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Afghanistan, Maeci e Difesa

  • 17 ago 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Arrivato in Italia il volo con il personale dell’Ambasciata italiana, connazionali civili e collaboratori afghani.

Ministro Di Maio: “Priorità è mettere in sicurezza i nostri connazionali. Non ci sarà un nuovo impegno militare, ma il popolo afghano non sarà abbandonato”

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ROMA – E’ atterrato oggi intorno alle 14.30 all’aeroporto di Fiumicino l’aero KC 767 dell’Aeronautica Militare con a bordo una settantina di persone tra personale dell’Ambasciata italiana, connazionali civili e alcuni collaboratori afghani.

“Il volo, partito nella giornata di ieri, rientra – si legge in una nota congiunta della Farnesina e del Ministero Difesa – nel piano per riportare in patria il personale dell’Ambasciata italiana e nell’operazione Aquila Omnia per portare in Italia gli ex collaboratori afghani con loro famiglie. Piano e operazione pianificati e diretti dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, ed eseguito dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI con la collaborazione per la prima accoglienza e il supporto sanitario della Croce Rossa Italiana. Contestualmente e successivamente all’evacuazione del personale diplomatico e connazionale, proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l’operazione Aquila Omnia, per l’evacuazione umanitaria dall’Afghanistan dei collaboratori afghani del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato da aerei KC767 dell’Aeronautica Militare”.

In una intervista al Corriere della Sera del 14 agosto il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva sottolineato che “la priorità è mettere in sicurezza i nostri connazionali” . “Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell’evacuazione – aveva spiegato -. Dobbiamo pensare alla sicurezza del personale della nostra Ambasciata e dei nostri connazionali. Se sarà necessario, con l’importante aiuto della Difesa, porteremo tutti in sicurezza in Italia, in tempi rapidi. Nel caso di evacuazione, l’Ambasciata rimarrà operativa da Roma e i fondi destinati al sostegno delle forze di sicurezza afghane potranno essere riorientati verso la tutela dei collaboratori delle nostre componenti diplomatiche, militari e civili”.

Il Ministro nell’intervista aveva commentato: “E’ doloroso vedere quello che sta succedendo, ancor più doloroso è pensare a tutte le vittime che ha causato questa guerra”. “Ma non dobbiamo dimenticare il contributo che i nostri militari hanno dato in questi 20 anni a sostegno delle comunità afghane”, aveva aggiunto. Spiegando che “non ci sarà un nuovo impegno militare, ma non possiamo pensare di abbandonare dopo 20 anni il popolo afghano”. Il popolo afghano “non sarà abbandonato, no. Vent’anni di presenza internazionale e di cooperazione con le autorità afghane hanno restituito agli afghani tutele e diritti, a partire da donne e bambini. Adesso dovremo lavorare con tutte le forze affinché i talebani diano le dovute garanzie sul rispetto dei diritti acquisiti. La comunità internazionale dovrà riflettere sul futuro dell’Afghanistan anche in un’ottica regionale, facendo leva su un maggiore coinvolgimento dei Paesi della regione che possono influire per riportare stabilità e pace”. (Inform)




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