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Italiani in Venezuela: Porta chiede al Governo l’urgente erogazione di risorse per l’assistenza


ROMA - Più risorse per l’assistenza sanitaria per gli italiani in Venezuela: è quanto richiede Fabio Porta, senatore eletto in Sud America, che, fatti propri i ripetuti e preoccupati appelli moltiplicatisi negli ultimi mesi, ha presentato una interrogazione al Ministro degli esteri Di Maio per sollecitare una “adeguata e urgente erogazione di risorse”. Nell’interrogazione, il parlamentare eletto in Sudamerica fa riferimento alla “situazione di prolungata crisi umanitaria che la sede consolare di Caracas in Venezuela si trova ad affrontare, resa più complessa e pesante dalle conseguenze della pandemia” che “si prolunga ormai da alcuni anni e non manifesta sostanziali tendenze evolutive che possano fare sperare in un passaggio reale di condizione della nostra comunità né nel presente né nell’immediato futuro.” Nella premessa, il senatore spiega che “le esigenze di copertura dei costi per le voci fondamentali di spesa del Consolato generale si presentano con caratteri di forte rigidità e urgenza, dal momento che riguardano soprattutto l’assistenza da prestare agli ammalati e agli indigenti, le spese fisse e le retribuzioni dei digitalizzatori che, oltre ad essere impegnati nel programma di informatizzazione dell’Archivio, di prossima ultimazione, contribuiscono con la loro attività di servizio alla percezione delle entrate amministrative da parte dello stesso consolato; senza contare l’urgenza di rinnovare almeno in parte alcune suppellettili legate all’accoglienza per il pubblico, che versano in uno stato di indescrivibile fatiscenza”. Rilanciando gli appelli che hanno visto in prima linea in queste ultime settimane anche i Presidenti dei Comites del Venezuela, Porta evidenzia come “la necessità di fronteggiare la situazione socio-sanitaria si presenti con caratteri di assoluta drammaticità e urgenza, a causa del continuo scivolamento dei ceti medi e medio-alti sotto la soglia dell’indigenza, anche in conseguenza dell’assidua prassi di esproprio di beni da parte dei poteri pubblici, e dei tassi di inflazione fuori controllo”. Per questi motivi, il senatore ha chiesto al Ministro “se non intenda considerare, ai fini della destinazione di risorse finalizzate all’assistenza dei connazionali malati e indigenti, la straordinaria situazione in cui versa la nostra comunità in Venezuela destinando risorse adeguate ai compiti che i nostri rappresentanti consolari sono chiamati ad assolvere e se non intenda disporre, con assoluta urgenza, la destinazione di tali risorse alle strutture operative, prima che la mancanza di fondi costringa all’interruzione degli interventi, compresi quelli più urgenti e insostituibili”. Presentando la sua interrogazione, il parlamentare ha aggiunto che “la situazione dei nostri connazionali in Venezuela ha costituito in tutti i miei anni di mandato parlamentare una assoluta priorità e in questo senso sarò impegnato anche a presentare ulteriori iniziative parlamentari volte ad assicurare la necessaria copertura finanziaria e continuità operativa ai necessari interventi di assistenza sanitaria coordinati dalla nostra rete diplomatico-consolare”.

(aise)

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