EMIGRAZIONI
Di Patrizia Di Luca, direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Pubblicato in lingua italiana e inglese
SAN MARINO – “Dieci biografie di emigrati sammarinesi che attraversano il Novecento passando per realtà come l’Europa, gli Stati Uniti e l’America del Sud, restituendo esempi di coraggio, sacrificio e solidarietà”. Con queste parole Patrizia Di Luca, direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, descrive il libro “Dieci storie di emigrazione”, di cui è autrice per la casa editrice riminese Bookstones Edizioni. Interviste e documenti le hanno permesso di ricostruire una serie esperienze, in alcuni casi individuali e in altri familiari, “che testimoniano forza d’animo, determinazione e generosità, valori che ritengo molto importanti nel periodo storico attuale”, spiega ancora l’accademica.
Tra le storie, anche quella di una ragazza ebrea polacca francese entrata nel campo di concentramento di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale con documenti di San Marino e liberata nel 1945. Si era sposata a Parigi nel 1942 con un sammarinese, il giorno dopo una retata. Speravano che grazie alla cittadinanza di San Marino venisse considerata ariana e ciò la proteggesse dalla deportazione. A nulla sono valsi i notevoli sforzi del console della repubblica nella capitale francese. Le lettere scritte dal diplomatico alle autorità fanno parte dei documenti sui quali ho potuto contare nella stesura del libro”. Pubblicato in lingua italiana e in inglese grazie al supporto dell’Ufficio Interpreti del Dipartimento Affari Esteri di San Marino, il testo è disponibile online e in libreria.
Fra le vite ripercorse, quelle di persone “emigrate in Belgio per lavorare nelle miniere, nonché in Brasile, Argentina, Francia e Usa. Sono vicende di impegno e lavoro, in agricoltura, nei cantieri edili, nelle fabbriche. Le scelte, le ragioni, le conseguenze, gli spostamenti e le sfide restituiscono un libro che grazie all’edizione internazionale si rivolge anche alle nuove generazioni dei sammarinesi residenti all’estero che non parlano italiano”.(Inform)
22/03/21