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In Belgio è possibile curarsi “in italiano”: nasce l’associazione medici italiani

In Belgio, da tempo, il “Sistema Italia” sembra essere diventato una realtà. Non solo per il grande spirito di squadra col quale operano i nostri tre ambasciatori italiani a Bruxelles. Francesco Genuardi, presso il Belgio; Pietro Benassi, presso la Ue; e Francesco Maria Talò, presso la Nato. Ma anche per il fiorire di nuove forme di associazionismo italiano. Tra gli ultimi, ma molto dinamici, anche i medici dell’Associazione dei Medici Italiani in Belgio (A.M.I.B.).

La popolazione italiana in Belgio è in costante crescita: oltre 300.000 residenti nel 2022 testimoniano l'importante cooperazione tra Italia e Belgio. Una presenza che stimola la possibilità di offrire alla popolazione italiana residente in Belgio l'accesso alle cure nella lingua materna. Questa esigenza è stata il catalizzatore dell’iniziativa di creare un'associazione dei medici italiani in Belgio (AMIB).



L'AMIB mira a creare una rete di medici di nazionalità italiana che esercitano in Belgio. Questa rete ha principalmente le scopo di implementare e aggiornare la mappa dei medici italiani che esercitano in Belgio, al fine di promuovere l'accesso alle cure in lingua italiana e facilitare il dialogo tra medici e con i pazienti.

Vuole inoltre creare e alimentare una newsletter per la diffusione delle informazioni nella comunità medica italiana in Belgio, ma anche promuovere la ricerca e la formazione dei medici italiani.

Sostenere la creazione di una rete europea di medici italiani che esercitano al di fuori dell'Italia e creare un canale ufficiale di comunicazione tra i medici italiani che esercitano in Belgio con le istituzioni e gli enti privati sono altri obiettivi di AMIB.


Unitamente al sostegno di medici o studenti di medicina italiani che cercano un'esperienza lavorativa in Belgio, aiutandoli a stabilirsi, e promuovendo lo scambio di saperi acquisiti all’estero con le realtà scientifiche italiane.

Sulla base di questi obiettivi, e con il supporto dell'Ambasciata d'Italia a Bruxelles, i facilitatori dell'iniziativa hanno fondato un'associazione senza scopo di lucro in Belgio, e si sono impegnati a organizzare delle elezioni per nominare democraticamente e in trasparenza i futuri leader di questa associazione in tempi ragionevoli.

Il consiglio provvisorio di AMID è attualmente composto dallo psichiatra Giovanni Briganti, dal chirurgo plastico Luciano Mazzeo Cicchetto, dall’otorino laringoiatra Daniele De Siati, dall’ortopedico Lorenzo D ‘Uva, dalla chirurga generale Eleonora Farinella e dalla neurochirurga Viviana Menichini.

Abbiamo intervistato, in rappresentanza di AMID, la dottoressa Viviana Menichini.

D. Dottoressa, perché quest’associazione in un paese che vanta un ottimo sistema sanitario?

R. Perché la comunità italiana in Belgio negli ultimi 15 anni ha conosciuto una grande espansione, posizionandosi attualmente sul panorama belga-europeo come una delle più strutturate e sicuramenti vivaci comunità di italiani all' estero.

Abbiamo constatato di essere numerosi medici italiani residenti in Belgio e già da qualche tempo riflettevamo sulla necessità di unirci in un’associazione. L’esperienza della pandemia, con un avvicinamento virtuale fra medici espatriati attraverso i ben noti canali social, ha definitivamente consolidato l’idea.

D. In cosa consiste l’associazione?

R. Si tratta di un’associazione di medici, diversi per disciplina e localizzazione geografica, che permetta in primis di costituire un network di professionisti che possa facilitare l’accesso alle cure di quei cittadini italiani residenti in Belgio che preferiscono interloquire con un medico che non solo parli italiano, ma che soprattutto abbia un approccio italiano al paziente.

Inoltre, speriamo realizzare anche una rete di collaborazione che faciliti lo scambio di opinioni e esperienze fra medici connazionali.


D. Quanti sono i medici che fanno parte dell’associazione, e quali specialità coprono?

R. I medici italiani Belgio sono oltre 500. Attualmente la nostra associazione conta più di 100 medici iscritti di diverse specialità, fra cui pediatri, ginecologi, ortopedici, chirurghi...

D. Perché tanti medici italiani scelgono di venire in Belgio?

R. Il Belgio, e sicuramente Bruxelles, è tra le mete preferite dei giovani medici che lasciano il nostro Paese in cerca di specializzazioni. La critica principale mossa al sistema universitario italiano dagli specializzandi migranti è l’assenza di una pratica clinica che renda rapidamente autonomi e la presenza viceversa di un baronismo totalitario. Il nepotismo è ovviamente presente ovunque e certamente anche in Belgio; c’è tuttavia il sentimento di un sistema fondamentalmente meritocratico, il cui accesso e stato, quanto meno finora, piuttosto aperto a tutti.

Non manca comunque chi invece dopo la specializzazione ha voglia di rientrare e uno dei nostri obiettivi con l’AMIB è anche quello di cercare di facilitare lo scambio e integrazione nelle due direzioni.

D. Quali sono le principali differenze che riscontrate tra il sistema sanitario italiano e quello belga?

R. Il sistema sanitario italiano è un sistema pubblico che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti ed è finanziato attraverso la fiscalità generale. A differenza del sistema italiano, in Belgio vige il sistema delle assicurazioni.

È evidente tuttavia che il Belgio ha estremamente semplificato l’acceso diretto alle cure specialistiche; basti pensare ad esempio che un paziente può scegliere di consultare un primario di una struttura universitaria con un tempo di attesa ragionevole di poche settimane e con l’onorario della mutua.

D. Quali sono i punti forte del sistema belga?

R. Per noi, medici espatriati, il Belgio ha offerto la possibilità di crescere nella nostra professione alla stregua dei medici nativi, consentendo per esempio anche a giovani strutturati di ricoprire ruoli dirigenziali di primo livello.

D. Cosa offre la vostra associazione agli italiani residenti in Belgio?


R. Come expats lo avremmo notato ormai tutti, in caso di difficoltà abbiamo voglia di esprimerci nella nostra lingua. L'obiettivo principale della nostra associazione è quello di metterci al servizio del cittadino italiano residente in Belgio che, quando paziente, preferisce condividere le sue problematiche con un medico che comprenda e parli la sua "lingua", intesa qui non solo come idioma ma anche in termini di condivisione di un'attinture di derivazione culturale.

D. Come è possibile entrare in contatto con voi?

R. È possibile contattarci attraverso l’email della associazione: info@amib.be. Stiamo inoltre lavorando alla realizzazione di un sito internet ufficiale.

D. Che tipo di aiuto ha ottenuto o vorrebbe avere AMIB dalla comunità italiana?

R. Ci piacerebbe divenire per le istituzioni italiane in Belgio un punto di riferimento per la discussione di tematiche di ambito socio-sanitario che riguardino la nostra comunità. Speriamo inoltre in un affiancamento e in un sostegno nella strutturazione di un progetto ad hoc secondo le esigenze dei nostri connazionali che le istituzioni hanno sicuramente già imparato a conoscere e alle quali speriamo di poter dare una risposta concreta.



(aise)

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