top of page

“L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana: storia, architettura, economia e società”

“L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana: storia, architettura, economia e società”, questo il titolo del volume curato dal diplomatico Andrea Canepari (già Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Dominicana) e presentato in Senato. Il volume è stato pubblicato da Allemandi Editore – per le edizioni italiana e spagnola – e da St. Joseph University Press per l’edizione accademica statunitense. Hanno presenziato alla presentazione i parlamentari eletti all’estero Fabio Porta (promotore dell’evento), Francesco Giacobbe e Fucsia Fitzgerald Nissoli; sono inoltre intervenuti l’Ambasciatore dominicano Tony Raful e il Segretario Culturale IILA Jaime Nualart; ha moderato l’evento la giornalista di 9Colonne Isabella Liberatori. Intento della presentazione è stato far emergere la ricchezza dell’apporto della nostra comunità – non solo a Santo Domingo – e come sia necessario un impegno del Paese per far aumentare la consapevolezza del ruolo storico della nostra emigrazione anche come mezzo per creare ponti vivi ed opportunità. Il libro contiene gli scritti di 48 autori, tra cui docenti e studiosi ma anche autorità politiche e illustra con autorevolezza scientifica come la comunità italiana abbia plasmato alcuni dei caratteri identitari della Repubblica Dominicana partecipando alla costruzione delle architetture politiche, sociali ed economiche che hanno contribuito alla costruzione dell’attuale Paese.

Francesco Giacobbe ha letto alcune righe della prefazione scritta da Andrea Canepari. “Mi era chiaro che la comunità italiana avesse plasmato alcuni caratteri identitari del Paese”, ha letto Giacobbe commentando poi così questa frase. “Per chi come noi vive all’estero questo passaggio fa rivivere un tratto comune a tutte le comunità italiane nel mondo. Noi italiani siamo bravi a distinguerci nel mondo eccellendo in tutti i settori. Abbiamo capacità di appassionarci a quello che facciamo portando a realizzazione i progetti. Più di tutto emerge l’abilità ad innovare che ci permette di adattarci a situazioni nuove. Nei nostri Paesi adottivi abbiamo contribuito a creare una società migliore. Così il vivere all’italiana diventa parte dello stile di vita dei Paesi in cui viviamo. Da qui scaturisce anche il grande contributo dato al Made in Italy”, ha evidenziato Giacobbe. Jaime Nualart (IILA) ha ricordato che proprio nel 2021 venne organizzata dall’IILA la presentazione in anteprima dell’opera. “E’ stata un’esperienza molto significativa perché la prima di una lunga serie di iniziative culturali, impreziosita da autorevoli contributi”, ha spiegato Nualart menzionando come quella presentazione si sia tenuta in anteprima nell’ambito della mostra di Andrea Vierucci. Il libro, come sottolineato dall’esponente dell’IILA, è una rassegna che mette in evidenza le relazioni tra i due Paesi. “Canepari ha intrapreso una ricerca raccogliendo saggi che sottolineano la storia della presenza italiana in Repubblica Dominicana”, ha aggiunto Nualart. L’Ambasciatore dominicano Tony Raful ha parlato di concetti racchiusi nel libro come cultura dei popoli ed esercizio della parola come strumenti per creare ponti. “Quando si parla di eredità italiana ci si riferisce a una presenza rilevante. Il lavoro metodico e puntuale di valorizzazione di questi aspetti messo a punto da Canepari ha fatto della sua presenza diplomatica una sottolineatura di tali elementi culturali. Gli italiani hanno avuto un apporto fondamentale anche nell’indipendenza della Repubblica Dominicana”, ha spiegato Raful ricordando la figura di Giovanni Battista Cambiaso, mercante di origine genovese ed eroe nazionale dominicano, nonché fondatore della Marina dominicana e infine Console d’Italia. “Questo libro mette in luce un universo di bellezza nei valori di solidarietà e fratellanza tra i due popoli”, ha sottolineato Raful.

Fucsia Fitzgerald Nissoli ha ricordato la figura di Alessandro Geraldini, primo vescovo residente giunto a Santo Domingo nel 1519. Allo stesso tempo ha ricordato Guido d’Alessandro Lombardi che è stato un rinomato progettista. Nissoli ha evidenziato il ruolo di Canepari nella riapertura della sede diplomatica a Santo Domingo, come a rinsaldare proprio quel rapporto antico tra i due Paesi. “Il volume sarà un punto di riferimento per conoscere la storia delle relazioni tra i due Paesi”, ha commentato Nissoli. La moderatrice Isabella Liberatori ha messo in rilievo come nel libro siano stato ricostruiti cinque secoli di storia con le ricerche d’archivio di Canepari: “un esempio di come si può svolgere il mestiere di Ambasciatore per costruire ponti”, ha sottolineato la giornalista. Fabio Porta ha espresso soddisfazione per “questo libro che è una sinfonia di italianità nella Repubblica Dominicana; avremmo bisogno di tante sinfonie per propagandare l’esperienza degli italiani nel mondo a tutte le latitudini e questo libro è un prototipo da prendere a riferimento quando parliamo dell’importanza di divulgare la cultura delle nostre comunità nel mondo”, ha commentato Porta ricordando anche l’idea del progetto di legge sull’insegnamento multidisciplinare delle migrazioni e “questo libro rappresenta tale idea perché la presenza italiana nel mondo comprende tutte le dimensioni della vita quotidiana”, ha aggiunto il senatore citando il Ministro Franceschini quando dice che “se non c’è conoscenza è difficile fare promozione e internazionalizzazione”. Porta ha inoltre segnalato che nei lavori odierni del Senato in programma c’è un accordo di cooperazione in ambito cinematografico tra Italia e Repubblica Dominicana. Andrea Canepari ha quindi parlato della sua opera di ricerca. “Ogni tanto mi sentivo un po’ archeologo perché molti di questi aspetti non erano conosciuti e ci vuole consapevolezza per riportare alla luce la conoscenza e creare ponti tra i popoli. Quando ho iniziato la mia missione ho pensato che fosse necessario impegnarsi per farsi conoscere. Non sempre queste storie sono prese con la serietà che meritano. Gli italiani hanno qui creato le strutture identitarie che hanno consentito al Paese di essere quello che è diventato nel tempo. Inoltre capendo l’importanza di queste figure iconiche che hanno fatto la storia si può creare maggiore unità tra vecchia e nuova emigrazione”, ha spiegato Canepari ricordando che dal libro sono stati tratti anche dei fumetti. “I fumetti tratti dal libro sono stati concepiti per dare uno strumento educativo alle scuole: 35mila copie sono state date tramite la CEI alle scuole cattoliche mentre le scuole pubbliche sono state raggiunte attraverso strumenti digitali. I ragazzi – e non solo gli italo-discendenti – si sono appassionati”, ha aggiunto Canepari che si è anche soffermato sulla riapertura della sede diplomatica a Santo Domingo, un successo per dare i servizi richiesti agli italiani all’estero. Dal volume è stata inoltre ispirata una mostra fotografica esposta in 12 sedi in Repubblica Dominicana (musei, università, istituzioni e luoghi dell’associazionismo italiano) ed in Italia presso la Reggia di Venaria Reale e il Galata Museo del Mare di Genova: quest’ultimo scelto simbolicamente come evento di preparazione all’inaugurazione del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova che ha poi preservato del materiale del libro nelle sue collezioni permanenti. Le esposizioni in Italia e le altre a Santo Domingo sono parte di un vasto programma di promozione integrata avviato dal 2017 al 2021 dall’Ambasciata d’Italia in Repubblica Dominicana nell’ambito delle azioni del Ministero degli Esteri e sostenuto attraverso sponsor privati.




(Inform -IESTV.TV)

  • Facebook Classic
  • Twitter Classic
  • c-youtube
logo-italiani-all-estero-2.png
bottom of page