Bionda, occhi verdi, voce roca e verve innata, fascino magnetico e arguta ironia. Simbolo della storia cinema italiano e antidiva per eccellenza: “Le attrici, diciamo bruttine, che oggi hanno successo in Italia lo devono a me. Sono io che ho sfondato la porta” diceva. Monica Vitti aveva compiuto novant’anni lo scorso 3 novembre. Ora a piangerla è il mondo del cinema e dello spettacolo italiano che dice addio a un’attrice speciale, lontana da venti anni – a causa di una malattia - dal piccolo e grande schermo ma nel cuore di tutti coloro che l’hanno amata negli sketch comici in tv come nelle pellicole firmate dai più grandi registi: da Michelangelo Antonioni a Mario Monicelli, da Ettore Scola a Dino Risi solo per citarne alcuni. È stata una carriera brillante la sua: tanti i capolavori del cinema che l’hanno vista protagonista: ‘La ragazza con la pistola’ ,‘Qui comincia l'avventura’, ‘La notte’, ‘Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), ‘La supertestimone’, ‘Gli ordini sono ordini’, ‘La Tosca’, ‘Amori miei’, ‘Per vivere meglio divertitevi con noi’, ‘Letti selvaggi’, ‘Il tango della gelosia’, ‘Deserto rosso’. Anche se la lista dei film con Monica Vitti è davvero ricca, ricchissima. La sua carriera prende il via a teatro, poi arrivano i primi film drammatici, quelli che la videro diventare un’icona del cosiddetto cinema “impegnato”, fino alla consacrazione a unica “mattatrice” della commedia all'italiana, capace di tener testa a colleghi come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi. Numerosi anche i premi conquistati nel corso della sua lunga carriera: 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), 3 Nastri d'Argento, 12 Globi d'oro (di cui due alla carriera) e un Ciak d'oro alla carriera, un Leone d'oro alla carriera a Venezia, un Orso d'argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA. La notizia della morte è arrivata il 2 febbraio, in mattinata, da Walter Veltroni, che ha twittato: "Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto". Poi sui social un dilagare di foto, video, ricordi, messaggi commossi. A partire dal ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano. È una giornata davvero triste, scompare una grande artista e una grande italiana”. “Monica Vitti ci lascia e con lei se ne va un'attrice di immenso spessore, gran carattere e forte personalità – scrive Carlo Verdone su Facebook - in un cinema tutto o quasi al maschile lei ed Anna Magnani hanno rappresentato il talento femminile ai massimi livelli. Perfetta e credibile sia nel drammatico che nella commedia lascia un' eredità dura da colmare. Tutte le giovani attrici dovrebbero studiare le sue interpretazioni. Ne trarrebbero una grande, immensa lezione. Nella sua lunga malattia ha avuto accanto un uomo ammirevole, eccezionale: Roberto Russo. A lui il mio abbraccio più sincero e forte. Grazie Monica per tutto quello che ci hai dato. Nella risata e nella riflessione”.
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