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Turismo delle Radici: dibattito a Palazzo Minerva


Su iniziativa del senatore Gianluca Castaldi si è svolto il 14 febbraio scorso, nella sala Capitolare di Palazzo Minerva del Senato, un incontro dibattito sul tema: “La via del turismo delle radici (o di ritorno)”, con l’obiettivo di dibattere sulla rigenerazione delle comunità attraverso la formazione.

Una parte dell’incontro è stata incentrata sulla presentazione del lavoro di ricerca sul “turismo delle radici” realizzato dalla Università della Calabria su iniziativa della professoressa Sonia Ferrari, docente di Marketing Turistico, con Tiziana Nicotera, cultore della materia nella stessa Università.

Le due ricercatrici negli ultimi anni sono riuscite a coinvolgere nell’attività di studio e ricerca sul tema altri studiosi di università italiane e straniere, quali l’Università di Mar del Plata (grazie al contributo della professoressa Ana Maria Biasone), l’Università di Torino (ha partecipato alla ricerca per la parte statistica la professoressa Anna Lo Presti), l’Università di Bari (con i professori Roberto Santamato e Nicolaia Iaffaldano) e l’Università di Messina (rappresentata dal professor Filippo Grasso).

Hanno partecipato all’incontro romano, oltre al senatore Gianluca Castaldi, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, anche Angelo Sollazzo, presidente della Confederazione degli Italiani nel mondo, Nicola Dario, assistente parlamentare e presidente dell’APS Energie per le Radici, e Pietro Zocconali, presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi.

Il dibattito è stato moderato da Orazio di Stefano, presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi in Abruzzo.

I risultati della ricerca, finanziata dal Ministero degli Esteri e coordinata da Sonia Ferrari, come noto sono confluiti in un volume dal titolo “Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia”, pubblicato dalla Egea-Bocconi in italiano, inglese e spagnolo. Il volume racchiude importanti informazioni e linee guida per la futura programmazione strategica di marketing per lo sviluppo del turismo delle radici nel nostro paese.

Secondo il parere della coordinatrice del progetto, Sonia Ferrari, alla luce dell’accordo stipulato fra i Ministeri degli Esteri e della Cultura il dibattito ha messo in luce come l’uso delle risorse del PNRR potrà favorire gli investimenti in questo settore.

“Sembra che il segmento del turismo di ritorno - ha dichiarato Ferrari - abbia finalmente ottenuto l’attenzione che è giusto che sia riservata ad una porzione così importante, anche in termini potenziali, del settore turistico. La ricerca, presentata già a novembre scorso presso il Ministero degli Esteri, primo studio di una simile rilevanza svolto in Italia sul tema, ha certamente contribuito ad accrescere la consapevolezza degli operatori e degli enti pubblici sull’importanza dei visitatori di origini italiane e dei loro discendenti in termini turistici”.

Le istituzioni e i territori sono ormai pronti a lavorare per favorire il turismo delle radici. Come è stato sottolineato in vari interventi, esso potrebbe essere un efficacissimo strumento per rivitalizzare i borghi italiani, spesso isolati e spopolati, che non potrebbero altrimenti aspirare a diventare destinazioni turistiche.

Le persone di origini italiane nel mondo sono milioni. Sono desiderose di supportare la propria patria di origine, agendo come testimonial per territori e prodotti locali. Spesso possiedono una seconda casa, soggiornano in loco per lunghi periodi e desiderano fare investimenti in Italia.

“Lamentano però una scarsa e distratta attenzione – ha concluso Ferrari - da parte della propria terra dì origine. Anche grazie agli sforzi della Farnesina e del responsabile per il turismo delle radici presso il Maeci, il consigliere Giovanni Maria De Vita, la situazione sta cambiando e gli sforzi in questa direzione saranno numerosi nel prossimo futuro”. (aise)

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