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VIOLENZA SU BAMBINE IN CONFLITTO ARMATO. QUALE IL RUOLO DELLA GIUSTIZIA PENALE INTERNAZIONALE?



ROMA - Si svolge oggi pomeriggio in modalità virtuale, a partire dalle 16:15 sulla piattaforma delle Nazioni Unite , l'evento “Violenza su bambine in conflitto armato. Il ruolo del sistema della giustizia penale internazionale". Il Webinar è organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano insieme a: Niger; Belgio; El Salvador; Norvegia; Unione Europea; Ufficio del Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per i Bambini nei conflitti armati; Save the Children; Global Coalition to Protect Education from Attack e Universities Network for Children in Armed Conflict. Un dibattito aperto e una altrettanto aperta sfida per la Comunità Civile, che si impegna a trovare nella giustizia penale internazionale la risposta efficace e univoca per la protezione delle bambine vittime di abusi e violenze in situazioni di conflitto alla luce della storica Risoluzione 1325 del 2000 su “Donne, Pace e Sicurezza”, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I relatori, nello specifico, si soffermano sull'individuazione e sull'analisi delle proposte e delle misure di implementazione che possono contribuire - in maniera concreta - a ridurre le violenze di genere in conflitto armato; sono rappresentanti di Istituzioni, di Organizzazioni della Società Civile e dell'Universities Network. Dopo l’introduzione di Laura Guercio _ Rappresentante Comitato Coordinamento _ Universities Network for Children in Armed Conflict; interverranno Marina Sereni, Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Italia); Axel Kenes, Direttore Generale per gli Affari Multilaterali e la Globalizzazione _ Ministero degli Affari Esteri (Belgio); Abdou Abarry, Rappresentante Permanente _ Nazioni Unite (Niger); Trine Heimerback, Vice Rappresentante Permanente _ Nazioni Unite (Norvegia); Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati; Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale UE per i Diritti Umani. Tra gli interventi quelli di Marc Perrin de Brichambaut, Secondo Vice-Presidente _ Corte Penale Internazionale; Fausto Pocar, già Giudice _ Tribunali Penali Internazionali Ex Jugoslavia e Ruanda; Giudice ad hoc Corte Internazionale di Giustizia; Daniela Fatarella, Chief Executive Officer _ Save the Children Italia; Diya Nijhowne, Executive Director _ Global Coalition to Protect Education from Attack; Francesco Rocca, Presidente Federazione Internazionale e dell'Associazione Nazionale italiana della Croce Rossa; Patricia Comandari, Vice Ministro degli Affari Esteri (El Salvador). Laura Guercio. docente dell'Universities Network ha ricordato i dati riportati dalla Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati: “Solo nel 2019 sono stati oltre 730 i casi di violenza sessuale su minori; 7.747 bambini sono stati reclutati e utilizzati dalle parti in conflitto; 10.173 minori sono deceduti, e più di 1.600 bambini sono stati accertati come rapiti. Sebbene questi dati - prosegue Guercio - colpiscano ugualmente bambine e bambini, le bambine in situazioni di conflitto armato soffrono certamente disagi differenti e hanno necessità diverse”. Prima Rete internazionale di 45 università e istituti di ricerca italiani e stranieri, l'Universities Network for Children in Armed Conflict continua il suo impegno per sviluppare una riflessione scientifica e sensibilizzare accademici, istituzioni, studenti e società civile al tema "bambini in conflitto armato". (aise)


17/03/21

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