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Ad Amburgo una “soglia di inciampo” (Stolperschwelle)


Ricordo degli internati militari italiani nel quartiere Kontorhaus

MEMORIA

AMBURGO (Germania) – Domani 13 febbraio alle ore 11 davanti alla Burchardstrasse 11 nel quartiere Kontorhaus di Amburgo, sede del gruppo editoriale Bauer, verrà depositata una “soglia di inciampo”, in ricordo degli internati militari italiani che erano in prigionia nei campi di lavoro forzato in tre edifici dell’area. Lo segnala l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo.

La “soglia di inciampo” normalmente contiene il numero dei deportati e uccisi durante il nazionalsocialismo e viene depositata là dove in quel tempo c’era la fermata dell’autobus dalla quale partivano i camion che deportavano le vittime, al loro sterminio. Quella di Amburgo conterrà la scritta:“Heinrich-Bauer-Haus, costruita nel 1924. Dal 1943 al 1945 è stata il lager per 700 internati italiani destinati ai lavori forzati presso ditte amburghesi. Furono sfruttati, privati dei diritti e maltrattati. Il ricordo per noi è un ammonimento: MAI PIÙ”.

L’iniziativa delle Pietre di inciampo è dovuta all’artista tedesco Gunter Demnig che nel 1992 a Colonia in ricordo di mille tra Sinti e Rom deportati nel maggio del 1940, ha installato la prima “memoria”., una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrino (10 × 10 cm). La pietra di inciampo viene posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera. Sulla pietra sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero.

Le pietre d’inciampo vengono posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e religione. L’espressione “pietra di inciampo” è presa dalla Bibbia e dall’Epistola ai Romani di Paolo da Tarso. La parola “inciampo” deve intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.

Nel 2019 sono 71.000 le pietre installate. La cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino. Le targhette di ottone si possono trovare in quasi tutti i paesi che furono occupati durante la seconda guerra mondiale dal regime nazista tedesco, inoltre anche in Svizzera, Spagna e Finlandia. Solo l’Estonia, la Bielorussia e alcuni paesi balcanici non hanno aderito al progetto.

La maggior parte delle pietre di inciampo sono collocate in Germania. Come in altri paesi, anche in Germania la pianificazione, l’approvazione e le collocazioni delle pietre d’inciampo avvengono su iniziative locali. Le città più attive sono: Berlino per molti anni al primo posto, ora con 8.176 pietre, Amburgo tradizionalmente seconda, con 5.534 pietre, Colonia al terzo posto con circa 2.300 pietre. Seguono Francoforte sul Meno con circa 1.400 pietre e altre sei città, tutte con oltre cinquecento pietre: Stoccarda, Brema, Wiesbaden, Würzburg, Lipsia e Magdeburgo. Il progetto Demnig è rappresentato a livello nazionale in tutta la Germania. Solo a Monaco di Baviera il consiglio comunale ha vietato la posa su suolo pubblico. Ma anche a Monaco sono già state collocate novanta pietre d’inciampo, tutti su terreni privati e altre 240 pietre sono in attesa in un magazzino per la loro collocazione.

Ad Amburgo il 13 febbraio alle ore 11:00 sarà presente l’artista Gunter Demnig che deporrà la soglia di inciampo davanti al Palazzo del gruppo editoriale Bauer, nella Burchardstrasse 11 e interverrá all’incontro insieme al capo dell’ufficio distrettuale di HAMBURG-MITTE, Falko Drossmann, al presidente dell’Unione nazionale degli internati militari italiani, Orlando Materassi, al presidente del consiglio aziendale del Bauer media GROUP, Andreas Bierling, ed al Console Generale d’Italia in Hannover, Giorgio Taborri.

Gunter Demnig è un artista tedesco nato a Berlino il 27 ottobre 1947. È diventato famoso grazie all’iniziativa delle pietre d’inciampo, che ha iniziato a posare in tutto il territorio europeo dal 1992 in ricordo delle vittime del nazismo. Nel 1985, ha aperto un suo studio a Colonia, lavorando per svariati progetti locali. A partire dal 1994 ha collaborato con l’IGNIS-Kulturzentrum (Centro culturale IGNIS). Se di interesse potete vedere il video di una posa di una pietra d’inciampo (https://it.wikipedia.org/wiki/Gunter_Demnig ).

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla piattaforma zoom. Per ricevere i dati di accesso scrivere a rechtespurensuche@gmail.com . Per avere ulteriori informazioni e contatti: visitare la pagina web: https://www.heinrichbauerhaus.wordpress.com

Con l’espressione internati militari italiani, i cosiddetti IMI, i nazisti si riferivano ai soldati italiani catturati dalla Wehrmacht dopo la caduta del regime fascista di Mussolini nell’estate del 1943 e l’armistizio dell’Italia con gli alleati. Ai soldati italiani fu data la possibilità di scegliere se continuare a combattere per i tedeschi o andare in prigione. 600.000 soldati italiani rifiutarono e vennero deportati in Germania e condannati ai lavori forzati. Decine di migliaia persero la vita a causa delle condizioni di detenzione simili a quelle dei campi di concentramento. Circa 12.500 militari internati italiani arrivarono ad Amburgo dove vissero nei lager in condizioni precarie. In quanto condannati ai lavori forzati, vennero impiegati dalla città di Amburgo e dai privati nelle fabbriche di armamenti e per lo sgombero delle macerie. Centinaia morirono per malnutrizione, per la mancanza di cure mediche e per le conseguenze dei maltrattamenti subiti.

Tra i più di mille campi di lavoro forzato ad Amburgo, tre erano situati nel Kontorhausviertel in Burchardstrasse 1, Schützenpforte 11 (oggi Burchardstrasse 11) e in Marschländerstrasse 11 (oggi DOC a Wandrahmstieg). Attraverso il ricordo degli internati militari italiani del Kontorhausviertel ricordiamo anche questo gruppo di perseguitati dei nazisti. Insieme agli Italiani, molti altri gruppi vennero perseguitati dai nazisti nel Kontorhausviertel. Gli ebrei che vivevano e gestivano attività nel quartiere vennero privati dei loro beni e infine deportati nell’Europa dell’est a partire dal 1941. Altri vennero perseguitati e uccisi a causa delle loro disabilità e delle malattie.

Per ricordare tutte queste persone Gunter Demnig il 12 ed il 13 Febbraio poserà delle pietre d’inciampo, unitamente alla soglia d’inciampo nel quartiere Kontorhausviertel di Amburgo. (Inform)


VENERDÌ, 12 FEBBRAIO, 2021


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