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“La Grande Opera in Jazz” in prima mondiale al Teatro Antico di Taormina

TAORMINA - Avete mai pensato di ascoltare “Casta Diva” dove la meravigliosa voce di Maria Callas, sola, senza orchestra, viene accompagnata dal pianoforte di Danilo Rea?

Lo straordinario pianista Danilo Rea presenta in prima mondiale, sabato 16 luglio, “La grande Opera in Jazz”, un progetto inedito per riscoprire le meraviglie del melodramma italiano in una chiave di lettura innovativa. Le voci dei grandi cantanti lirici del ‘900, estratte da video e registrazioni storiche, saranno accompagnate dalle note di Danilo Rea, nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina. Uno straordinario progetto, unico al mondo, ideato e realizzato da Saint Louis College of Music, Associazione Globart e lo stesso Danilo Rea, che dal suggestivo palco dell’antico teatro greco partirà per una tournée mondiale.

Maria Callas, Mario Del Monaco, Enrico Caruso, Tito Schipa, Maria Caniglia, Beniamino Gigli e Amelita Galli Purci: sul palco dei teatri più prestigiosi tornano a risuonare le voci dei grandi cantanti lirici del ‘900, estratte da registrazioni storiche, ma, come per magia, nude, vive e riconoscibili, senza orchestra. In duo con le grandi stelle italiane dalla Lirica, la fantasia narrativa del pianoforte di Danilo Rea ripercorre le grandi arie d’Opera: Norma, Turandot, Traviata, L’Elisir d’Amore, Cavalleria Rusticana, Madama Butterfly, La Tosca.

Verdi, Rossini, Bellini, Donizetti, Puccini, Mascagni: i grandi compositori italiani dell’800 amati in tutto il mondo ancora oggi riempiono i teatri e fanno sognare, con la straordinaria forza espressiva del melodramma, dai valori comunicativi sempre attuali.

Uno spettacolo visivo e sonoro, arricchito dalla proiezione di video con immagini storiche di repertorio, registrate in bianco e nero, inisieme a suggestive e originali opere d’arte contemporanea.

Dopo la prima tappa di Taormina, “La Grande Opera in Jazz” sarà in scena nei più importanti teatri italiani ed esporterà il brand italiano del Jazz e della Lirica all’estero in una tournée mondiale.

Nato a Vicenza quasi per caso, Danilo Rea è romano, ma non d’adozione. È romano perché la sua storia in musica nasce a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, già da piccolissimo, di qualsiasi divertimento: il vero gioco è suonare il piano, il vero incanto è la musica, il vero sogno è la melodia, il vero abbandono è nell’armonia. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile e unico composto di due ingredienti fondamentali: melodia e improvvisazione.

Appena maggiorenne esordisce con lo storico Trio di Roma con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto; parallelamente accompagna come pianista i più importanti cantautori italiani: Mina lo vuole prima ancora di Gino Paoli, ed entrambi gli restano fedeli negli anni, fino a oggi. Il suo talento lo porta ben presto ad affermarsi anche sulla scena internazionale e a suonare al fianco dei più grandi nomi del jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau, Danilo Pérez, Michel Camilo, Luis Bacalov.

Nel 1997, con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, fonda “Doctor 3”, il trio che per tre anni riceve il premio della critica come miglior gruppo jazz, e che per più di dieci anni lo porta a calcare i più importanti palcoscenici italiani e all’estero con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sud America e Cina.

A partire dal 2000 Danilo Rea trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera.

Il suo primo lavoro da solista è “Lost in Europe” (2000) composto durante un tour in Europa; nel 2003 pubblica “Lirico”, in cui miscela lirica e jazz improvvisando sui temi operistici mettendone in luce la grande attualità. L’intenso rapporto con la musica classica, che prosegue tuttora, lo porta ad aprire il Festival di musica lirica internazionale “Festival del bel canto” con il concerto “Belcanto Improvisations”.

Seguono “Solo” (2006) e “Introverso” (2008), album in cui Rea si cimenta con composizioni inedite di piano solo, fino ad arrivare al pluripremiato “A Tribute to Fabrizio de André”, omaggio al grande cantautore e poeta italiano, inciso per la prestigiosa etichetta tedesca ACT nel 2010.

I suoi concerti di piano solo, con le sue improvvisazioni che spaziano su qualsiasi repertorio, conquistano le platee di tutto il mondo: oltre a essere il primo jazzista ad avere un concerto di piano solo alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica (nel 2003), nel 2006 è protagonista di un memorabile concerto al Guggenheim Museum di New York.

Nell’ Aprile del 2018 viene pubblicata da Rai Eri la sua biografia, dal titolo “Il Jazzista Imperfetto”, scritta da Danilo Rea insieme a Marco Videtta. Nel 2020-2021 prende parte, alla trasmissione radiofonica su Rai Uno dal titolo “Il Jazzista Imperfetto” Come autore e conduttore sempre in coppia con Marco Videtta.



(aise)

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