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L’ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti sulle opportunità per le aziende italiane in Israele


A “Voci dalla Farnesina”


ESTERI

ROMA – A “Voci dalla Farnesina”, il podcast realizzato dal Maeci in collaborazione con l’Ansa, l’ambasciatore d’Italia in Israele Gianluigi Benedetti sottolinea le caratteristiche che fanno di questo Paese un polo attrattivo per le multinazionali interessate a ricerca e innovazione e le opportunità che esso presenta anche per le aziende italiane.

“Malgrado la battuta d’arresto dovuta ad un anno di pandemia, i fondamentali del sistema economico israeliano restano solidi. In particolare la componente high tech sembra aver retto bene. Con più di 6 mila start up, oltre il 4% del Pil investito in ricerca e sviluppo e tra i 6 e i 10 miliardi di dollari all’anno investiti da privati in start up innovative negli ultimi anni, Israele continua ad essere un Paese attrattivo per centinaia di grandi aziende multinazionali straniere, interessate alla ricerca e all’innovazione – afferma Benedetti, sottolineando come “il processo di normalizzazione in atto con alcuni paesi arabi del golfo ha ulteriormente aumentato l’interesse delle aziende straniere per Israele, sia per le prospettive di stabilità regionale, sia per le nuove opportunità di business e investimento”.

“Molte giovani aziende israeliane, inoltre, cominciano a preferire percorsi di crescita, piuttosto che veloci exit, e cercano all’estero i partner migliori per rafforzarsi e svilupparsi. Israele si sta trasformando da start up nation a scale up nation e in questo quadro l’Italia può presentarsi come partner privilegiato, rafforzando l’esistente collaborazione industriale e scientifica bilaterale – prosegue l’Ambasciatore, rilevando come la “complementarietà tra i due sistemi economici aiuti questa evoluzione”. “Da un lato, le nostre grandi e medie aziende possono trovare qui un ambiente favorevole e dinamico per realizzare progetti di ricerca e innovazione, anche con incentivi del governo israeliano; dall’altro lato, il nostro sistema manifatturiero può diventare, soprattutto nei settori in cui siamo tradizionalmente più forti, il naturale punto di attracco delle aziende israeliane che intendono crescere, industrializzare i loro prodotti ed entrare nei mercati globali”.

“I presupposti ci sono tutti – rileva Benedetti: – la solida amicizia tra i nostri due Paesi, la vicinanza geografica, l’ottimo stato delle relazioni politiche, rapporti culturali che affondano le radici nelle nostre stesse società, il dinamismo dei flussi commerciali e turistici, una forte domanda di Italia e di made in Italy e soprattutto l’articolata cooperazione accademia e scientifica basata sull’accordo bilaterale del 2000”.

“L’ambasciata d’Italia e tutti gli uffici del sistema Italia in Israele sono a disposizione delle aziende interessate a cogliere queste opportunità. Oltre all’assistenza sul mercato, mettiamo a disposizione anche alcuni strumenti finanziari, bandi per progetti accademici e industriali e un programma di accelerazione per le start up italiane giunto alla terza edizione. Le opportunità – conclude l’Ambasciatore – sono in tutti in settori e in particolare nell’aerospazio, nell’energia, nelle scienze della vita e nell’intelligenza artificiale”. (Inform)


LUNEDÌ, 1 MARZO, 2021 IN ESTERI


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