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Robotizzati. Esperimenti di moda italiana a Madrid con Ambasciata e IIC


MADRID - Dall’8 luglio al 28 agosto 2022 la Serrería Belga di Madrid ospita “Robotizzati. Esperimenti di Moda Italiana”, la mostra-performance ideata e curata da Stefano Dominella con la direzione artistica di Guillermo Mariotto, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Spagna, dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e dal Festival del Comune di Madrid, Veranos de la Villa 2022. Si tratta di un progetto espositivo che unisce arte, moda e robot e che ripercorre l’influenza che la cultura dei robot ha avuto sulla moda. Una “grande soddisfazione - nelle parole dell’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Riccardo Guariglia - vedere a Madrid una mostra italiana di così grande prestigio, espressione del meglio del “made in Italy”: un nuovo tassello del quanto mai dinamico, innovativo e fluido rapporto che stanno vivendo in questo ultimo periodo Italia e Spagna e dell’attrazione reciproca che lega i due Paesi”. Ángel Murcia, direttore artistico di Veranos de la Villa aggiunge: “Madrid è una capitale multiculturale che presta una grande attenzione all’arte visiva e alla moda, come ha sempre fatto il Festival Veranos de la Villa in tutte le sue edizioni. In questa edizione, è un grande onore poter accogliere “Robotizzati. Esperimenti di Moda italiana, una mostra prodotta dall’ Istituto Italiano di Cultura di Madrid e dall’ Ambasciata d’Italia, - che per la prima volta collabora con il Festival -, che ci mostra l’influenza della robotica e dell’estetica futurista nella moda italiana, unendo scienza, tecnologia e creatività. Le immagini futuriste che ci sono arrivate attraverso le serie animate degli anni ’80 come Mazinger Z o Comando G formano ormai parte del nostro immaginario collettivo e con questo appuntamento scopriremo quanto abbiano influito sulla moda e sul disegno di oggi”. Nella performance-evento arte, moda e robot si incontrano, ma soprattutto abiti “prendono vita” sotto forma di robot. I capi iconici di grandi stilisti italiani e internazionali da Moschino a Prada, Ferrè (e molti altri) e le creazioni di giovani designer italiani indipendenti dialogano idealmente con robot in metallo provenienti da un’importante collezione privata, messa insieme da Roberto Pesucci, in un gioco di suggestioni, rimandi e grande trasformismo. Il progetto espositivo nasce dalla passione e la curiositá di Stefano Dominella per i mecha, robot di dimensioni straordinarie comandati da un pilota all’interno (come Mazinga Z, Gundam, i Transformers), che rappresentano la fusione tra uomo e macchina. Dei veri e propri “robot col cuore”: macchine umanizzate dall’eroe che le comanda dall’interno, una sorta di divinità contemporanea. Dopo tre anni di studi, ricerche e lavoro, ha preso forma Robotizzati. Esperimenti di Moda Italiana con cui Dominella intende ripercorrere l’influenza che la cultura dei robot ha avuto sulla moda, partendo dalle loro origini e dal loro significato. Super robot e moda è dunque il binomio perfetto per celebrare il legame profondo tra scienza, tecnologia e creatività. I mecha, in alcuni casi, sono stati condizionati e resi vincenti dalla moda, altre volte è successo il contrario e sono stati proprio la forma e i colori dei robot ad ispirare intere collezioni di stilisti che strizzano l’occhio al futuro. “Sono molto contento di realizzare la mostra che ho ideato “Robotizzati Esperimenti di Moda italiana” a Madrid”, dichiara Stefano Dominella. “Una città complessa che parla sia ai turisti sia ai suoi cittadini, che incoraggia la creatività, il talento e abbraccia la diversità”. Per parlare di robot viene preso come pretesto il primo uomo sulla Luna che nel 1969, avvolto nella sua tuta spaziale, mette piede sul nostro satellite naturale. Neil Armstrong in tenuta da “esploratore lunare” assomiglia a un robot. La tuta spaziale è una sorta di armatura-contenitore dell’uomo che comanda i movimenti dall’interno. La missione dell’Apollo 11 ha suggestionato e segnato la moda e il costume: ben prima del 1969 gli stilisti hanno iniziato a ispirarsi all’evento epocale inaugurando quella che sarà ribattezzata “moda lunare”. Tessuti metallici, lurex, alluminio, paillettes e plexiglass: i “moon look” sono creazioni realizzate con materiali che ricordano il paesaggio lunare e i viaggi spaziali. In tempi non sospetti - già intorno al 1964 - molti stilisti sono stati “stregati dalla Luna” con la sputnik couture ispirata ai romanzi di Isaac Asimov e di Philip K. Dick. Questo è lo stile protagonista di “Robotizzati - Esperimenti di Moda Italiana”. E ruota intorno al potere attrattivo dello spazio e della Luna il brand di calzature sport-chic Moon Boot, nato proprio il 20 luglio del 1969, il giorno dell’allunaggio. L’azienda Golden Lady Company ha realizzato per l’occasione una collezione di collant dai filamenti coloratissimi ispirati ai Robot giapponesi esposti. La Serrería Belga di Madrid diventa ad opera dell’architetto Francesco Florio uno spazio cosmico dove i manichini si trasformano in un esercito di robot alla moda. Saranno presenti le creazioni iconiche di nomi eccellenti della moda italiana e internazionale, alcune dei quali provenienti da archivi storici e da collezionisti: Giorgio Armani, Paco Rabanne, Pierre Cardin, Enrico Coveri, Max Mara, Prada, Gucci, Dolce&Gabbana, Gianfranco Ferrè, Gattinoni, Guillermo Mariotto, Moschino, Martin Margiela, Mila Schon, Antonio Marras, Raniero Gattinoni solo per citarne alcuni. In mostra eccezionalmente l’abito da sera indossato dal Robot-star Sophia, androide sociale primo non umano a ricevere un titolo alle Nazioni Unite. Vengono presentati gli “esperimenti di moda” di alcuni giovani designer indipendenti tra i quali: Santo Costanzo, Michele Gaudiomonte, Francesca Nori, Antonio Martino, Davorin Cordone, così come alcuni celebri costumi di scena tratti da “2001: Odissea nello spazio” realizzati dalla sartoria cine-teatrale Nori. E ancora, savoir–faire contemporaneo, inusuale e robotico nei gioielli realizzati dall’orafo Gianni De Benedittis del brand FuturoRemoto: creazioni uniche, suggestive, dal sapore visionario e tecno-glam. E proprio il poliedrico designer Guillermo Mariotto ha vestito i panni di direttore artistico della performance miscelando i DNA dei diversi stili presenti trasformandoli in futuribili creature. La mostra è arricchita da 50 chogokin, provenienti dalla preziosa collezione di Roberto Pesucci, modelli originali in metallo pensati per collezionisti adulti. “Siamo sicuri che questa mostra, espressione della creativitá italiana, affascinerà il pubblico spagnolo, di qualsiasi età”, afferma Marialuisa Pappalardo, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. “Potremo rivivere il glamour e l’effervescenza che la dimensione dei robot - super eroi ha ispirato nel passato e che ancora oggi, con nuove sperimentazioni, continua a creare tendenza. Ringrazio Veranos de la Villa per aver accolto con entusiasmo questo progetto che dará ancora piú colore a queste giornate dell’Estate madrilena”.

(aise)

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