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Cinema e letteratura aprono il 2022 in compagnia dell’IIC di Amburgo

  • 6 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

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L’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo inaugura il nuovo anno in sede con un evento che avrà luogo lunedì 17 gennaio alle ore 19.00 con l’autrice Giulia Corsalini, che presenterà il suo romanzo “La lettrice di Čechov” (Edizioni nottetempo, 2018).

Le attività dell’Istituto sono in realtà già riprese da ieri, 3 gennaio, e in questa prima settimana proseguiranno con diverse proiezioni di film italiani.

Il 6 gennaio, in particolare, alle ore 19:00, presso il Cinema 3001 di Amburgo verrà proiettato in italiano con sottotitoli in tedesco il film “Favolacce“ dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2020. Dopo la prima proiezione del 6 gennaio ne seguiranno altre: per avere informazioni e acquistare i biglietti si può consultare la pagina web del Cinema 3001.

Con un cast di giovani e bravissimi attori di grande professionalità come Elio Germano, Barbara Chichiarelli, Lino Musella, Gabriel Montesi, Max Malatesta e altri, i fratelli D’Innocenzo raccontano una favola nera, ambientata nella periferia sud di Roma, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

Domani, mercoledì 5 gennaio, alle ore 13:00, e domenica 9 gennaio, alle ore 11:00, invece presso il Cinema Zeise di Amburgo verrà proiettato il documentario di Andrea SegreMolecole“ (2020). Il documentario della durata di 68 minuti sarà presentato in lingua originale (italiano) con sottotitoli in tedesco. Anche in questo caso per ulteriori informazioni e per l’acquisto dei biglietti si può consultare la pagina web del cinema Zeise.

Tra febbraio e aprile 2020 il regista Andrea Segre, che da anni vive a Roma, è rimasto bloccato dal lockdown a Venezia, la città di suo padre Ulderico. Lì stava lavorando a due progetti di teatro e cinema sulle grandi ferite della città: il turismo e l’acqua alta. Mentre girava, il virus ha congelato e svuotato la città davanti ai suoi occhi, riconsegnandola alla sua natura e alla sua storia, e in qualche modo anche a lui. Il regista così ha raccolto appunti visivi e ha trascorso quei giorni nella casa di famiglia, dove ha avuto modo di scavare nei ricordi. Archivi personali in Super8 del padre del regista e vero protagonista del film si alternano a incontri con cittadini veneziani, che raccontano il rapporto tra la città e le acque e nello stesso tempo vivono l’arrivo inatteso del grande vuoto, che ha invaso Venezia e gran parte del mondo. A tenere insieme le immagini sono la voce fuoricampo del regista, le musiche di Teho Teardo e un’atmosfera di attesa e stupore, che pervade tutto il materiale visivo ed esistenziale di questo strano viaggio.


(aise)

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