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Internazionalizzazione: le nuove competenze del Mimit

ROMA - Con il decreto legge sul riordino dei Ministeri, approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri, il Ministero dello sviluppo economico non ha cambiato solo il nome – oggi Ministero delle imprese e made in Italy – ma anche le sue competenze a favore delle imprese e del Made in Italy. "Con il decreto adottato oggi si realizza un Sistema Italia che aiuta in maniera organica e compiuta le imprese nella loro attività in Italia e nel mondo, concretizzando la mission del nuovo Dicastero”, commenta il ministro Adolfo Urso. “Quelli che sembravano slogan, sono già azioni concrete che vedono la collaborazione sinergica di tutti i Ministeri di questo Governo". "Condividendo con il Ministero degli Affari Esteri il Comitato Interministeriale per il Made in Italy nel mondo (CIMIM) per la promozione, valorizzazione e tutela del Made in Italy - continua Urso - prevediamo misure compensative per le imprese che sono state maggiormente colpite dagli dalle sanzioni. E con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica condividiamo altresì la politica energetica per le imprese. Infine grazie all’istituzione del difensore civico delle imprese decliniamo in modo tangibile la mission principale del Ministero “Non disturbare chi vuole fare”. Oltre alla nuova denominazione, infatti, il decreto prevede l’istituzione del Comitato Interministeriale per il Made in Italy nel mondo co-presieduto dai Ministri degli affari esteri e delle imprese e del Made in Italy, con il compito di indirizzare e coordinare le strategie finalizzate a promuovere, valorizzare e tutelare il Made in Italy in Italia e nel mondo. Tra i diversi compiti del CIMIM è di particolare importanza la possibilità che il Comitato individui meccanismi di salvaguardia e di incentivazione di settori produttivi nazionali, particolarmente colpiti dall’imposizione di nuovi dazi, alla previsione di regimi sanzionatori o alla presenza di ostacoli tariffari e non tariffari sui mercati internazionali. E ancora: a modifica delle norme relative ad ICE, SIMEST e SACE, il decreto prevede un maggiore coinvolgimento del MIMIT per la parte di competenza sulle linee di indirizzo strategico da dare al sistema pubblico per l’internazionalizzazione. Altra novità è la copresidenza del Comitato Interministeriale per la transizione ecologica (CITE): le riunioni per elaborare le strategie energetiche per le materie legate alla politica industriale saranno presiedute dal MIMIT. Infine, il decreto contiene una modifica sostanziale della norma contenuta nel decreto Aiuti ampliando il potere sostitutivo del MIMIT in caso di inerzia delle Amministrazioni Centrali nei procedimenti relativi a investimenti rilevanti per il sistema produttivo nazionale (si fa riferimento agli investimenti di almeno 25 milioni di euro aventi ricadute occupazionali significative) e prevedendo un’apposita struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese con specifici compiti volta a raccogliere e a dare seguito alle segnalazioni dei ritardi e dell’inerzia della PA centrale da parte delle imprese.

(aise)

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