
AMSTERDAM - “Trent’anni fa sembrava la fine del mondo, in qualche modo è stata la fine di un mondo, e l’inizio di un mondo nuovo”. Queste le parole dell’ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi, Giorgio Novello, che ieri ha aperto il webinar “Mafia: Pregiudizio, Percezione e Celebrazione” organizzato dal Comites Olanda in occasione del trentennale della strage di Capaci. Stimolati da recenti strumentalizzazioni in tono ludico-celebrativo del fenomeno mafioso avutesi nei Paesi Bassi, il Comites Olanda, dopo averle segnalate all’Ambasciatore che prontamente ne ha chiesto e ottenuto la rimozione ai responsabili, ha voluto promuovere un momento di riflessione, insieme a diversi esperti. Tra loro il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, che, grazie alla sua esperienza di avvocato di parte civile per il comune di Capaci al processo dell’omonima strage, ha ricordato i sanguinosi fatti di trent’anni fa, sottolineando come molte ferite legate a quel periodo siano ancora aperte e irrisolte. La lotta alla mafia – ha aggiunto – si deve evolvere in azioni di rigetto civile, citando in particolare la sua ordinanza che ha vietato nel suo comune la commercializzazione di qualsiasi oggetto o gadget che in qualche modo richiamasse o celebrasse il fenomeno mafioso. Aspetti confermati e semmai ampliati dagli interventi della senatrice Laura Garavini, tra i fondatori di Mafia Nein Danke in Germania, e di Vincenzo Barbaro, volontario e ricercatore di “BASTA! Belgio”, dai cui interventi è emerso un pregiudizio che accompagna l’italiano emigrante nell’Europa e nel mondo. Esistono, però, strumenti di conoscenza e informazione, soprattutto da attuare attraverso il confronto con le nuove generazioni, che possono cambiare questa percezione. Percezione e pregiudizio emersi anche dall’inchiesta “On the road again” realizzata da Radio Mir, radio italiana in Belgio. Pietro Lunetto ha spiegato come nella percezione del campione di italiani all’estero intervistati, un problema sentito e diffuso a livello europeo sia tuttora quello dell’associazione di pensiero Italia-mafia. Non meno importante è stato l’intervento di Vincenzo Musacchio, giurista e criminologo forense, impegnato proprio nel diffondere la cultura dell’antimafia tra i giovani, che ha delineato uno scenario legislativo carente di strumenti necessari ad affrontare le nuove strutture del crimine organizzato. Un problema – ha detto – non solo in Italia, rimasta bene o male ferma all’epoca di Falcone, ma anche a livello europeo, per cui si auspica l’adozione di una legislazione europea comune per la lotta alle mafie. Il webinar si è chiuso con un grazie sentito del Comites ai partecipanti e al pubblico, con una citazione del giudice Giovanni Falcone, molto cara al nuovo comitato eletto nel 2021: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” La registrazione del webinar può essere vista a questo link.
(aise)
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