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EARTH DAY ITALIA: #ONEPEOPLEONEPLANET



Aics Tirana - la laguna di Narte

ROMA - La Giornata della Terra, arrivata al suo 51esimo Anniversario, fu ideata nel 1970 negli Stati Uniti per dare voce all’allora emergente coscienza ambientale e porre una “Questione di sopravvivenza” per l’umanità ed il pianeta. Oggi coinvolge un miliardo di persone e 75.000 organizzazioni in 193 Paesi. La recente pandemia Covid-19 sta rendendo sempre più consapevole l’umanità dell’unicità del Pianeta in cui tutti viviamo (OnePlanet), la sua fragilità e vulnerabilità, vincolando la salute della popolazione mondiale a quella degli ecosistemi. Non c’è salute umana se non ci sono ecosistemi in salute (OneHealth). Siamo tutti oramai consapevoli di come i meccanismi di spill-over, il cosiddetto salto di specie, e zoonosi hanno instaurato un legame diretto tra distruzione di ecosistemi forestali naturali e pandemia. Nel settore della prevenzione e della salvaguardia dell’ambiente, dunque l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) è in prima linea, con iniziative di conservazione naturalistica di flora e fauna, di ambienti terrestri ed acquatici e promozione dell’eco-turismo (in Albania) oppure è impegnata nella regimazione delle acque meteoriche (in Sudan). Le misure di risposta (adattamento e mitigazione) ai cambiamenti climatici sono state approntate tramite progetti di riforestazione (in Kenya) o attraverso l’oculata gestione di pascoli (Tanzania) in modo da non alterare il ciclo idrologico locale o regionale ed ottimizzare la risorsa idrica a fini irrigui, come è avvenuto per il progetto agro-idraulico della Kerio Valley in Kenya. Sappiamo che negli ultimi mesi di pandemia la tenuta economica delle filiere produttive ha risentito negativamente dell’impatto delle misure di lock-down, aggravando le condizioni di insicurezza alimentare della popolazione rurale. L’impegno dell’Agenzia sul fronte della sicurezza alimentare è ormai storico, soprattutto in quei Paesi in cui la sottonutrizione e la malnutrizione assumono caratteri endemici, come in Sudan ed in Etiopia, Paese nel quale la Cooperazione italiana sta diffondendo specie botaniche multifunzionali. Nei sistemi alimentari, sia agricoli che ittici, la lunghezza della catena del valore dei prodotti è un parametro economico molto sensibile, in quanto da esso dipende la sostenibilità delle produzioni locali ed artigianali, come nel caso della produzione dei molluschi di mare o del pesce in Tunisia, per cui la salubrità del contesto ambientale di coltivazione o di pesca, influisce grandemente sulla qualità nutrizionale dei prodotti e quindi sul loro potenziale mercato: rionale, urbano, regionale, nazionale od internazionale. In termini di ecologia umana, ormai è universalmente acquisito come non possa esistere una sola crisi ambientale se non come altra faccia di una crisi sociale; pertanto, la lotta alla povertà e il sostegno alle economie agricole locali, come in Etiopia e in Giordania, rappresentano un impegno primario di cooperazione dell'Agenzia. A Cuba, agro-ecologia, sistemi agro-forestali, conservazione degli ecosistemi tropicali e sostegno della piccola imprenditoria del caffè raggiungono una sintesi virtuosa in cui l’attenzione alla persona si coniuga con la cura e/o il ricupero dell’ambiente naturale, quale ambiente di vita delle comunità locali



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