BARCELLONA
- Ancora scontri al Comites di Barcellona. I consiglieri di minoranza, Bandettini, Cusin, Cani e Cavattoni tornano ad attaccare il presidente Alessandro Zehentner e i consiglieri che a lui fanno riferimento, accusati di “passività e inefficienza”. “Non è una battaglia personale”, assicurano i consiglieri in una nota. “L’incarico di consigliere del Comites è un incarico importante che è svolto a titolo gratuito. Non per questo motivo deve essere giustificato il menefreghismo. Andremo avanti con il nostro lavoro per denunciare l’inefficiente e inadeguata gestione di questo mandato del Comites di Barcellona fino a che verremo ascoltati dalle persone che contano”, aggiungono prima di accusare il presidente di ignorare tutte le domande che gli vengono poste. A Zehentner rimproverano anche di “disinteresse nel trattare importanti argomenti” e di non rispondere alle email, cosa che, scrivono Bandettini e Cusin, “non ci scoraggerà”. Tra i mancati chiarimenti che imputano al presidente e ai consiglieri della maggioranza, i due consiglieri includono “indicazioni sulla nomina del Consigliere Foschi in sostituzione della dimissionaria Vitali e spiegazioni su contabilità e bilanci, al segretario visioni di atti e verbali, al tesoriere la possibilità di verificare i documenti contabili relativi a consuntivi e preventivi. Nessuna richiesta è mai stata presa in considerazione”. Il Comites “è un organo collegiale, composto da una pluralità di soggetti che formano un collegio e concorrono all'attività partecipando alla formazione di atti e delibere attribuiti al collegio come tale e non ai singoli componenti”, aggiungono prima di sostenere che a dicembre è stata loro negata anche la sede. “Un terzo dei Consiglieri aveva convocato una riunione ordinaria e al presentarsi alla sede del Comites, la segretaria dello studio INT LAW, studio di avvocati di Barcellona che ospita la sede del comitato, ha negato l’accesso su indicazione del Presidente del Comites”, accusano Cani e Cavettoni. “Per questi motivi abbiamo deciso di scrivere alla direzione generale competente del ministero degli affari esteri e alle istituzioni italiane sul territorio sollecitando urgenti provvedimenti”. (aise)
15/02/2021
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