“Pagella in tasca – Canali di studio per minori rifugiati”, un corridoio per minori soli dal Niger
- 26 ago 2021
- Tempo di lettura: 3 min
all’Italia

RIFUGIATI
Progetto pilota promosso da Intersos e Unhcr e co-finanziato da Cei ,Fondazione Migrantes . Protocollo d’intesa con i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Interno
Luigi Vignali (Maeci): “Diritto allo studio come strumento di accoglienza e integrazione”
ROMA – Terzo settore, organizzazioni internazionali, privati cittadini e istituzioni uniscono le forze per portare in modo sicuro minori soli dal Niger in Italia, accoglierli in famiglia e sostenerli nei loro percorsi di studio e inclusione sociale.
È il progetto pilota “Pagella in tasca- Canali di studio per minori rifugiati”, promosso da Intersos e Unhcr e co-finanziato dalla Conferenza Episcopale italiana, dalla Fondazione Migrantes e da Intersos, che verrà realizzato grazie a un Protocollo d’intesa, firmato nei giorni scorsi, con i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Interno, oltre che con attori locali del progetto: il Comune di Torino, la rete CPIA Piemonte e l’Arcidiocesi di Torino.
Pagella in tasca coinvolge 35 minori stranieri non accompagnati attualmente rifugiati in Niger, di 16 o 17 anni, con l’obiettivo di portarli gradualmente a Torino e dintorni nell’anno scolastico 2021/2022. Arriveranno in aereo con un visto d’ingresso, evitando le terribili rotte dei flussi irregolari in Africa e nel Mediterraneo. Qui avranno un permesso per studio e saranno iscritti ai CPIA per conseguire il diploma del primo ciclo di istruzione e poi frequentare la scuola secondaria superiore o un percorso di istruzione e formazione professionale.
Ad accoglierli troveranno famiglie affidatarie e tutori volontari, vitto, alloggio, assistenza sanitaria, supporto psicologico e legale e la possibilità di conoscere altri coetanei a scuola e fuori casa, tra sport e altre attività. Borse di studio copriranno i costi sostenuti dalle famiglie durante il primo anno, trascorso il quale sarà possibile inserirli nei progetti del Sistema di Accoglienza e Integrazione gestiti dalla Città di Torino e da altri Comuni coinvolti o promuovere l’autonomia attraverso altre misure di inserimento lavorativo e abitativo.Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha seguito dal principio lo sviluppo del progetto e ha firmato il protocollo d’intesa, inserirà i beneficiari negli interventi di politica attiva del lavoro per soggetti vulnerabili promossi dalla sua Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione. Inoltre, parteciperà alla valutazione di tutti i percorsi di inclusione messi in campo da Pagella in tasca.
Il Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del Maeci Luigi Maria Vignali ha dichiarato che “il progetto ‘Pagella in tasca’ costituisce un nuovo percorso nell’esperienza italiana relativa ai canali complementari per rifugiati, con una componente di grande significato: la valorizzazione del diritto allo studio come strumento di accoglienza e integrazione”.
La Direttrice generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Tatiana Esposito ha sottolineato “l’importanza di questo strumento nell’ambito dei più recenti documenti europei. In particolare, questo Protocollo di intesa dà attuazione al Nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo nel quale la Commissione Europea promuove ‘percorsi complementari per la protezione’, compresi quelli che prevedono programmi di lavoro”. La raccomandazione sui percorsi legali di protezione nell’UE, allegata al Patto, entra nel dettaglio di questo impegno e invita gli Stati membri a promuovere ammissioni umanitarie e percorsi complementari collegati a studio e lavoro”.
Il Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, prefetto Michele di Bari ha affermato che “il progetto testimonia l’impegno del Ministero dell’Interno nella promozione di canali di ingresso legale nel Paese e l’attenzione all’integrazione dei minori stranieri bisognosi di protezione nel tessuto socio-educativo nella convinzione del valore fondamentale di un’accoglienza qualificata e sostenuta dalle istituzioni e dalla rete sociale del territorio”. (Inform






























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