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Giornata della Ricerca: la comunità scientifica italiana negli Emirati Arabi si riunisce


ABU DHABI - L’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi ha celebrato la IV Giornata della ricerca italiana nel mondo con un incontro in presenza insieme ai ricercatori italiani operanti negli Emirati Arabi Uniti, Paese che negli ultimi anni ha attratto un numero crescente di accademici e scienziati dall'Italia. Si è trattato della prima riunione della comunità scientifica italiana presente nel Paese, dove conta circa 70 ricercatori, di cui il 73% in discipline STEM; molti di loro ricoprono anche ruoli di prestigio presso facoltà, centri di ricerca, laboratori di Università locali (Khalifa University di Abu Dhabi, Zayed University, UAE University, Ajman University e University of Sharjah), Università straniere con sede negli EAU (New York University di Abu Dhabi, Università Sorbona di Abu Dhabi, American University di Dubai e Sharjah) e i centri di ricerca locali, in particolare il Technology Innovation Institute di Abu Dhabi. Nel corso dell’incontro, l’ambasciatore italiano Lener ha sottolineato il ruolo della ricerca e dell'innovazione quale volano per l'ulteriore rafforzamento delle relazioni tra Italia ed EAU, ricordando la decisione di istituire un posto di addetto scientifico presso la Sede. Successivamente si è parlato della prospettiva della creazione di una rete dei ricercatori italiani negli EAU, che potrà evolvere verso la costituzione di un'associazione, e dell’opportunità di rafforzare le relazioni tra i ricercatori operanti all'estero e tra loro e il mondo della ricerca e dell'innovazione italiano, anche attraverso l'utilizzo delle piattaforme Innovitalia e RISeT messe a disposizione dal MAECI. Sull'argomento, sono intervenuti Ernesto Damiani, docente di informatica all'Università di Milano e alla Khalifa University e presidente del Consorzio InterUniversitario Nazionale per l'Informatica in Italia, eFabio Piano, chief academic officer e professore di Biologia presso la New York University di Abu Dhabi, della quale è stato Provost fino a pochi mesi fa: entrambi hanno manifestato la propria disponibilità a costituire un comitato promotore e a redigere lo statuto dell'associazione, esprimendo preferenza per una struttura leggera ed aperta alla partecipazione di tutti i ricercatori aventi relazioni con il nostro Paese. Molto apprezzata dai ricercatori è stata la stessa iniziativa di organizzare l'incontro in presenza (per molti si è trattato della prima occasione di interazione non virtuale dallo scoppio della pandemia) e per la possibilità loro offerta di conoscere colleghi italiani attivi negli EAU e la cui presenza avevano finora ignorato. (aise)



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