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THE OTHER SHAPES OF ART: EMILIO VAVARELLA IN DIRETTA STREAMING ALL’IIC NEW YORK



NEW YORK - (The Other Shapes of Me), il progetto di Emilio Vavarella vincitore della sesta edizione di Italian Council, il programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, arriva all’Istituto Italiano di Cultura di New York con l’evento “rs548049170_1_69869_TT: Genesis of an Idea”, curato da Ramdom. Il programma si terrà in diretta streaming sulla pagina Facebook di Ramdom dalle 12:00 alle 13:30 locali (dalle 18:00 alle 19:30 in Italia) del 16 marzo. Il titolo – rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) – attorno al quale ruota l’intero progetto fa riferimento alla prima riga di testo risultante dalla genotipizzazione del DNA di Vavarella. Il lavoro consiste in una traduzione, effettuata dalla madre dell'artista attraverso processi analogici e digitali, del codice genetico in tessuto, usando una delle prime macchine computazionali moderne: il telaio Jacquard. Il risultato finale è un’opera monumentale composta da un tessuto, un telaio e un film oggi parte della collezione permanente del MAMbo — Museo d’Arte Moderna di Bologna. La visione del film Genesis e la presentazione della pubblicazione edita da MOUSSE faranno da cornice all’approfondimento di alcuni aspetti teorici del progetto. La diretta streaming sarà aperta dalle considerazioni introduttive di Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. Vi parteciperanno insieme all’artista Emilio Vavarella, attualmente ricercatore alla Harvard University, Paolo Mele, direttore di Ramdom, Claudio Zecchi, curatore di Ramdom, Stephen Monteiro, media scholar and theorist presso il Department of Communication Studies at Concordia University, Montreal, e Ursula Wolz, lecturer allo Eugene Lang College of Liberal Arts della New School di New York. Ramdom è un’associazione che si occupa di produzione culturale e artistica con sede a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce. È stata fondata nel 2011 da Paolo Mele e Luca Coclite con l’obiettivo di promuovere progetti d’arte contemporanea dal respiro internazionale in dialogo con il territorio del Salento. Negli ultimi anni è stata promotrice di mostre, installazioni d’arte pubblica, residenze, workshop e incontri, tra cui i progetti Indagine sulle Terre Estreme e DEFAULT. Nel 2016 ha lanciato il programma di residenze Sino alla Fine del Mare, dedicato ad artisti e curatori under 35. Lastation, la sua base operativa, si trova al primo piano della stazione ferroviaria Gagliano – Leuca, ultima attiva nel sud est d’Italia; al suo interno ci sono una mediateca, uno spazio espositivo e una stanza dedicata ai progetti di residenza. Claudio Zecchi è curatore di Ramdom. La sua ricerca indaga nuove visioni e letture della sfera pubblica, analizzando il rapporto tra le pratiche, il territorio e le comunità locali. Ha fatto parte del team curatoriale della Biennale dei Giovani Artisti dall’Europa e dal Mediterraneo. Il suo progetto di ricerca, che si concentra principalmente sui formati discorsivi, ha avuto luogo presso la Fabbrica del Vapore, a Milano (2014), Residency Unlimited, a New York (2015), New Art Exchange, a Nottingham, (2016), Pivô Pesquisa, San Paolo (2017), e TOKAS_Tokyo Arts and Space (2018). Emilio Vavarella è artista e ricercatore presso la Harvard University, dove sta conseguendo un dottorato in Film, Visual Studies e Critical Media Practice. Il lavoro di Vavarella coniuga ricerca interdisciplinare e sperimentazione mediale. Le sue opere esaminano il rapporto tra soggettività, creatività non-umana e potere tecnologico. I suoi lavori sono stati esposti presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, a Roma, il KANAL – Centre Pompidou, a Bruxelles, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e il Museo Nacional de Bellas Artes, a Santiago. Ursula Wolz studia Informatica educativa e combina parallelamente approcci accademici e imprenditoriali per sviluppare ambienti di apprendimento basati sulle macchine computazionali. Questi spaziano dai laboratori fuori dal computer ai motori di narrazione per l’istruzione ai tutor artificialmente intelligenti. Ha fondato RiverSound Solutions, con l’obiettivo di dare agli utenti la possibilità di diventare co-creatori – piuttosto che consumatori – di computer e di linguaggi informatici. La sua ricerca più recente include il “code crafting”, attraverso cui esplora concetti legati al campo dell’informatica (dai parametri di funzione, al path finding, al design generativo) e come questi possano essere espressi attraverso la produzione di tessuti a mano e a macchina. Stephen Monteiro è uno studioso dei media e teorico presso il Dipartimento di studi sulla comunicazione della Concordia University a Montreal. Il suo lavoro si concentra sulle radici culturali e le conseguenze del design dei media e dell’interattività in rete. È autore di The Fabric of Interface (MIT Press, 2017) e Screen Presence (Edinburgh University Press, 2016), e l’editore di The Screen Media Reader (Bloomsbury, 2017). I suoi saggi e articoli sui media contemporanei sono apparsi su numerose riviste internazionali. (aise)


09/03/21

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