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ITALIANI ALL’ESTERO In collegamento a “l’Italia con Voi”, l’ambasciatore d’Italia in Germania

In collegamento a “l’Italia con Voi”, l’ambasciatore d’Italia in Germania, Luigi Mattiolo, si sofferma sulla situazione della pandemia e sulla collettività italiana presente il loco

ITALIANI ALL’ESTERO

Berlino e la Germania, nonostante la pandemia, continuano ad essere tra le mete preferite dai connazionali che emigrano all’estero

(fonte immagine Rai Italia)

ROMA – In collegamento a “l’Italia con Voi”, la trasmissione di Rai Italia dedicata ai connazionali all’estero, l’ambasciatore d’Italia in Germania, Luigi Mattiolo, si sofferma sulla situazione della pandemia e sulla collettività italiana presente il loco.

“La situazione sanitaria sta migliorando nelle ultime settimane, anche se purtroppo il numero dei decessi giornalieri rimane alto. Si comincia ad individuare un trend positivo, frutto delle rigide misure di contenimento che sono in vigore ormai da dicembre” – afferma Mattiolo, che rileva però come “le autorità tedesche sono particolarmente allarmate per le possibili conseguenze della diffusione delle nuove varianti del virus”. Tale preoccupazione fa escludere che questo sia il momento di alleggerire le misure, “anzi – spiega l’Ambasciatore – è al vaglio la possibilità di imporre ulteriori restrizioni, specie nel movimento da e verso i Paesi dove l’incidenza di queste varianti è più alta”.

Mattiolo rileva come, nonostante le difficoltà e le restrizioni dell’ultimo anno, Berlino e la Germania continuano ad essere tra le mete preferite dell’emigrazione italiana all’estero. “Berlino è una città affascinante, che ha un’offerta culturale e un dinamismo che non teme confronti. La qualità del lavoro è eccellente e il mercato del lavoro è molto vivace. C’è l’ostacolo della lingua, che si deve conoscere per potersi inserirsi pienamente – ammette l’Ambasciatore, pur ribadendo che “il mercato del lavoro tedesco e la città di Berlino continuano ad attirare moltissimi italiani, giovani e anche meno giovani, un po’ perché offre molte opportunità lavorative, un po’ perché abbiamo ormai tutti metabolizzato e apprezziamo la libertà di movimento che viene dall’integrazione europea e dallo spazio Schengen”. “Questo – prosegue Mattiolo – ha molto aumentato la propensione di molti ragazzi e ragazze italiani a recarsi in Germania e a cercare qui un po’di quella realizzazione che magari altrove non sarebbe così facile. Questa caratteristica di Berlino, al di là della pandemia che naturalmente ha reso la nostra vita molto meno dinamica di prima, la rende molto attrattiva anche per il futuro, considerando anche la Brexit”.

Nella capitale tedesca al momento “risultano 41 mila connazionali iscritti all’Aire, ma riteniamo che il loro numero potrebbe essere molto più alto. Questo perché, anche grazie alla permeabilità del mercato del lavoro e alle facilità di spostamento dentro l’area Schengen, dobbiamo considerare che molti connazionali vengono qui per periodi brevi, che poi magari si prolungano, e non necessariamente sentono il bisogno di registrarsi all’Aire – spiga Mattiolo.

“In tutta la Germania gli iscritti all’Aire sono 850 mila. A seconda delle stime si tratta quindi della seconda o forse prima comunità italiana all’estero – sottolinea l’Ambasciatore, segnalando come nel 2020, nonostante i problemi di spostamento, le nuove iscrizioni sono state comunque 18 mila.

“Si tratta di una comunità molto variegata, a partire dall’emigrazione del secondo dopoguerra, i lavoratori che negli anni Sessanta e Settanta venivano qui per essere occupati nell’industria – i cosiddetti lavoratori ospiti – e che ormai ha prodotto la terza generazione di connazionali. Oggi c’è un’emigrazione molto più qualificata e di provenienza regionale molto diversificata; in particolare giovani, che hanno possibilità molto più ampie rispetto al passato di inserirsi nell’ambito accademico o imprenditoriale. Ma ci sono anche difficoltà e disagi che la pandemia ha acuito, situazioni di vulnerabilità economica ma anche psicologica – ammette Mattiolo, dicendosi certo del ritorno della dinamicità di Berlino, “città che in realtà non si è mai fermata, neppure con le restrizioni della pandemia”. (Inform)



 


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