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Il giro del mondo della Sardegna attraverso gli scatti di Lisetta Carmi


Il giro del mondo della Sardegna attraverso gli scatti di Lisetta Carmi sul “Messaggero di sant’Antonio” per l’estero di maggio


Il cinema come promozione del Belpaese all’estero, la storia della comunità italo-canadese nella Nuova Scozia e italo-australiana a Myrtleford, le opportunità di business per le imprese italiane nel “Triangolo del Nord” dell’America Centrale


PADOVA – Il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro dedica una mostra antologica all’artista genovese Lisetta Carmi, nata nel 1924 a Genova da genitori di origine ebraica, che conobbe la drammatica esperienza dell’esilio in Svizzera in concomitanza con l’esplosione dei totalitarismi in Europa. Le sue foto narrano l’epica di un’umanità ai margini della storia e ormai scomparsa, di cui restano solo istantanee di volti, tradizioni e paesaggi. Alessandro Bettero in “Cuore sardo” racconta l’artista, la donna e il suo legame indissolubile con la Sardegna che ha sublimato nella poesia delle sue fotografie.

L’industria cinematografica e audiovisiva riveste un ruolo di primaria importanza per la promozione e l’immagine dell’Italia all’estero, contribuendo alla creazione del mito del Belpaese. Michela Manente in “Ciak, si gira” ci guida nel progetto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiBACT «Italy for movies», per orientare le produzioni e i produttori da tutto il mondo sulle location in cui ambientare riprese, casting, progetti e sugli incentivi disponibili nel nostro Paese. Un progetto che vede in prima linea anche l’Istituto Luce-Cinecittà e l’Italian Film Commission.

La comunità italo-canadese della provincia della Nuova Scozia conta oggi oltre 15 mila persone, mentre gli italiani iscritti all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono 476, di cui 172 ad Halifax, città-icona dell’immigrazione italiana oltreoceano. È nella capitale, infatti, che sorge il famoso «Molo 21», dal 1º luglio del 1999 Museo Nazionale Canadese dell’Emigrazione che, dal 1928 al 1971, ha accolto quasi 472mila italiani. Con “Halifax parla italiano” Vittorio Giordano ripercorre la storia dei nostri connazionali emigrati, dai primi pionieri ai nuovi arrivati.

Verrà presentato ufficialmente questo mese durante l’annuale Festival italiano a Myrtleford, in Australia, ma ancora prima del lancio il volume aveva venduto più di 800 copie, e ricevuto un premio per l’innovazione comunitaria ai «Victorian Multicultural Awards for Excellence 2020». È For a better life. The story of Italian migration to the Myrtleford Valley di Jan Mock: un resoconto approfondito della storia migratoria italiana nella cittadina incastonata tra le valli a nord-est dello Stato del Victoria, attraverso i racconti di una trentina di famiglie. Ne scrive Sara Bavato in “La memoria di Myrtleford”.

La Camera di Commercio e Industria Italo-Guatemalteca (CAMCIG) conta 128 associati di ventisette imprese. Un sodalizio fortemente voluto non solo dagli imprenditori italiani in Guatemala ma anche dall’ambasciatore d’Italia Mainardo Benardelli, e dal consigliere Alessandro Ferranti. Tutti convinti di dare un impulso decisivo a quella che era considerata l’economia più importante dell’America centrale. Con “Terra di opportunità” Generoso D’Agnese ci svela i progetti di questa intesa economica, che guarda alle potenzialità in termini di business per le aziende italiane non solo del Guatemala, ma anche del cosiddetto “Triangolo del Nord” dell’America Centrale, ovvero Guatemala, Honduras, El Salvador, stati di quasi 40 milioni di abitanti che hanno abbattuto le barriere doganali. (Inform)





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