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“Investire sulle nuove generazioni: studiare all’estero”,

Conferenza stampa tenuta alla Camera da Confassociazioni



ROMA – Si è tenuta alla Camera una conferenza stampa dedicata al tema della mobilità giovanile all’estero per motivi di studio: l’evento è stato organizzato dalla deputata, eletta nella Ripartizione nord e centro America, Fucsia Nissoli (FI) ed è stata moderata da Gianni Lattanzio in qualità di Presidente di Confassociazioni International. Lattanzio ha messo in rilievo le capacità che si acquisiscono in un’esperienza di formazione vissuta all’estero, da poter poi sfruttare nel mondo del lavoro. E’ stata citata una statistica secondo la quale il 97% degli studenti formatisi all’estero trova un impiego entro un anno dalla laurea; un vantaggio c’è anche nella possibilità di far carriera all’interno di un’azienda. Francesco Alimena (Presidente Confassociazioni Young World) ha esperienze di studio in Germania e in Russia. “Partire per l’Erasmus o andare a lavorare in un altro Paese cambia il proprio punto di vista, capendo che il confronto tra le culture è così interessante da non poterne fare a meno”, ha spiegato Alimena che gestisce una realtà relazionale tra giovani provenienti da diversi Paesi. Roberto Paura (Presidente Italian Institute for the Future) ha ricordato come la priorità del proprio istituto sia affiancare l’attività di studio sulle tendenze e sulle analisi future ad un’azione di risposta attraverso strategie nel presente. Tra i settori di studio ci sono ad esempio quelli riconducibili alle tecnologie digitali che ai ragazzi piacciono molto: l’idea è preparare le giovani generazioni all’uso delle cosiddette piattaforme di democrazia digitale. A tale proposito Atene ospiterà in questi giorni un seminario che coinvolge giovani provenienti da Italia, Spagna e Grecia nella prospettiva di proporre tali tematiche nelle sedi europee. Stefano Potortì (Presidente Confassociazioni UK) ha portato la testimonianza di attività svolta sul campo nel percorso di accompagnamento di tanti studenti in UK. “Fare esperienza all’estero aiuta perché consente di uscire dalla realtà in cui si è nati, cresciuti e confinati. Globalizzazione non significa annullare le culture ma anzi recarsi altrove nella consapevolezza di queste diversità”, ha evidenziato Potortì che vede in questo genere di esperienze quasi un’obbligatorietà da inserire nei piani formativi proprio per preparare le giovani generazioni alle esperienze estere. Il Professor Pierpaolo Arganelli (Liceo Scientifico Internazionale di Anagni) ha svolto esperienze di studio negli USA e in Francia. “L’estero rappresenta una scoperta per i giovani ed una possibilità di crescita che deriva dal confronto”, ha spiegato Arganelli che promuove e incentiva quei percorsi di studio all’estero chiamati PCTO, ossia l’ex alternanza scuola-lavoro. La Professoressa Serena Gianfaldoni (Università di Pisa) ha sottolineato l’importanza di pensare ai giovani come risorsa riuscendo così a vederne la valorizzazione attraverso un investimento. “I giovani cercano una propria realizzazione e una propria strada per raggiungere i propri sogni nel cassetto e un lavoro qualificato o gratificante”, ha spiegato Gianfaldoni. (Inform)

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