumi recenti o passati da superare, persone con rapporti difficili con parenti o amici…. Ogni problema si è chiaramente acutizzato in questo momento, nel quale tutti ci troviamo a esser costretti ad affrontare i nostri mostri, ad aprire quei bagagli che si sono appesantiti sempre più, per cui, molti arrivano con un problema caratterizzante il momento difficile che stanno attraversando, ma poi si trovano ad affrontare un percorso psicologico partendo da trascorsi emotivi che non avevano preso in considerazione. Sono molto contenta di come stia andando, poiché in questa edizione di Posso, viste le forti difficoltà economiche dei molti, stiamo veramente aiutando parecchie persone; quello che era nato come un progetto per aiutare gli italiani ad integrarsi, è diventato più di quello, è diventato proprio un supporto psicologico importante, che permette a molti italiani di tentare un percorso di sostegno emotivo di grande aiuto, al quale spesso avevano pensato rimandandolo però ad un’altra occasione…. l’occasione è Posso (mi è stato detto più di una volta da molti utenti)”.

Molte anche le testimonianze di partecipanti al gruppo guidato da Angelica Calò, che si incontrano periodicamente per sviluppare insieme e individualmente l’autostima che aiuta ad affrontare meglio e superare le sfide della vita, soprattutto quando la congiuntura è particolarmente sfavorevole, come quella creatasi per il contenimento dei contagi.

Un altro dei progetti la cui importanza è drammaticamente aumentata a fronte delle limitazioni imposte da lockdown e distanziamento sociale è quello dell’assistenza pensionistica. La consigliera Giordana Mosseri si dà molto da fare per aiutare in maniera soddisfacente il numero sempre in crescita di pensionati che hanno scarsa dimestichezza con i mezzi informatici o limitata mobilità. In mancanza di accesso alle liste anagrafiche ufficiali – segnala il Comites – esiste un’oggettiva difficoltà a raggiungere capillarmente molti potenziali assistiti. Infine la normativa complessa e in continuo divenire pretende tempo, risorse e competenze quasi impossibili da reperire.

Infine, il progetto Aperikucha, risorto riaprendo le proprie attività recentemente via Zoom. Il nuovo formato prevede incontri periodici normalmente monotematici e si discosta da quello originale che offriva invece una ribalta a rappresentanti più o meno giovani dello spirito imprenditoriale e artistico italiano o israeliano e introduceva un collegamento importante tra i due Stati favorendo una rete di collaborazioni basata su nuove opportunità. Si è quindi deciso di ricollocare su altri fronti, a partire dal primo luglio prossimo venturo, i dispositivi (un computer portatile e un pointer) acquistati dal Comites con il finanziamento ottenuto in passato a favore di questo progetto. (Inform)



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