Roma - Da un lato si compiace dell’atteggiamento delle forze politiche della sua maggioranza, che pur nell’ambito di visioni diverse
“condividono l’impianto fondamentale” della riforma del Csm “la grande disponibilità a raggiungere un testo concordato”.
Mario Draghi. Dall’altro non risparmia una stoccata a chi già lo candida per ruoli futuri:
“Penso che un lavoro me lo so trovare anche da solo”.
Mario Draghi però, in occasione della conferenza stampa post Consiglio dei ministri dell’11 febbraio, che segna un punto importante del programma di riforme della giustizia, ha messo in chiaro soprattutto due punti: che il governo va avanti fino alla fine, e senza rimpasti; che dal 2023 è da escludere un suo impegno politico. Il premier parte dalla discussione in preconsiglio, lunga e intensa, che ha raggiunto tra le forze politiche “alcuni obiettivi importanti: la condivisione dell’impianto fondamentale, la delimitazione delle aree dove permangono differenti vedute, l’impegno ad adoprarsi con i capigruppo a dare priorità assoluta in Parlamento all’approvazione in tempo utile per l’elezione del prossimo Csm: niente tentativi di fiducia, ci vuole un accordo”. Insomma, rispetto alle preoccupazioni per le divergenze prevale “l’impegno corale a superarle”. Un impegno corale che il governo assicurerà da qui a scadenza, nonostante le frizioni post-quirinalizie, perché “il dovere del governo è proseguire e affrontare le sfide importanti per gli italiani: il caro energia nell’immediato, quella meno immediata ma preoccupante e cioè l’inflazione che sta diminuendo la competitività delle imprese e erodendo la capacità di acquisto dei cittadini. La terza grande sfida è il Pnrr che devo dire sta andando molto bene” e del quale “le forze politiche hanno piena consapevolezza dell’importanza”. Avanti così, e senza rimpasti: “La squadra è efficiente e va avanti così”. A chi gli chiede però del post 2023 e della possibilità che sia lui, svestendo i panni del tecnico e indossando quelli del politico, il famoso federatore di un centro come forza aggregante, Draghi risponde secco: “Lo escludo”. E in ogni caso, la battuta più incisiva sul proprio futuro .
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