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Di Maio risponde in Aula sulla crescita dell’export di made in Italy nel mondo


Rispondendo ad un’interrogazione di alcuni deputati del M5S, Di Maio ribadisce che nuove risorse saranno destinate alla promozione dell’export con la legge di bilancio per il 2022

ROMA – Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha risposto nell’Aula della Camera dei deputati ad un’interrogazione presentata da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle su iniziative volte a consolidare l’attuale tendenza positiva dell’esportazione di prodotti made in Italy nel mondo, anche con riferimento alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del disegno di legge di bilancio per il 2022.

Ad illustrare l’interrogazione in Aula è stato Riccardo Olgiati che ha ricordato come l’Italia, con i suoi 433 miliardi di euro di valore doganale delle sue esportazioni nel 2020 – il 29,3 per cento del Pil del Paese – sia stata uno tra i Paesi del G8 ad aver subito una minor flessione del suo export, facendo meglio di Francia, Regno Unito e Stati Uniti. “Nel primo semestre del 2021 sono state registrate transazioni per 250 miliardi, con una forte ripresa non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019 – rileva Olgiati, segnalando “la capacità di reazione del nostro sistema produttivo, coadiuvato dal Patto per l’export, che ha catalizzato 5,4 miliardi di euro a favore delle nostre imprese”. “Oggi, dopo le incertezze determinate dalla pandemia, le prospettive di ripresa del commercio mondiale appaiono solide e il sostegno all’internazionalizzazione delle nostre imprese può rappresentare un volano fondamentale per la crescita – sottolinea Olgiati, che chiede in particolare quali risorse il Maeci intenda destinare per mantenere l’attuale trend positivo di esportazione di made in Italy nel mondo.

Di Mario segnala come “l’andamento molto positivo delle nostre esportazioni ha portato, con 332 miliardi di euro nei primi 8 mesi del 2021, a battere il record di 316 miliardi, già registrato nello stesso periodo del 2019, che era stato l’anno record pre-pandemia”. “Questi risultati ci incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa con il Patto per l’export, da noi fortemente voluto. L’obiettivo – prosegue il Ministro – è quello di rendere l’Italia ancora più competitiva sui mercati internazionali e di rafforzarne la crescita post-pandemia. Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Farnesina ha promosso il rifinanziamento per 1,2 miliardi di euro del Fondo rotativo a sostegno delle imprese che operano sui mercati esteri, il cosiddetto Fondo 394/81, gestito da Simest. Queste risorse sono destinate alla concessione di crediti agevolati per i cofinanziamenti a fondo perduto correlati ai crediti. Esse consentiranno di finanziare i progetti per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, con un focus sulla digitalizzazione e la sostenibilità”.

Di Maio segnala anche che “sono state previste premialità a favore delle proposte che verranno presentate da parte di imprenditori del Sud” e che il Fondo 394 è stato riaperto e “le piccole e medie imprese possono ora presentare richieste di finanziamento fino al 3 dicembre”. “Le linee progettuali sulle quali fare domanda – spiega Di Maio – sono tre: transizione digitale ed ecologica, con vocazione internazionale (per importi fino a 300.000 euro), sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri (con un finanziamento agevolato fino a 300.000 euro) e partecipazione a fiere, mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema (per un importo fino a 150.000 euro). Per tutte queste misure di sostegno le aziende possono chiedere una quota di finanziamento a fondo perduto fino al 25 per cento di quanto ricevuto, percentuale che sale al 40 per cento se l’impresa ha sede nel Sud. Le aziende presenti nel Sud beneficiano inoltre di una riserva pari al 40 per cento del totale delle risorse attribuite al Fondo 394”.

Inoltre, “alla luce dei riscontri positivi da parte del mondo imprenditoriale, a partire dal prossimo anno, la Farnesina intende continuare a puntare sullo strumento della finanza agevolata per l’export, di cui il Fondo 394 è uno dei cardini. Lo faremo – assicura il Ministro – tramite una dotazione finanziaria adeguata, da gestire sulla base di priorità settoriali e geografiche. Proprio per questo, il disegno di legge di bilancio per il 2022 prevede il rifinanziamento del Fondo 394 e del Fondo per la promozione integrata per un importo rispettivamente di un miliardo e mezzo di euro e di 150 milioni di euro all’anno fino al 2026. La finanza agevolata, accompagnata da una componente a fondo perduto, è strumento fondamentale per sostenere le esportazioni italiane e promuovere allo stesso tempo pratiche virtuose da parte delle piccole e medie imprese sulla base delle linee strategiche del Patto per l’export. Grazie alla loro stretta collaborazione, anche in questo caso Governo e Parlamento potranno quindi fornire ai nostri imprenditori gli strumenti migliori per sostenere le loro attività e irrobustire così ulteriormente la ripartenza dell’Italia”.

In sede di replica, Iolanda Di Stasio, prima firmataria dell’interrogazione, ringrazia Di Maio per la risposta e ribadisce come “il made in Italy stia tornando ad essere protagonista sui mercati mondiali, potendo anche contare su modelli di business sempre più sostenibili, orientati verso la transizione ecologica e digitale”. “I nostri imprenditori hanno talento, genialità ed efficienza, un valore aggiunto che tutti ci riconoscono nel mondo. A loro va il nostro sostegno attraverso fondi che servono ad assumere figure professionali specifiche per l’export, a finanziare campagne di comunicazione per contare poi sulla finanza agevolata – prosegue Di Stasio, che definisce “essenziali” le risorse per l’export che verranno stanziate nella legge di bilancio, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si ricorda infine che proprio l’atteso recupero dell’economia globale trainerà la vendita dei prodotti made in Italy nel mondo, un boom che – secondo Di Stasio – sarà anche “un’occasione per superare le diseguaglianze persistenti tra il Nord ed il Sud del Paese”. (Inform)




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