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CINGOLI, LE MARCHE DOVE NACQUE PAPA PIO VIII - TURISMO DELLE RADICI -


Foto di Federico Giampieri su Unsplash

Macerata - Un borgo il cui nome deriva dal latino "cingulum", ovvero “sporgenza rocciosa”, costruito sulla sommità di un monte che si chiama Circe, a ricordo della leggendaria maga che incontrò Ulisse. E' Cingoli, nella provincia marchigiana di Macerata, abitata anticamente da popolazioni picene (fin dal IX secolo a.C.). Come città romana, invece, nasce nel III secolo a.C., per essere successivamente devastata dal passaggio di goti e longobardi (VI sec. d.C.) e finire nel XV secolo stabilmente soggetta allo Stato Pontificio. Oggi Cingoli si erge in uno dei paesaggi più belli del Mediterraneo, il versante adriatico dell’Appennino. Il suo passato è ancora presente e visibile nelle strade del borgo, tra i colori caldi degli intonaci delle facciate e i portali rinascimentali. Cuore di Cingoli è la piazza Vittorio Emanuele II su cui si affacciano il Municipio, costruito in varie fasi a partire dal XII secolo, e la cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, inaugurata nel 1654 e sorta sul luogo occupato fino al 1615 dalla piccola chiesa di San Salvatore. Sono molti i luoghi di interesse da vedere, come il quattrocentesco palazzo Conti, la chiesa di San Filippo Neri, la chiesa di San Domenico e il connesso convento dell’ordine dei Predicatori, le mura del Monastero Silvestrino di San Benedetto, il cinquecentesco palazzo Puccetti, la chiesa di Santa Caterina D’Alessandria del XIII secolo. La visita continua con il quartiere della Polisena, il più antico della città: nel XVI secolo questa via (oggi chiamata anche Corso Garibaldi) fu ribattezzata via Farnesia et Pontificalis, quando il cardinale Alessandro Farnese, più volte ospite della famiglia Silvestri, divenne Papa col nome di Paolo III. Qui si trova la bellissima Fontana di Maltempo e il seicentesco palazzo Castiglioni, nel quale nacque nel 1761 Francesco Saverio Castiglioni, diventato Papa Pio VIII nel 1829. Prima di concludersi con porta Piana, Corso Garibaldi si apre su una piccola piazza, su cui si affaccia l’antica chiesa di San Nicolò, costruita dopo il 1218. Fuori dalle mura cittadine sono da vedere la collegiata di Sant’Esuperanzio e il santuario di Santa Sperandia, costruito a partire dal XIII secolo, che conserva il corpo della santa, monaca benedettina nata a Gubbio e morta a Cingoli nel 1276. Da vedere anche il Museo Archeologico Statale, che custodisce materiali preistorici, protostorici e dell’epoca romana, tra cui una serie di punte di freccia del Paleolitico e un’ascia-martello in selce, e la Pinacoteca Comunale D. Stefanucci, l’ex seminario vescovile (1780) che ospita 20mila volumi e la pinacoteca istituita nel 1985. Ma il fascino di Cingoli non termina con gli edifici storici e le testimonianze del passato, ma si rafforza con le sue radici culturali. Tra i piatti tipici, vale la pena assaggiare la parmigiana di cardi, chiamati localmente "gobbi", le tagliatelle al sugo di cinghiale, gnocchi all’anatra, oca in salmì. Ottimi anche l’olio extravergine d’oliva che si produce in località Troviggiano e il sedano prodotto nelle campagne circostanti. Vale la pena partecipare anche agli eventi del borgo, custodi delle radici culturali, come l'Arte al Centro Storico a luglio, la Festa del Folclore e della Trebbiatura a luglio e la rievocazione storica "Cingoli 1848" ad agosto. Al termine della visita nel borgo, ogni viaggiatore si sentirà arricchito da esperienze uniche che ricorderà per il resto della vita.

COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è il Leonardo da Vinci di Roma, mentre la stazione ferroviaria è quella di Falconara Marittima, dalla quale si prosegue in bus. In automobile da nord o da sud: autostrada A14, uscita Ancona Nord, superstrada direzione Jesi-Roma, uscita Cingoli, provinciale Jesi-Cingoli.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da Cingoli si raggiungono in breve centri d’arte importanti quali Treia, Macerata, Matelica, San Severino Marche, Tolentino e Recanati.


( 9Colonne © IESTV.TV ) (Greenqualitaly)



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