NAPOLI - Si è aperta ieri sera a Napoli la prima Conferenza dei Ministri della Cultura del Mediterraneo. Oltre 40 le delegazioni governative che, nella splendida cornice di Palazzo Reale, animeranno anche nella giornata odierna il confronto sui temi della tutela condivisa del patrimonio culturale, sul contributo della cultura alla transizione verde e sul contrasto al traffico di beni culturali.
Ad accogliere i delegati il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, che in apertura di lavori ha letto il messaggio con cui il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha augurato ogni successo ai lavori: “Il dialogo tra culture diverse”, ha scritto Draghi, “è più importante che mai in questo momento di crescenti tensioni internazionali. L’evento di oggi offre l’opportunità di riflettere su come trasformare il Mediterraneo in un laboratorio di pace e prosperità al centro dell’Europa”.
Nel suo intervento il ministro Franceschini ha poi sottolineato quanto “la collaborazione culturale tra tutti i Paesi dell’area Euro-mediterannea” sia “essenziale per adempiere alla missione storica della costruzione europea. Il Mediterraneo”, ha proseguito il ministro, “è uno snodo segnato da secoli di scambi e reazioni tra le diverse sponde, un contesto in cui si affacciano e si incontrano ben tre continenti. Sono convinto che l’Europa possa trovare la sua voce più chiara, più eloquente e più significativa in un dialogo che abbracci tutti questi luoghi e parta dalla cultura”, ha detto ancora Franceschini. “Per compiere questo cammino assieme dobbiamo aumentare la circolazione dei talenti e dei professionisti della cultura, impegnarci insieme per la tutela del patrimonio culturale e raccogliere le sfide e le opportunità della tradizione verde e di quella digitale. Napoli è lo scenario ideale da cui far partire questo cammino”.
È intervenuto subito dopo il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ricordando che “per l'Unione Europea la cultura è un elemento essenziale, anzitutto, per acquisire maggiore coscienza di sé, dei propri mezzi, dei propri fini e valori e per riposizionarsi di conseguenza in un mondo in profonda trasformazione. Essa è, inoltre, un'importante bussola per riavvicinare le sponde del Mediterraneo, storico crocevia e luogo di sintesi tra diverse civiltà”, ha aggiunto Di Maio. “In questa prospettiva”, ha concluso, “la cultura è diventata sempre più, soprattutto nel corso dell'ultimo decennio, una componente essenziale e sostanziale dell'azione e delle politiche europee”.
A seguire è intervenuta la curatrice della 59esima Esposizione d’arte della Biennale di Venezia, Cecilia Alemani. “L’esperienza della bellezza non è fondata sul riconoscere una forma, ma piuttosto sul riconoscere sé stessi come parte di una comunità che condivide gli stessi gusti, valori e tradizioni. L’arte, come l’amato Mar Mediterraneo, è un tessuto connettivo, il luogo in cui l’individualità diventa collettività”.
(aise)