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Le Commissioni Esteri e Difesa favorevoli al finanziamento delle missioni internazionali


– Le Commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno espresso parere favorevole allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, per l’anno 2021.

Il provvedimento è assegnato in parallelo, oltre che alle Commissioni Esteri e Difesa, anche alle Commissioni Bilancio dei due rami del Parlamento.

Ad illustrarne il contenuto per l’esame delle Commissioni il relatore Vito Vattuone (Pd) che ricorda come lo schema di decreto operi il riparto tra i diversi Ministeri interessati del fondo per le missioni internazionali, relativo al 2021, e dà quindi attuazione finanziaria alle risoluzioni con cui Camera e Senato hanno autorizzato le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, contenuti nelle deliberazioni del Consiglio dei ministri del 17 giugno e del 2 settembre 2021.

L’autorizzazione delle missioni è avvenuta quest’anno in due fasi – ricorda il relatore: – una a luglio, con l’esame di due deliberazioni, per le missioni già in corso e per quelle del 2021; e una a settembre, a seguito delle vicende accadute in Afghanistan, per indirizzare i 120 milioni di euro inizialmente destinati alle forze armate e di sicurezza afghane, a un Fondo per il sostegno umanitario alla popolazione afghana e per la partecipazione italiana alle iniziative europee e internazionali di risposta a tale crisi.

Le amministrazione interessate alla ripartizione del fondo sono: Difesa, Interno, Ministero dell’Economia e delle finanze, Giustizia, Presidenza del Consiglio dei ministri (per AISE e AISI) e Ministero degli Affari esteri per gli interventi di cooperazione allo sviluppo.

Per ciascun intervento il provvedimento indica il fabbisogno finanziario per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2021, quello per obbligazioni esigibili nel 2021 e quello per obbligazioni esigibili nel 2022.

Vi è poi la relazione analitica sulle missioni in corso, già esaminata prima della pausa estiva, e la relazione tecnica.

La risorse risultano così suddivise: 1.258.688.451 euro a carico del Ministero della Difesa, ripartiti in 988.688.451 euro a carico dell’esercizio finanziario del 2021 e 270 milioni di euro a carico dell’esercizio finanziario del 2022; 343,8 milioni di euro per la copertura degli interventi di cooperazione e sviluppo a carico del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e che gravano per 333,8 milioni di euro sull’esercizio finanziario 2021 e per 10 milioni di euro sull’esercizio finanziario 2022; 26 milioni di euro a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri (in relazione al supporto info-operativo dell’AISE), gravanti sull’esercizio finanziario 2021; 3.607.876 euro a carico del Ministero dell’Interno, gravanti sull’esercizio finanziario 2021; 11.928.093 euro risultano a carico del Ministero dell’Economia e delle finanze, gravanti sull’esercizio finanziario 2021; 126.179 euro a carico del Ministero della Giustizia, gravanti sull’esercizio finanziario 2021.

Il relatore ribadisce infine la necessità di un aggiornamento della“legge quadro” sulle missioni internazionali (n. 145 del 2016), perché l’esperienza di questi primi anni di applicazione indica che la procedura di discussione e di approvazione parlamentare non risultano adeguate rispetto alle esigenze operative delle missioni.

In conclusione, anche a nome del relatore per la 3a Commissione, Manuel Vescovi, propone alle Commissioni riunite la formulazione di uno schema di parere favorevole.

Si associa al rilievo conclusivo del relatore anche la presidente della Commissione Difesa, Roberta Pinotti, che sottolinea la necessità di valorizzare il ruolo del Parlamento in quest’ambito, mentre la vice ministro agli Esteri Marina Sereni segnala che è allo studio una possibile riforma del quadro normativo esistente.

Nel corso delle dichiarazioni di voto, Isabella Rauti (Fdl) preannuncia l’astensione del suo gruppo per via del ritardo della tempistica di autorizzazione parlamentare, che a suo giudizio è “insostenibile”. Lo schema di parere favorevole presentato dai relatori viene infine approvato. (Inform)



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