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DRAGHI: I COMITES CHIEDONO PIU' ATTENZIONE VERSO LE POLITICHE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO


I PRESIDENTI DEI COMITES SVIZZERA SCRIVONO A DRAGHI PER SOLLECITARE LA SUA ATTENZIONE VERSO LE POLITICHE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO


ROMA - I presidenti dei Comites della Svizzera, “in rappresentanza della comunità italiana nella Confederazione Elvetica che costituisce la terza comunità più numerosa all’estero”, hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in cui hanno espresso “disappunto e amarezza” per la mancata nomina all’intero della compagine governativa di un sottosegretario che “rappresenti i nostri interessi”. “Siamo convinti del fatto che chi non vive la realtà degli italiani all’estero ha una sensibilità diversa da chi vive fuori dal nostro Paese”, si legge nella lettera a Draghi. “Con le prime elezioni svolte nella circoscrizione estero, nel 2006, i nostri connazionali sono stati rappresentati da un Ministro per gli italiani nel mondo ed ora, la nostra comunità, rappresentativa del 9,1% della popolazione italiana (solo quelli iscritti all’AIRE), non ha nemmeno un sottosegretario”, osservano i presidenti dei Comites, per i quali si tratta di “una situazione paradossale difficilmente giustificabile in un periodo emergenziale a livello planetario”. Al capo del governo, “che ha maturato un’esperienza internazionale”, i presidenti dei Comites chiedono “che durante il suo mandato ci sia più attenzione verso questa parte dell’Italia, che vuole fare la sua parte, ma che vuole contare ed essere considerata”. Si rivolgono dunque a Draghi e a tutte le forze che compongono il suo Governo “per intraprendere soluzioni urgenti su alcune questioni che da tempo attendono risposte e riforme: la fiscalità, la semplificazione della pubblica amministrazione nella rete diplomatico-consolare e le riforme della rappresentanza degli italiani all’estero”. “Ad un aumento costante degli espatri corrisponde una costante riduzione del personale nei Consolati, che compromette l’erogazione di servizi indispensabili per le comunità all’estero”, si osserva nella lettera, in cui si chiede inoltre “di realizzare la riforma della legge che istituisce i Comites e il CGIE per dare loro più strumenti e rafforzarne compiti e funzioni”. “Signor Presidente del Consiglio, tra le incombenze che ricopre in questo particolare e difficile momento per l’Italia c’è anche il destino degli italiani all’estero“, conclude la lettera, formulando infine “i migliori auguri di successo personali e la forza di raggiungere importanti traguardi per l’Italia intera”. A firmare la missiva, sono stati i presidenti del Comites di Basilea, Nella Sempio, di Berna e Neuchâtel, Mariachiara Vannetti, di Ginevra, Oreste Foppiani, di Losanna, Grazia Tredanari, di Lugano, Silvio Di Giulio, di San Gallo, Sergio Giacinti, e di Zurigo, Luciano Alban. (aise)


19/03/21

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