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YEMEN E MYANMAR: IL PARLAMENTO UE CONDANNA VIOLENZE E COLPO DI STATO


BRUXELLES - Il Parlamento Europeo riunito in plenaria ha approvato oggi due diverse risoluzioni in cui condanna le violenze in Yemen e il colpo di stato in Myanmar.

La violenza in corso nello Yemen dal 2015 è degenerata nella “peggiore crisi umanitaria del mondo”. È quanto sostiene il Parlamento Europeo che oggi, con 638 voti favorevoli, 12 contrari e 44 astensioni, ha approvato una risoluzione in cui si sottolinea che non ci può essere una soluzione militare al conflitto e che la crisi può essere risolta in modo sostenibile solo attraverso un processo negoziale inclusivo a guida e responsabilità yemenita.

Tutte le parti sono invitate a facilitare il passaggio rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari e di altri beni necessari alla popolazione.

Quasi l'80% degli yemeniti - più di 24 milioni di persone - hanno infatti bisogno di sostegno umanitario, mentre 50.000 persone vivono in condizioni analoghe alla carestia, un dato destinato a triplicare entro giugno 2021.

Tutte le parti – si ribadisce nella risoluzione – devono urgentemente astenersi dall'affamare i civili come metodo di guerra e chiede l’imposizione di misure mirate contro coloro che commettono atti che violano il diritto internazionale umanitario.

Accogliendo l'impegno dell'UE di triplicare gli aiuti umanitari per lo Yemen nel 2021, gli eurodeputati esortano la Commissione europea e i Paesi UE a guidare gli sforzi internazionali per intensificare gli aiuti umanitari.

Con 667 voti favorevoli, 1 contrario e 27 astensioni, l’Europarlamento ha approvato anche risoluzione sulla situazione in Myanmar, in cui si ribadisce la “ferma condanna” al colpo di stato militare del 1° febbraio e si chiede ai militari (Tatmadaw) il ripristino immediato del governo civile, la fine allo stato di emergenza e il rilascio incondizionato di tutte le persone arrestate illegalmente, inclusa Aung San Suu Kyi. L’esito delle elezioni generali dell'8 novembre 2020 deve essere rispettato e il potere restituito alle autorità civili elette.

Secondo i deputati, “nonostante la sua incapacità di condannare adeguatamente le violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze in Myanmar/Birmania, Aung San Suu Kyi continua a essere il simbolo del popolo del Myanmar/Birmania per quanto riguarda le aspirazioni e le ambizioni democratiche per un futuro più giusto e democratico”.

Inoltre, per garantire il riconoscimento e la rappresentanza di tutti i gruppi etnici in Myanmar, compresi i rohingya, la nuova costituzione deve essere elaborata e attuata attraverso un processo libero ed equo.

Gli eurodeputati accolgono con favore l’estensione delle sanzioni del 2018 nei confronti del personale militare e dei funzionari del Tatmadaw, della guardia di frontiera e della polizia responsabili di gravi violazioni dei diritti umani ai danni dei rohingya, ed esortano il Consiglio a estendere le sanzioni mirate all'intera dirigenza dell'esercito del Myanmar/Birmania, compresi tutti coloro che hanno preso parte al colpo di Stato.

Infine, il Parlamento europeo invita l’UE e gli Stati membri a promuovere il coordinamento internazionale al fine di impedire l'esportazione illegale di merci non autorizzate dal Myanmar/Birmania, soprattutto a vantaggio economico delle forze armate. (aise)


11/02/2021 - 18:12

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