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Di nuovo in Basilica di San Marco. 25 marzo, giorno dell’annunziazione del Signore, un tempo il capodanno veneto, e oggigiorno, grazie a una legge del Consiglio Regionale, “Festa del Popolo veneto”. Tra le iniziative inserite in questa ricorrenza il Cammino Da San Marco a San Marco, curato con fede e passione da Matteo Grigoli, dall’Associazione San Marco Evangelista in collaborazione con l’Associazione Veneti nel Mondo, realizzato ogni anno per diffondere e valorizzare la cultura dei veneti.
Il gonfalone dopo essere stato stretto da centinaia di veneti è stato portato come segno di unità e fratellanza tra i veneti dell’Argentina, Cile, Perù, Brasile, Australia, Canada e alla comunità veneta di Arborea. Simbolo di una fede che si espande in tutto il mondo.
“Vorrei condividere una riflessione sul significato del simbolo nostro del massimo patrono - ha commentato Aldo Rozzi Marin, Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo -. Un simbolo di forte religiosità, di saggezza e di forza, esposto sugli edifici istituzionali e nelle scuole locali. Il leone rappresenta, oltre alla continuità tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il Veneto di oggi, il legame dell’Evangelista San Marco con i veneti ovunque siano, rappresenta la fede profonda, cattolica e universale, che è segno di appartenenza ed elemento fondante della nostra cultura, delle nostre virtù e dei valori dell’antica Repubblica. Il Vangelo di San Marco proclama, come una voce che nel deserto, forte come un ruggito di leone, che Gesù è Figlio di Dio. Viva San Marco!”, ha concluso Rozzi Marin. (aise)