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Il governo Draghi ha inserito il “turismo delle radici” tra i tanti progetti di rilancio dell’Italia


Il governo Draghi ha inserito il “turismo delle radici” tra i tanti progetti di rilancio dell’Italia post-Covid e ha stanziato a questo scopo venti milioni di euro: si punta a che un numero sempre maggiore di italiani residenti all’estero e di italo-discendenti vengano in vacanza nella Penisola e vadano a visitare i luoghi dove sono partiti loro o i loro antenati. Questa notizia è stata riportata sull’ultimo numero del bimensile SM,La Notizia Londra, rivista che da anni propone il proprio punto di vista su cultura, spettacolo, economia, politica e sport alla folta comunità italiana del Regno Unito; ad oggi sono 415 mila le persone iscritte all’AIRE in Inghilterra, più del doppio rispetto a soli otto anni fa. Del progetto ha parlato in concreto il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, intervenendo lo scorso 1° febbraio ad una riunione del Consiglio generale degli italiani all’estero. A suo giudizio le comunità italiane all’estero sono “una risorsa fondamentale” e daranno un “prezioso contributo” al progetto sul turismo delle radici che punta ad una riscoperta delle radici italiane degli expats sparsi per il mondo. Della Vedova ha spiegato che il ministero degli Esteri realizzerà il progetto del turismo delle radici nel quadro del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, linea di investimento "Attrattività dei Borghi". Si tratta – ha indicato – di un progetto del “valore di 20 milioni rivolto agli italiani all’estero e agli italo-discendenti: un bacino di circa 80 milioni di persone”. L’obiettivo è “aumentare e garantire quei flussi turistici che mediamente sono fuori dai percorsi tradizionali, la maggior parte delle ‘radici’ dei nostri connazionali all’estero non sono nelle grandi città d’arte ma nei paesi e nei piccoli borghi”. Siamo quindi davanti ad “un elemento strategico di diversificazione dei flussi turistici” nel quale le comunità italiane all’estero “giocheranno un ruolo importante anche nella fase di attuazione”. Saranno coinvolti - ha anticipato il sottosegretario – “non solo la rete diplomatica ma anche gli uffici dell’Enit e tutto il mondo associativo e sarà avviata un’importante campagna di comunicazione e promozione”. Il progetto sul turismo delle radici è stato in effetti impostato nel 2018 dal ministero degli Esteri ed è un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, enogastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo discendenti.


( 9Colonne © IESTV.TV )

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