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“New York Drive”: il progetto di Cristian Chironi a NY e dintorni


COLD SPRING - Iniziano oggi, 12 ottobre, e proseguiranno sino a domenica 17 nello Stato di NY le performance dell’artista Cristian Chironi a bordo di una Fiat 127, che cambierà colore ad ogni tappa. “New York Drive” è il titolo del progetto che, presentato da Magazzino Italian Art, trae ispirazione dalla figura dell’artista sardo Costantino Nivola e allo stesso tempo celebra la profonda amicizia e la collaborazione artistica tra Nivola e l’architetto Le Corbusier.

La serie di performance di Chironi coinvolgerà il pubblico e si svolgerà nello Stato di NY tra Springs, New York City e Cold Spring. L’iniziativa fa parte del programma biennale di performance, promosse e organizzate dal Magazzino Italian Art, iniziato nel 2017 con Walking Sculpture di Michelangelo Pistoletto e proseguito nel 2019 con Marinella Senatore and The School of Narrative Dance.

“New York Drive” è organizzata nell’ambito della mostra Nivola: Sandscapes, visibile al Museo Magazzino Italian Art fino al prossimo 10 gennaio 2022.

“New York Drive” di Cristian Chironi trae ispirazione dalla figura di Costantino Nivola, con cui condivide il luogo di nascita, il paese di Orani in Sardegna, e da un viaggio particolarmente significativo avvenuto sul finire della vita dell’artista. La performance è un tributo a quel viaggio e allo stesso tempo celebra la profonda amicizia e la collaborazione artistica tra Nivola e l’architetto Le Corbusier.

Chironi utilizzerà in “New York Drive” una Fiat 127, un veicolo intimamente legato alla storia di Nivola, i cui colori cambieranno a ogni performance, diventando un elemento site-specific delle sedi. I colori sono ispirati al rapporto speciale tra Nivola e Le Corbusier e a Untitled [Totem] (1953), uno dei primi totem colorati realizzati dell’artista ed esposto nella mostra “Nivola: Sandscapes”.

“New York Drive” invita il pubblico a salire a bordo della variopinta Fiat 127 di Chironi, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario, disegnata da Pio Manzù nel 1971.

“Dopo più di quarant’anni”, spiega Chironi, “ricorderò l’importante viaggio che il nipote di Costantino Nivola fece per lo zio, usando un veicolo dello stesso tipo durante le performance, che si svolgeranno in diversi luoghi. Sono impaziente di incontrare i passeggeri che si uniranno a me in questa serie di passeggiate in auto, di conoscere le loro storie personali e di condividere un’esperienza alla scoperta l’uno dell’altro e delle zone di New York che attraverseremo insieme”.

All’inizio degli anni ‘80, sul finire della vita, Nivola si ammalò. Viveva a Springs, NY, dove lui e la moglie, Ruth Guggenheim, si erano trasferiti nel 1948 – e iniziò a preoccuparsi perché tutte le cose che aveva lasciato nella sua casa in Toscana non sarebbero tornate nel suo luogo natio. Nivola decise di avvalersi dell’aiuto di suo nipote Daniele. Questi ricorda che Nivola gli chiese di prendere tutto quanto gli era possibile, inclusa la Fiat 127, la stessa marca e il medesimo modello della macchina che Chironi utilizzerà durante le performance New York Drive. Daniele fece del suo meglio per stipare la vettura - Nivola aveva lasciato sculture e dipinti insieme ai lavori di artisti come Maria Lai, Giovanni Pintori e Salvatore Fancello - e riportare nella città natale dello zio tutto ciò che gli era possibile.

“Siamo molto emozionati dall’idea di portare per la prima volta negli Stati Uniti la coloratissima Fiat 127 di Cristian Chironi, dopo aver avuto il piacere di vederla a Orani quest’estate”, afferma Vittorio Calabrese, direttore di Magazzino Italian Art. “Dopo aver trovato un modo per entrare in contatto con una nuova generazione oranese, attraverso la nostra mostra Nivola: Sandscapes, pensiamo che questa sia una testimonianza dell’eredità di Nivola che continua sia in America sia in Italia e in Sardegna. Chironi ha intenzione di interagire con ciascuna delle comunità dove prevede di guidare la sua Fiat 127. Così facendo creerà un’opportunità magnifica per coloro che, in qualità di passeggeri, parteciperanno a conversazioni su vari temi: architettura, arte, problematiche sociali e politiche”.

Durante le tappe della performance, Chironi sarà accompagnato da numerosi copiloti, professionisti del mondo dell’arte, galleristi, giornalisti, attivisti, filantropi, studenti e docenti. I membri del pubblico sono invitati a partecipare rispondendo all’open call.

Con questa proposta, l’artista rivolge ai membri della comunità un invito a soffermarsi su molteplici concetti che vanno da immigrazione e memoria alla progettazione di una casa, alla storia dei luoghi in rapporto al momento presente. “New York Drive” è una performance partecipativa che vuole spingere le persone a incontrarsi dal vivo per un momento unico di scambio e di dialogo: una pratica che, dall’inizio della pandemia, ci è diventata sempre più estranea.

Nel 1946 Le Corbusier lavorò come membro di un team internazionale di architetti alla progettazione dell’edificio delle Nazioni Unite, che sarà una delle mete della performance di New York City. Il suo incontro casuale con Nivola a New York diede origine a un'amicizia che durerà tutta la vita, basata sulla stima, il rispetto reciproco e lo scambio artistico. Nivola invitò spesso Le Corbusier nella sua casa dell'East End di Long Island. Insieme dipinsero i murales attorno alla casa e crearono l’ambiente artistico dove Nivola iniziò a sperimentare la tecnica del sandcasting.

Programma, date e luoghi

12 ottobre: Springs, NY

Il percorso si svolgerà tra le case dei più interessanti artisti della comunità artistica di Springs all’epoca di Nivola e includerà la spiaggia dove Nivola iniziò le sperimentazioni con la tecnica del sandcasting.

14 e 15 ottobre: New York City

Il percorso, che attraverserà Midtown Manhattan, inizierà nel garage del Consolato Italiano e si concluderà passando nei pressi della sede delle Nazioni Unite per raccontare l’evento che portò Le Corbusier a New York e lo mise in contatto con Nivola.

16 e 17 ottobre: Cold Spring, NY

Il percorso inizierà nei pressi del lungofiume di Cold Spring e prevede una passeggiata in auto nei dintorni dei monumenti della zona, incluso Magazzino Italian Art, dove è aperta al pubblico la mostra Nivola: Sandscapes.

Cristian Chironi nasce a Nuoro e cresce in Sardegna tra Orani e Ottana. La sua pratica artistica usa, performance, fotografia, video e disegni spesso combinandoli tra loro. Chironi lavora con performance site-specific e installazioni, concentrandosi sulle interazioni che hanno luogo all’interno di un determinato contesto. La sua ricerca vuole mettere in relazione immagini e immaginazione, fatti e finzione, memoria e modernità, conflitto e integrazione, materiale e immateriale. Ha esposto in Italia e all’estero. Le personali di Chironi si sono svolte presso Manifesta 13 Les Paralles du Sud, Marsiglia (2020); BIENALSUR Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de América del Sur, Buenos Aires (2019); Museo Nivola, Orani (2018); 16a Quadriennale, Roma (2016). Le sue performance hanno avuto luogo presso FOG Triennale Milano Performing Arts (2019); CND (Centre National de la Dance Pantin), Pantin (2016); Ambasciata Italiana, Berlino (2015); Museo Madre, Napoli (2012); Fondation Cartier, Parigi (2014). Il suo lavoro fa parte delle collezioni di: MAMbo, Bologna; MAN Museo d’Arte Nuoro; Pierre Jeanneret Museum, Chandigarh; Patrimonio regionale Emilia Romagna.

Magazzino Italian Art è un museo e centro di ricerca per la promozione dell’arte italiana contemporanea e del secondo dopoguerra negli Stati Uniti. Il museo si trova a Cold Spring, nello stato di New York, ed è un’istituzione no-profit che promuove gli artisti italiani dall’Arte Povera fino ai giorni nostri. Attraverso iniziative curatoriali, scientifiche e di divulgazione, Magazzino esamina gli effetti e l’influenza esercitata dall’arte italiana a livello globale. Magazzino è stato co-fondato da Nancy Olnick e da Giorgio Spanu ed è diretto da Vittorio Calabrese. Il museo di circa 2.000 metri quadrati ha aperto al pubblico nel 2017, imponendosi come nuovo punto di riferimento culturale. Magazzino darà avvio ai lavori di costruzione di un nuovo edificio destinato a ospitare mostre, eventi e programmi didattici. Il nuovo edificio di 1.200 mq, denominato Robert Olnick Pavilion, farà sì che il museo disporrà in totale di 3.000 mq per le sue attività. Progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo - autore quest’ultimo dell’edificio principale di Magazzino - il nuovo padiglione permetterà di ampliare il programma del museo in costante crescita. (aise)

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