top of page

L’Ambasciata d’Italia in Egitto: l’ambasciatore Cortese presenta il suo volume a Venezia


VENEZIA - L’Ambasciatore Gaetano Cortese, curatore della preziosa collana che illustra le sedi delle Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero edita dall’editore Carlo Colombo di Roma, ha presentato a Venezia il libro sull’Ambasciata italiana al Cairo, pubblicato nelle versioni italiana, araba e inglese. Dopo i saluti di benvenuto formulati dalla Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, che ha sottolineato il ruolo di ambasceria svolto dalla città lagunare in continuità storica con il passato, si è entrati nel vivo della presentazione. La Fondazione dei Musei Civici di Venezia, per il tramite della Presidente Mariacristina Gribaudi, ha ospitato l’evento nella sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’Pesaro. L’istituzione museale ha accolto gli ospiti per la connessione ideale che la lega alla pubblicazione sul Cairo, dovuta al ricco corredo iconografico che ne illustra le pagine, tratto dalla collezione di uno dei più prestigiosi vedutisti quale Ippolito Caffi, ivi conservati. La Presidente, in questa occasione, ha descritto il valore dei dipinti di gusto orientalista del pittore esposti nelle sale di Ca’Pesaro, annunciando che saranno presentate altre iniziative di valore in Veneto. In sala, il pubblico è stato intrattenuto dai relatori, l’Ambasciatore Giampaolo Cantini, l’Ambasciatore Gaetano Cortese, l’ambasciatore Umberto Vattani, l’architetto Ketty Migliaccio, moderati dal Vice Direttore dell’Ansa, Stefano Polli. Cortese, dopo i ringraziamenti di rito, ha illustrato l’impegno condiviso e profuso nel redigere il nuovo Volume della collana che ha lo scopo di divulgare il ricco patrimonio delle Ambasciate a un pubblico sempre più vasto, sottolineando l’importanza della sede cairota per la sua straordinaria testimonianza di gioiello dell’architettura e dell’eccellenza italiana in Egitto. Il diplomatico ha anche citato l’edizione relativa alla sede di Istanbul per ribadire la connessione tra Oriente e Occidente esercitata da Venezia. L’ambasciatore Giampaolo Cantini, promotore della pubblicazione, ha invece ricordato il forte legame con la fervida comunità italiana residente in Egitto - giunta, ormai, alla sesta generazione- che ha preservato con orgoglio costumi e tradizioni all’italiana, prevalentemente nell’uso della lingua. L’Ambasciatore ha ricordato le radici comuni dei grandi personaggi della letteratura italiana come Giuseppe Ungaretti e Filippo Tommaso Marinetti, entrambi nati ad Alessandria d’Egitto. Il Vicedirettore Stefano Polli ha evidenziato quanto il ricorso al cosiddetto “soft power” della Diplomazia italiana sia un esercizio consolidato e un’inesauribile fonte di penetrazione culturale. La sede italiana al Cairo ne rappresenta, infatti, un esempio tangibile per la storia della sua costruzione, ricca di aneddoti che intessono la fitta trama di rapporti tra comunità e diplomazia, imprenditoria e intellettuali, nel difficile compito di costruire lo “spazio italiano” attraverso anche la mediazione dell’Arte e dell’Architettura. A queste annotazioni si è riallacciato l’Ambasciatore Umberto Vattani, già Segretario Generale della Farnesina e oggi Presidente della Venice International University, ricordando gli sforzi compiuti dagli italiani in Egitto per contribuire all’efficienza amministrativa, alla crescita e all’innovazione del Paese ospitante, citando, ad esempio, alcune figure di rilievo come Lorenzo Masi, che introdusse il catasto al tempo di Mohamed Alì, o Carlo Meratti, fautore del primo Ufficio postale. Non è mancato un accenno all’archeologia, con il ricordo della missione del noto egittologo Carlo Rossetti esploratore della Valle del Nilo nella prima metà dell’Ottocento, ma anche dei risultati eccezionali negli scavi condotti dall’egittologo Ernesto Schiapparelli, fino alla costituzione della collezione egizia del Museo di Torino. Vattani ha, inoltre, ricordato gli interventi italiani degli esperti cavatori di marmo nei più recenti lavori per il trasloco del Tempio di Abu Simbel a fine anni’60. Non sono mancate citazioni alle opere come il Teatro dell’Opera al Cairo, costruito al tempo di Ismail Pasha, che ricorda, nella sua foggia, il Teatro alla Scala di Milano. Al Teatro dell’Opera del Cairo debuttò, per l’inaugurazione del canale di Suez, la messa in scena dell’Aida di Giuseppe Verdi, che sarebbe stata allestita alla Fenice di Venezia solo qualche anno più tardi. Infine, è stato citato il contributo italiano professionale e imprenditoriale nel campo dell’ingegneria idraulica per la realizzazione dell’Istmo di Suez. Il legame con la comunità trova il suo spazio di aggregazione nell’edificio della sede d’Ambasciata sorta a Garden City, a partire dagli anni 1925 fino al 1930, come ha ricordato l’Architetto Ketty Migliaccio, esperta di Storia dell’Architettura delle Ambasciate italiane, la quale ha sottolineato gli sforzi compiuti dalla Diplomazia per rinvenire risorse materiali e intellettuali per l’esecuzione dell’edificio che rientrava in un vasto programma di costruzione della rete diplomatica. L’efficienza amministrativa del Ministero degli Esteri, si qualificò, all’epoca, in una Commissione speciale per gli arredi e la costruzione delle sedi all’estero, a cui presero parte Ambasciatori di rango come Giacomo Paulucci Barone de’Calboli e lo stesso Architetto Florestano Di Fausto, autore del progetto della sede del Cairo e di altre sedi all’estero. Dagli interventi è emerso il ruolo fondamentale degli Ambasciatori che si sono succeduti all’epoca della sua costruzione, come Luigi Aldrovandi Marescotti o Carlo Caccia Dominioni di Sillavengo, Gaetano Paterno’, Roberto Cantalupo, i quali hanno impresso, attraverso la propria esperienza, il forte carattere di italianità, traducendo la forza iconica dell’architettura della sede cairota. Il dominio delle forme architettoniche si fonde al paesaggio fluviale del Nilo, trasformando il luogo fisico in un ponte tra le culture. La sede del Cairo testimonia la promozione dell’eccellenza delle arti italiane che, fin dagli esordi del progetto, guarda anche a Venezia nel programma iconografico degli apparati decorativi, traendo ispirazione pure dai soffitti della Sala degli Scarlatti del Palazzo Ducale. In sala erano presenti Mattia Carlin, Vice Presidente dell’Unione dei Consoli in Italia (UCOI), Fabio Cadel, Console Generale Onorario di Tunisia a Venezia, insieme ad altre personalità di spicco nell'alveo della cultura, scienza ed economia. La presentazione si è conclusa in un clima partecipato del pubblico. A tutti gli ospiti l’editore ha donato una copia del volume.

(aise)

Comments


Gruppo Facebook ITALIANI ALL'ESTERO TV

Gruppo Facebook ITALIANI ALL'ESTERO TV

Gruppo Facebook ITALIANI ALL'ESTERO TV

ULTIME news TV

ULTIME news TV

RASSEGNE STAMPA ITALIANI ALL'ESTERO TV

EUROPA

EUROPA

CATEGORIA INFORMAZIONI ITALIANI ALL'ESTERO EUROPA

AMERICA NORD

AMERICA NORD

Categoria AMERICA NORD clic su foto

AMERICA SUD

AMERICA SUD

Categoria SUD AMERICA

  • Facebook Classic
  • Twitter Classic
  • c-youtube
EUROPA
AMERICA DEL SUD
NORD AMERICA
AFRICA
S.O.S
logo-italiani-all-estero-2.png
bottom of page