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RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE TRA EUROPEI IN UK: LA BREXIT COMPLICA LE COSE. ECCO LE NOVITÀ

– DI GABRIELLA BETTIGA



LONDRA - “Tra le varie cose a cui probabilmente non abbiamo mai pensato prima della Brexit, è che portare partner, genitori, nonni o altri familiari a vivere con noi in UK sarebbe stato un problema. Quando si applicavano ancora le regole dell’Unione Europea, era possibile fare domanda di ricongiungimento familiare non solo per ascendenti e discendenti in linea retta, quali genitori o figli non europei, ma anche per zii, sorelle, fratelli ed altri parenti purchè in possesso di alcuni requisiti”. Ne scrive oggi Gabriella Bettiga, director di MGBe Legal, su “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni. “In caso di parenti europei poi, il problema non si poneva affatto, in quanto questi avrebbero potuto entrare in UK quali cittadini dell’Unione, senza dimostrare dipendenza da chi già risiedeva in Gran Bretagna. Ora invece la situazione è molto più complessa. Se un familiare europeo non ha i requisiti per fare domanda ai sensi del settlement scheme, dovrà richiedere un visto di ingresso sulla base della propria relazione familiare con un europeo in possesso di pre-settled o settled status o in grado di ottenere tale status, di un europeo britannico o di un frontier worker. Inoltre ora solo alcuni familiari hanno diritto a presentare la domanda, mentre altri sono esclusi. È infatti possibile ricongiungersi a coniuge, partner legato da unione civile o non coniugato, e figli o nipoti con meno di 21 anni. È anche possibile presentare domanda per figli e nipoti oltre i 21 anni e genitori o nonni, ma solo se dipendenti dal proprio sponsor. Per soddisfare il requisito della dipendenza, bisogna principalmente dimostrare dipendenza economica e/o convivenza con il proprio sponsor. In pratica questo è spesso molto difficile. Pensiamo ad esempio a chi vuole far venire a vivere in UK i propri genitori, che vivono in Italia e percepiscono una pensione. A meno che lo sponsor non abbia inviato regolarmente fondi tramite bonifico bancario o altro modo tracciabile, non sarà molto semplice poter dimostrare che i genitori abbiano bisogno di sostegno economico. Fortunatamente fino al 30 giugno 2021, l’Home Office ha deciso che la dipendenza viene presunta, e quindi non è necessario inviare prove (anche se, in caso ne abbiate, è sempre meglio farlo). Perciò se i vostri nonni economicamente autosufficienti sognano Londra, fateli venire entro fine giungo, altrimenti diventerà più difficile. Per fare domanda di visto di ingresso, che si chiama family permit, è necessario che lo sponsor sia un cittadino europeo (anche se naturalizzato britannico) che già viveva in UK prima del 31.12.2020. È poi necessario che la relazione con lo sponsor sia nata prima del 31.12.2020, cosa ovvia in caso di genitori, ma da tener presente in caso di partner. I figli dello sponsor nati all’estero possono fare domanda anche se nati dopo in 2020. È inoltre necessario che lo sponsor abiti in UK o vi si rechi con il proprio familiare. Un altro cambiamento causato dalla Brexit è l’inasprimento dei controlli su eventuali precedenti penali. In caso di problemi con la giustizia sia in UK che in altri paesi, la richiesta di ricongiungimento rischia di essere rifiutata. La domanda va presentata dal proprio paese di residenza, e non dal Regno Unito, e la documentazione da produrre include passaporti di sponsor e familiare, prova della relazione, come ad esempio certificati di matrimonio o nascita e prova che lo sponsor ha il pre-settted o settled status o, in caso non abbia fatto ancora domanda, ne abbia diritto. Se la domanda di ricongiungimento è presentata da partner non coniugato, si dovrà dimostrare che la relazione era già stabile e duratura prima della fine del 2020, e normalmente l’Home Office richiede prova di convivenza per due anni”. (aise)


09/03/21

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