“I suoni delle Dolomiti”, la musica a contatto con la montagna
- 17 ago 2021
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In Trentino dal 23 agosto al 24 settembre la ventiseiesima edizione del Festival

TRENTO – C’è una montagna ancora poco nota ai più, in grado di regalare colori e panorami come in pochi altri momenti dell’anno e soprattutto colma di silenzi e attese. È la montagna che va verso l’autunno e che farà da palcoscenico agli appuntamenti con “I Suoni delle Dolomiti”, l’originalissimo festival che da ventisei anni porta in cima alle più belle montagne trentine il meglio della musica internazionale con eventi attenti al rispetto dell’ambiente e capaci di mescolare arte e contatto con la natura. Musicisti e pubblico risalgono a piedi i sentieri fino a conche e prati, radure, vette dove solitamente nel primo pomeriggio la musica degli strumenti dialoga con il paesaggio circostante, gioca con l’eco, rende unico un giorno di sole, o insegue una folata di vento dispettoso.
Ci sono tanti o quasi tutti gli ingredienti de “I Suoni delle Dolomiti” nella prima settimana del festival trentino di musica in quota. Dopo l’anteprima del 15 luglio, è con lunedì 23 agosto che prende il via il ricco programma 2021 che toccherà cime, conche e prati delle Dolomiti con eventi e grandi nomi nazionali e internazionali fino al 24 settembre.
Tanti gli ingredienti si diceva: l’incontro e il dialogo tra generi musicali diversi, astri consolidati e nascenti del mondo della musica e infine omaggi e celebrazioni. I protagonisti sono Gidon Kremer con la Kremerata Baltica (23/8), Antje Weithass (25/8) e il Trio Gardel (27/8).
Si partirà proprio da un omaggio, dal ricordare i cent’anni dalla nascita del bandoneononista di Mar del Plata che ha portato il jazz a contatto con la grande scena sonora musicale: Astor Piazzola.
Ne sono interpreti – il 23 agosto alle ore 12 a Malga Canvere in Val di Fiemme (in caso di maltempo si recupera alle ore 17.30 al Palafiemme di Cavalese) – uno dei musicisti più noti a livello internazionale e il maggiore violinista in attività al mondo, Gidon Kremer, e la Kremerata Baltica, compagine arricchita in questa occasione dalla presenza del bandoneonista Arne Glorvigen.
Quello tra Gidon Kremer e il compositore e maestro del tango argentino è un sodalizio che ha radici profonde ed è la testimonianza di un riuscito connubio tra musica colta e popolare. Un incontro tutto da esplorare attraverso le interpretazioni di Kremer e della compagine baltica ma anche attraverso le riletture fatte da alcuni compositori contemporanei in un alternarsi di brani come Tres minutos con la realidad, Grand Tango, Fuga y Misterio oppure Tango Funèbre e molti altri.
I luoghi dei concerti sono raggiungibili autonomamente o partecipando a escursioni guidate.
In occasione del concerto è possibile partecipare a una escursione con le Guide Alpine del Trentino per possessori di Fiemme Guest Card e Trentino Guest Card.
È tutta dedicata al violino e a una delle più eccellenti e considerate interpreti dello strumento invece la data del 25 agosto. All’ombra delle Pale di San Martino (Prati Col a San Martino di Castrozza alle ore 12 e recupero, in caso di maltempo, all’Auditorium Intercomunale di Primiero alle ore 17.30) arriva il carisma e la sensibilità interpretativa di Antje Weithaas, in grado di affrontare un amplissimo repertorio che va dal Settecento ai giorni nostri. La Weithaas ha iniziato a studiare il violino a quattro anni, e si è aggiudicata importanti concorsi come il “Kreisler” di Graz, il “Bach” di Lipsia, lo “Joachim” di Hannover. Ha condiviso il palco con orchestre di tutto il mondo dalle tedesche Bamberger Symphoniker, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin alle americane Los Angeles Philharmonic, San Francisco Symphony e alle europee BBC Symphony, Philharmonia Orchestra, Sinfonica Nazionale Estone e Filarmonica di Poznan, per citarne alcune. Ai Prati Col proporrà musiche di Johan Sebastian Bach e Ysaÿe.
In occasione dell’evento è possibile partecipare a una escursione con le Guide Alpine del Trentino
Si torna al tango argentino il 27 agosto con il Trio Gardel (ore 12 in località Buffaure in Val di Fassa e, in caso di maltempo, al Teatro Navalge di Moena alle ore 17.30). È la seconda tappa di un percorso dedicato alla musica di origine argentina che, dopo Piazzola, ora risale nel tempo fino alla figura di uno dei padri di questo genere sonoro: quel Carlos Gardel che è considerato un vero e proprio classico e la cui figura ormai sconfina nel mito (e nella letteratura, basti pensare ai romanzi di Osvaldo Soriano).
A interpretare le note malinconiche e magiche dell’universo creativo di quello che resterà il più grande cantante di tango di sempre è il fisarmonicista Lionel Suarez che ha riunito nel Trio Gardel il violoncellista Vincent Segal e il percussionista Minino Garay. Un combo che si muove fra tradizione e contemporaneità. Note malinconiche e magiche che dall’Argentina di inizio Novecento arrivano sino a oggi grazie al bandoneonista francese Lionel Suarez che dal 2018 esplora, con un grande riconoscimento di critica e pubblico, l’opera di Gardel assieme al violoncellista Vincent Ségal, instancabile ricercatore di suoni dal mondo, e al percussionista Minino Garay che traccia rotte ritmiche da e verso la sua natale Argentina.
Il Festival I Suoni delle Dolomiti si svolge nel rispetto della normativa per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 Tutti gli aggiornamenti su https://www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti/come-partecipare (tm/Inform)






























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