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Parole alate, Sfingi, Leoni, e Mani d’argento e Vite Nuove: prossimi eventi culturali a Francoforte


- “Le parole sono alate come le frecce che tagliano l’aria veloci per andare dritte al bersaglio e far breccia nel cuore di chi le ascolta”. Con queste parole è iniziata la lezione-intervista a Laura Pepe, autrice del libro “La voce delle Sirene. I Greci e l’arte della persuasione” (Laterza 2020), organizzata mercoledì 27 ottobre nella Sala Europa del Consolato Generale d’Italia a Francoforte e ora on line sul canale YouTube ItalyinFFM.

La professoressa Laura Pepe, docente di Diritto Greco all’Università di Milano e divulgatrice scientifica per il canale televisivo FOCUS, ha raccontato e disvelato al pubblico i segreti di come i miti, la filosofia, la narrazione privata e pubblica, la poesia e la prosa si nutrono, crescono, si inverano nella forza magica della parola. Un potere accresciuto e accompagnato dall'indefettibile, immancabile dea Peithò: la soave persuasione, fidata alleata di Afrodite, la seduzione. Ne scaturisce una parola capace di trascinare la mente dell’ascoltatore e del lettore, di essere farmaco dell’animo, musica per le orecchie, trascinatrice di folle, ma anche fonte di inganno e di illusione e che gli antichi Greci sapevano essere sovrana potentissima, sia nella dimensione privata che nell’agorà pubblica.

Chi invece fosse curioso ed interessato alla cultura etrusca e ai primi secoli di quella romana, non può non visitare la mostra “Sfingi, Leoni e Mani d’argento – Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di VULCI” che apre le porte al pubblico tedesco ed italiano, il 3 novembre al Museo Archeologico di Francoforte sul Meno (Karmelitergasse,1). Una mostra che potrà essere ammirata fino al 10 aprile 2022.

Le ultime scoperte archeologiche dalla necropoli di Vulci e le più recenti riflessioni sullo sviluppo della civiltà etrusca in Italia hanno spinto la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Archeologico di Francoforte e la Fondazione Vulci, a promuovere e realizzare una mostra che, partendo dalle più recenti acquisizioni, evidenzia i rapporti con l’Oltralpe, in un itinerario che giunge in Germania, seguendo il filo conduttore degli scambi commerciali e del comune atteggiamento di autocelebrazione delle aristocrazie antiche.

La mostra, voluta fortemente dal Direttore del Museo Archeologico di Francoforte, Wolfang David, prevede l’esposizione dei reperti rinvenuti nei fortunati scavi effettuati negli ultimi anni nelle necropoli dell’Osteria e di Poggio Mengarelli. Faranno così bella mostra di sé i corredi della Tomba delle Mani d’Argento con la straordinaria new entry della testiera di cavallo in bronzo e cuoio appena finita di restaurare dall’Istituto Centrale per il Restauro del MIC, la Tomba dello Scarabeo Dorato e la Tomba della Truccatrice con una rarissima coppa tolemaica, 12 sculture tra cui pantere e sfingi di preziosissima fattura, per citare solo alcuni degli oltre 400 oggetti esposti. Completa il percorso espositivo una sezione speciale dedicata ai re etruschi di Roma ed un catalogo bilingue italiano-tedesco.

Ed infine, a conclusione del ciclo “L’Italia di Dante- Dante e l’Italia” - ciclo pensato per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e iniziato a novembre dell’anno scorso in collaborazione, tra l’altro, con l’Italienzentrum dell’Università J.W. Goethe di Francoforte – verrà presentato l’8 novembre, alle ore 18:45, in una conferenza-presentazione digitale su piattaforma zoom il volume dal titolo “Vite nuove – Biografia ed autobiografia di Dante” (Carocci, 2021) curato dalla professoressa Elisa Brilli e dal professor Giuliano Milani.

La sfida di scrivere una biografia a quattro mani è un’impresa originale. Scriverla consultando i (pochi) documenti d’archivio sul Sommo Poeta e le (molte) opere letterarie è una sfida che la docente universitaria di letteratura medievale Elisa Brilli e lo storico medievista Giuliano Milani affrontano insieme ricostruendo l’itinerario di un uomo che ha assistito a grandi sconvolgimenti politici e culturali del suo tempo, e che attraverso la scrittura ha tentato di dare senso alla propria vita, inventando nuove forme di racconto di sé dai contenuti sempre mutevoli. Un libro che permette anche ai non specialisti di entrare nel mondo di dante e seguirlo nel suo essere cittadino ed esule e allo stesso tempo autore universale.

Questo ciclo di incontri, sia digitali che in presenza, ha consentito all’Ufficio culturale del Consolato Generale di Francoforte di organizzare ben nove eventi sul settecentenario dantesco, invitando i vari relatori intervenuti a presentare vari aspetti e tematiche che le opere di Dante offrono sia agli studiosi che a coloro i quali si avvicinano per altri motivi o esperienze all’opera del Sommo Poeta: compositori, giornalisti, scienziati, artisti, scrittori o storici hanno trovato e trovano ancora oggi nei mondi e universi danteschi sempre nuove letture ed interpretazioni moderne ed attuali. (aise)

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