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GLI ITALIANI IN ISLANDA NELLE STATISTICHE



OSLO - Sono 508 gli italiani residenti in Islanda secondo l’Aire dell’ambasciata italiana ad Oslo. Le peculiarità di questa piccola comunità sono descritte nel report curato da Lorenzo De Spirito e Eleonora Trevisan. Più maschi che femmine - 56% contro 44% - gli italiani in Islanda sono per lo più giovani: la fascia più popolosa, infatti, risulta essere quella compresa tra i 31 ed i 50 anni, con il 43% del totale, seguita dai minori di 18 anni (26%), quindi i 18-30enni (18%) e, infine, gli over 50 (13%). I due principali Stati di nascita sono l’Italia (56%) e l’Islanda (28%), in netta superiorità rispetto a tutte le altre nazioni. Al terzo posto tra i luoghi di nascita, distaccatissima (7%) l’America centrale e meridionale (7%). A seguire si trovano i Paesi europei parte dell’Unione Europea (3%) e l’Africa (2%), quindi gli extra Ue, l’Asia e l’America settentrionale con l’1%. Chiude l’Oceania con lo 0%. Rispetto all’anno di arrivo in Islanda, dal 1994 il numero di arrivi annui è cresciuto sostanzialmente. In particolare, nel 2016 si è avuto un picco con 41 arrivi. Successivamente, il dato è sceso a 27 nel 2017, 19 nel 2018 e 18 nel 2019. Nel 2020 sono stati registrati 6 arrivi. La prima regione per provenienza degli italiani in Islanda risulta essere la Lombardia (16,51%); con 27 osservazioni su 70 provenienti dalla provincia di Milano. Al secondo e terzo posto troviamo la Toscana (8,25%) e l’Emilia-Romagna (8,02%). Seguono la Sicilia (7,78%). Veneto (7,08%) e Campania (6,84%). Lazio e Piemonte si posizionano a pari merito con 6,60% ciascuna, mentre in fondo alla classifica troviamo Molise e Umbria, entrambe con solo lo 0,47% Il 16,54% degli italiani registrati nel database non ha indicato la regione di provenienza. Prevedibilmente, la maggior parte degli italiani in Islanda risiede nella Capital region (84,25%), più della metà dei quali nella capitale Reykjavik. Il restante 15,75% è distribuito nella regione nordorientale (5,51%), meridionale (3,94%) e occidentale (3,54%). Solo l’1,18% si trova nella regione orientale, e lo 0,79% nei fiordi occidentali e nella penisola meridionale. Non risulta nessun italiano nella regione nordoccidentale. Quanto ai titoli di studio e alle professioni svolte - statistiche per le quali non sono stati presi in considerazione i minori di 17 anni – meno della metà degli italiani in Islanda ha dichiarato il proprio titolo di studio. Dai dati disponibili (237 risposte) emerge che il 51,95% dichiara di possedere una laurea e il 37,23% un diploma. I meno comuni sono la sola licenza media (9,96%) e la sola licenza elementare (0,87%) In 125 hanno indicato il lavoro che svolgono: la maggior parte degli italiani in Islanda lavora come impiegato (21,60%) o svolge una professione non specificata (20,80%). Seguono le categorie di libero professionista (16,8%), lavoratore nel settore alberghiero e della ristorazione (12,8%) e operaio (7,2%). Il 5,6% risulta disoccupato. (aise)


09/03/21

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