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Incontro Cgie in preparazione della IV Conferenza Stato-Regioni-PA-Cgie: internazionalizzazione

Incontro Cgie in preparazione della IV Conferenza Stato-Regioni-PA-Cgie:

internazionalizzazione del Sistema Paese, Turismo di ritorno, insegnamento e diffusione di lingua e cultura italiana.


CGIE

ROMA – Si è tenuto oggi l’incontro in video conferenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero su internazionalizzazione del Sistema Paese, Turismo di ritorno, insegnamento e diffusione di lingua e cultura italiana: in preparazione alla IV Assemblea plenaria della Conferenza Permanente Stato – Regioni – Provincie Autonome – Cgie in programma per quest’anno. “Per ragioni indipendenti dalla volontà di questi soggetti istituzionali sono trascorsi undici anni dall’ultima Conferenza quando invece di norma dovrebbe tenersi ogni tre anni”, ha esordito Michele Schiavone introducendo i lavori quale Segretario Generale del Cgie che auspica di poter programmare le politiche per gli italiani all’estero nel prossimo triennio per mezzo di questo appuntamento atteso da oltre un decennio. Si sta lavorando per preparare un documento finale da portare in quella sede. Il webinar si è tenuto poche ore dopo le dimissioni del Premier Conte: “ora ci affidiamo alla saggezza del Presidente Mattarella per risolvere la situazione contingente e dare all’Italia il sostegno per uscire dalla crisi politica”, ha evidenziato Schiavone aggiungendo al problema di questa crisi politica anche quella sempre vigente della pandemia che tanti danni ha già causato. “Bisogna chiudere il cerchio per una rappresentanza completa e diffusa attraverso la quale i nostri connazionali all’estero possano dialogare con le istituzioni e diventare parte integrante della ripartenza del nostro Paese: è necessario dedicare attenzione non solo alle risorse economiche ma anche a quelle umane”, ha sottolineato Schiavone richiamando l’attenzione su alcuni appuntamenti che vedranno protagonista l’Italia nel 2021 come G20 e Cop26. Oliviero Bergamini, Vicedirettore di Rainews24, ha moderato il webinar parlando della galassia vastissima degli italiani nel mondo: “una ricchezza enorme che bisogna cercare di mettere in rete con il Paese da cui proviene, rinsaldando le radici e facendo emergere il cosiddetto soft power”. Marina Sereni, Vice Ministro degli Affari Esteri, ha rimarcato l’importanza dell’internazionalizzazione ma soprattutto il tema del turismo: quest’ultimo come uno dei settori più colpiti dalla pandemia. “Il Maeci sta investendo molto sulla valorizzazione e sulle potenzialità offerte da quell’esperienza chiamata ‘turismo delle radici’ promossa nel 2018 dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e riguardante circuiti locali dedicati agli italo-discendenti nel mondo, che rappresentano un bacino ampio compreso tra 60 e 80 milioni di persone”, ha spiegato Sereni. “Nella pandemia abbiamo scoperto la grande potenzialità delle piattaforme e dei social: ad esempio ricordo la creazione della serie di podcast chiamata ‘Voci dalla Farnesina’ con una finestra dedicata agli italiani nel mondo. La promozione della lingua e della cultura italiana all’estero non sono scindibili rispetto al Made in Italy: per questo è stato rifinanziato in legge di bilancio il fondo per la promozione di lingua e cultura, che consente di continuare a puntare su questo settore”, ha aggiunto Sereni. Manlio Di Stefano, Sottosegretario agli Esteri, ha parlato di ottica di sistema con un contatto diretto col territorio. Ha evidenziato le decine di tappe compiute nelle regioni italiane per raccogliere gli input dagli imprenditori e poterli trasformare in opportunità insieme a Farnesina, Ice a Cassa Depositi e Prestiti; è stato menzionato anche il Roadshow virtuale nel 2020 per promuovere il Patto per l’Export coinvolgendo anche il sistema camerale. “Bene l’intraprendenza degli imprenditori italiani – ha sottolineato Di Stefano – ma questi imprenditori non sono soli perché ci siamo dati due parole d’ordine per aiutarli: semplificazione e digitalizzazione”, ha ricordato a tal proposito il decreto attuato nel gennaio 2020 che trasferiva le competenze in materia di export e internazionalizzazione dal Mise al Maeci compresa la vigilanza sull’Agenzia Ice che è cosi diventata un braccio operativo della Farnesina inserendosi con i suoi 78 uffici nella vasta rete estera del Maeci formata dalle Ambasciate e dai Consolati. La Farnesina é cos’ diventata l’unico interlocutore per le aziende italiane che si affacciano sul mercato estero. Il Sottosegretario Di Stefano ha inoltre sottolineato come le nostre comunità all’estero e gli oriundi italiani nel mondo rappresentino una base fondamentale per l’internazionalizzazione del nostro Paese, una patrimonio umano da valorizzare per dare slancio al nostro Paese. Di Stefano ha concluso il suoi intervento evidenziando che si investirà moltissimo attraverso il recovery fund su tutto ciò che riguarda la semplificazione e la digitalizzazione dei servizi per gli italiani all’estero che con la loro presenza favoriscono la diffusione nel mondo della nostra cultura e delle “voglia d’Italia”. Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, ha parlato del 700° anniversario della morte del sommo poeta ricordando l’appuntamento del ‘Dante Globale’ ossia del ‘Dante Day’ che verrà inaugurato il 25 marzo. Masi ha inoltre sottolineato come nonostante l’amore all’estero per l’italiano sia solido, con circa due milioni di studenti nel mondo, sia importante intervenire in questo momento di difficoltà a sostegno degli insegnati che formano i ragazzi che vogliono imparare la nostra lingua. Insegnati che si stanno riducendo a causa della scarsità di attenzione e della risorse. Masi ha anche rilevato che la Dante Alighieri porterà il tema “dell’identità italiana” sulla sua piattaforma insieme all’insegnamento online. Silvana Mangione, Vicesegretaria del Cgie per i Paesi anglofoni extraeuropei, è partita da due notazioni storiche: il 2021 non è solo il 700° anniversario della morte di Dante ma è anche il cinquantenario dell’approvazione della legge che istituiva l’insegnamento dell’italiano all’estero superando quindi la sua relegazione a lingua etnica. “L’italiano è lingua di cultura e business, in realtà è il più raffinato prodotto del Made in Italy nei secoli e con potenzialità altissime di sfruttamento pratico. Già in un convegno di 25 anni fa, che fu una pietra miliare per lo sviluppo dell’insegnamento dell’italiano, parlammo di un progetto politico per coordinare tutti gli interventi e trasformare il meccanismo stesso di commercializzazione del Made in Italy: ciò attraverso l’italianizzazione e l’inserimento di parole italiane al posto dell’inglese: a New York, nelle insegne dei negozi, ormai ci sono più parole italiane che inglesi”, ha spiegato Mangione che vede tuttora mancante un passaggio fondamentale per definire completamente la promozione integrata del Sistema Paese anche in questo settore: “un progetto politico che coinvolga anche gli altri Ministeri – intendendo quindi oltre alla Farnesina – e altre forze in grado di trainarsi a vicenda in un rapporto trasversale tra Stato, mondo dell’industria, Regioni e nostre comunità con le loro rappresentanze di base e parlamentari”, ha aggiunto Mangione esprimendo soddisfazione per l’aumento di interesse verso lo studio dell’italiano e sottolineando in buona sostanza l’importanza del riconoscimento reciproco dei titoli di studio. Giorgio Palmucci, Presidente Enit, ha ricordato la bella esperienza della presentazione del libro a fumetti sull’emigrazione italiana in Belgio nonché la protocollo firmato lo scorso anno con il Cgie sul turismo di ritorno . Un ambito quest’ultimo in cui è fondamentale la collaborazione con il Maeci. Un’azione di sistema con Enit , Maeci , Cgie, ICE e IIC per promuovere l’Italia che sarà fondamentale per la ripresa non appena saranno riaperti i canali turistici lesi dalla pandemia soprattutto in zone come il Sudamerica dove più ampia è la presenza storica di italo-discendenti. Palmucci ha anche evidenziato come un ruolo centrale possa essere svolto dai Comites, quale presidio di maggior prossimità per i connazionali nel mondo in grado di “mantenere alta l’attenzione su questa propensione a visitare il nostro Paese”. “Speriamo – ha concluso Palmucci – in una ripresa rapida rispetto al turismo di ritorno. Una ripresa che darebbe sostegno al settore turistico, che soffre pesantemente questa crisi, anche perché sicuramente i discendenti italiani possono internazionalizzare l’Italia”. Alan Christian Rizzi, Sottosegretario ai Rapporti internazionali della Regione Lombardia, ha parlato di settori strategici come ricerca, moda, food per un Regione come la Lombardia che è tra le prime mete turistiche italiane. “Promuovere la Regione all’estero e dare supporto al suo sistema economico è una nostra priorità: pur in un contesto non facile abbiamo messo, negli ultimi dodici mesi, un impegno straordinario continuando a dialogare col corpo diplomatico presente in Lombardia. Qui abbiamo il più alto numero di consolati nel mondo, battendo addirittura lo Stato di New York, con i nostri 122 consolati: un obiettivo raggiunto anche grazie ad Expo 2015”, ha spiegato Rizzi. “Proiettare l’Italia all’estero in un’ottica di sistema, così come lo è oggi per la Regione Lombardia, è una necessità fisiologica”, ha aggiunto Rizzi. Il senatore Francesco Giacobbe (Pd), eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, ha parlato della correlazione positiva che esiste tra tasso di esportazione, presenza italiana e ritorni economici in termini di turismo. “Le Regioni hanno un ruolo molto importante nella promozione del Sistema Italia e quindi mi aspetto l’impegno del Governo per stabilire una strategia comune Stato-Regioni su turismo, export ed investimenti italiani all’estero”, ha spiegato Giacobbe sottolineando la variegata stratificazione delle nostre comunità nel mondo tra emigrazione storica e nuova mobilità: “un network che l’Italia non deve far altro che valorizzare investendo anche su lingua e cultura. Ma evitiamo di rinchiuderci in una visione troppo ‘regionalistica’, per lanciarci di più nell’interscambio: le consulte regionali non siano più luoghi per la nostalgia ma siano piuttosto istituzioni promotrici di interscambio culturale ed economico”, questa la riflessione del senatore. Maurizio Tira, Rettore delegato CRUI, ha parlato di una strategia 2021-2027 che riguarda temi cardine come lo scambio di studenti ed i riconoscimenti di titoli o doppi titoli di studio ma anche internazionalizzazione, ricerca, formazione e cultura. “Bisogna fare sistema per non procedere troppo in ordine sparso: serve un’entità unica per promuovere il sistema universitario all’estero come succede già in Paesi come Germania e Usa”, ha spiegato Tira. Tira ha poi menzionato la necessità di una riforma del sapere per includere anche le cosiddette ‘soft skills’ nella formazione tradizionale. “E’ importante continuare la riflessione anche in altre sedi per favorire una mobilità di ritorno e creare così un’attrattività verso l’Italia”, ha concluso Tira. Federico Cinquepalmi, Dirigente MUR, ha ricordato come proprio questo Ministero abbia voluto una direzione generale dedicata all’internazionalizzazione della formazione superiore e della ricerca. Cinquepalmi ha parlato di una sorta di ‘new deal’ dell’internazionalizzazione in atto con una strategia avviata nel 2017 per il coordinamento delle attività insieme al Maeci: “lo scopo è quello di fare sinergia negli sforzi diplomatici e accademici per trovare il giusto punto di equilibrio in ambito internazionale”, ha spiegato Cinquepalmi evidenziando l’esistenza di progetti universitari verso l’Africa, l’America Latina e il Sudest Asiatico; infine ha menzionato il nuovo accordo firmato dal Ministro Manfredi con la Società Dante Alighieri con l’idea di mettere a sistema una rete già esistente: quella dei comitati della Dante Alighieri che potrebbero essere funzionali non solo all’erogazione dei corsi di lingua italiana ma anche dei test di ammissione alle università italiane, evitando così ai candidati enormi spostamenti fisici verso l’Italia per ottemperare alle verifiche. Francesco Lo Giudice, Sindaco di Bisignano (CS), ha ricordato il grande ruolo culturale e sociale che l’Italia ha svolto e continua a svolgere nel mondo. Sul tema del turismo delle radici Lo Giudice ha espresso fiducia per le ottime potenzialità che esso potrà offrire soprattutto nel Meridione: i Comuni avranno un ruolo determinante in quest’ottica. “A Bisignano abbiamo cercato di rimetterci in contatto con i connazionali nel mondo istituendo un ufficio delle relazioni con i cittadini all’estero allo scopo di dedicare un canale ai bisignanesi per il disbrigo delle pratiche amministrative e per un contatto con la città. Abbiamo inoltre un progetto sul turismo delle radici con l’Università della Calabria e a breve partirà il primo master sul turismo delle radici che vedrà come partner la nostra città”, ha aggiunto Lo Giudice. Paolo Crudele, Direttore Centrale della Direzione generale per gli italiani all’estero della Farnesina, si è concentrato sulle due direttrici di fondo che sta impegnando la Farnesina: “obiettivo primario è valorizzare comunità italiane all’estero quale volano della promozione del sistema economico nazionale”, ha spiegato Crudele sottolineando l’azione compiuta insieme a realtà come Cgie e Comites. “L’azione che stiamo svolgendo è volta a migliorare la funzionalità dei servizi dedicati alla nuova mobilità che spesso rappresenta una perdita non indifferente: quella dei giovani che lasciano il Paese. Parliamo di una mobilità da accompagnare con la creazione di nuove reti. Ma dovremmo anche motivare la cosiddetta nuova mobilità a restare in Italia, favorendo inoltre la mobilità circolare”. ha aggiunto Crudele affrontando poi il secondo aspetto, cioè del tema del turismo delle radici. “Da anni stiamo lavorando sul turismo delle radici: ossia proporre un’offerta strutturata incentrata su alloggi, enogastronomia e visite guidate ma anche conoscenza delle proprie origini familiari per un bacino ampio di italo-discendenti nel mondo”, ha spiegato il Direttore Centrale rilevando come il turismo delle radici valga un potenziale di 4miliardi di euro. Crudele ha infine posto in evidenza come il progetto del Turismo delle Radici, una sfida da affrontare insieme al Cgie e ai Comites, presenti anche altri aspetti positivi come la creazione di canali innovativi , collegati alla sfida digitale , e la valorizzazione di zone turistiche meno frequentate e quindi il recupero dei territori. Presente al webinar anche una rappresentanza della Regione Umbria che ha parlato di turismo di ritorno, promozione dei borghi e Patto per l’Export. Nello Collevecchio, Consigliere Cgie in Venezuela, ha rimarcato la situazione critica con molti imprenditori che hanno dovuto lasciare le proprie attività produttive. “Nonostante questo, oggi nel Venezuela in crisi, ci sono Fiat500 ovunque e si continua a insegnare la lingua italiana a testimonianza che gli italiani continuano a esportare i propri prodotti. Serve però un riavvicinamento umano tra le istituzioni e le nostre collettività e occorre che le stesse Regioni siano protagoniste in questo percorso”, ha commentato Collevecchio. Norberto Lombardi, consigliere di nomina governativa , ha parlato della promozione integrata del Sistema Paese come un’opportunità che rischia di restare tale se poi sul territorio non viene attuata. “Il sistema va esteso dal campo della lingua e della cultura agli altri campi come il turismo di ritorno: sarebbe interessante un fondo per la promozione del turismo di ritorno per cofinanziare progetti presentati da regioni, enti locali e imprenditori. Le stesse Camere italiane di commercio sono attive in oltre 50 Paesi producendo circa 300 mila contatti di interesse”, ha spiegato Lombardi. Fra gli altri interventi segnaliamo quello di Fabio Ghia dalla Tunisia che ha invitato a rapportare maggiormente la cultura italiana al legame regionale anche in funzione della Settimana della Cultura Italiana nel mondo. Aniello Gargiulo, Consigliere Cgie in Cile, ha proposto di rafforzare la divulgazione lingua italiana potenziando i comitati della Dante Alighieri e gli Istituti di Cultura. Vincenzo Arcobelli, Consigliere Cgie negli Usa, ha evidenziato degli aspetti specifici. “In primis il ruolo fondamentale dell’associazionismo degli italiani all’estero in questa necessità di rilancio dell’Italia nel mondo anche perché siamo in una situazione emergenziale e bisogna passare dalla teoria alla pratica: ciò rafforzando il Sistema Paese ma senza doversi inventare nulla perché ci sono già i mezzi e gli strumenti ossia ci sono già la rete diplomatico-consolare, gli Istituti di Cultura, l’Enit, le Camere di commercio e l’Ice. Quindi serve potenziare il sistema informativo per gli italiani all’estero”, ha spiegato Arcobelli tornando sul ruolo dell’associazionismo che è stato determinante nel sapere fare positivamente lobby nei confronti del tessuto politico ed economico americano per esempio sulla questione dei dazi, che ha tenuto banco la scorsa estate: alla fine pericolo scampato per l’Italia. Fernando Marzo, Consigliere Cgie in Belgio, ha definito positivamente il rinnovo del fondo per lingua e cultura italiana ma “facciamo attenzione che non diventi lingua elitaria, nella misura in cui l’offerta di lingua non è più quella di una volta e alcuni italiani hanno persino difficoltà a compilare i moduli di autocertificazione”. Marzo ha quindi ricordato come storicamente la diffusione della lingua italiana fosse condotta senza bisogno di istituzioni specifiche ma all’interno della comunità stessa autofinanziando le attività. “Attenzione quindi ai trionfalismi perché molti corsi di italianistica hanno chiuso o non hanno studenti”, ha concluso Marzo. Rodolfo Ricci, Cgie-Filef, ha ricordato un export che rende poco al Paese: quello dei tanti giovani espatriati. “C’è da recuperare con questi 6 milioni di italiani nel mondo un’interlocuzione seria e creare un rapporto con le nuove generazioni: se si vuole coinvolgere questa ventunesima regione all’estero bisogna coinvolgere queste collettività”, ha spiegato Ricci. Gianluca Lodetti, Cgie-Cisl, ha parlato del soft power rappresentato dalla solidarietà promuovendo queste attività sociali anche nei Paesi nei quali gli italiani sono emigrati. Vincenzo Mancuso, Consigliere Cgie in Germania, è tornato sulla garanzia dell’insegnamento della lingua italiana ai connazionali all’estero, lamentando come non si sia parlato affatto di enti promotori. Concludendo i lavori, Michele Schiavone ha parlato di eccellenze che tengono in piedi il sistema alle quali si contrappongono però alcune ombre emerse dalle testimonianze dai territori. “Una riflessione che serve per un rilancio del nostro Paese in un momento di difficoltà globale. Devono essere migliorate le forze che compongono il sistema e la Conferenza sarà un punto di riferimento e sinergia quale momento di discussione per promuovere politiche in favore degli italiani all’estero e frenare così il dissanguamento provocato dal fatto che le forze migliori partono dall’Italia”, ha spiegato Schiavone segnalando due parole chiave per il rilancio: digitalizzazione e semplificazione. Prossimo appuntamento è il 2 febbraio con il webinar sulla nuova mobilità e le nuove migrazioni italiane. (Simone Sperduto/Inform)

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