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CHEF ITALIANO A KIEV: PRONTO ANCHE A SPARARE SE CE NE FOSSE BISOGNO

“Più che arruolarmi nell'esercito ucraino sono disposto ad aiutare in qualsiasi forma: sono uno chef e posso mettermi a cucinare per i soldati. Nel caso ce ne fosse bisogno però penso che potrei anche sparare”. A parlare, in collegamento da Kiev con Rai Radio1, a “Un Giorno da Pecora”, è Costantino Passalacqua, chef ligure, ristoratore e proprietario di quello che è stato a lungo il miglior ristorante di Kiev. “Vivo in Ucraina da circa 20 anni, sono sposato e ho sempre lavorato come chef e ristoratore. Ora mi trovo a Kiev, in uno scantinato con una quindicina di persone – ha raccontato a Rai Radio1 l'italiano - Qui ci siamo organizzati con ronde e brigate, anche armate, per vedere se arrivano paracadutisti russi”. Lei ha mai partecipato a queste ronde? “Si, ma sempre senza armi”. In questi giorni ha mai pensato di tornare in Italia e lasciare il paese? “Io sì, ma mia moglie, che fa l'insegnante di chimica, chiama figli i suoi alunni e io non voglio lasciarla sola”.

( © 9Colonne - IESTV.TV )

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