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LA COMPLESSITA’ DEL FENOMENO MIGRATORIO - ITALIANI ALL'ESTERO

Negli ultimi 15 anni, il numero di persone che ha lasciato l’Italia è aumentato di oltre il 70 per cento e gli iscritti all'Aire, cioè l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono passati da poco più di 3 milioni a oltre 6 milioni e rappresentano più del 10 per cento della popolazione residente in Italia..

Gli italiani emigrati laureati sono aumentati del 23% in un quinquennio. La presenza italiana nel mondo, come fotografato dal Rapporto 2020 Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, è soprattutto meridionale (2,6 milioni, 48,1%) di cui il 16,6% (poco più di 908 mila) delle Isole; quasi 2 milioni (36,2%) sono originari del Nord Italia e quasi 861 mila (15,7%) del Centro. “I dati ci hanno permesso di sdoganare due errori di narrazione”, spiega Delfina Licata, sociologa e curatrice del rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes. Il primo riguarda il titolo di studio: “oltre agli altamente qualificati c’è anche chi si è spostato alla ricerca di lavori generici”, afferma Licata. Il secondo errore di narrazione è quello secondo il quale si parte soprattutto dal nord. “Quando andiamo a disaggregare il dato vediamo quanto impatta la mobilità nei contesti del meridione - sottolinea Licata -. Al sud ci sono anche fenomeni di migrazione interna e il vero divario si gioca tra città e aree interne. La nuova mobilità va raccontata con le giuste parole e nel rispetto della complessità. E’ fondamentale rimettere al centro la persona migrante ed è necessario uno studio continuo”.


(NoveColonneATG) Roma

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