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Buenos Aires - “U Scantu”: l’opera di Elisa Giardina Papa alla Biennale

BUENOS AIRES - L'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires presenta, nell'ambito della VI edizione della Biennale dell'Immagine in Movimento (BIM), “U Scantu: A Disorderly Tale” (2022) di Elisa Giardina Papa. L'opera è stata in mostra alla 59^ Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia ed è giunta ora in Argentina, dove sarà esposta sino al 5 dicembre presso il Museo de los Inmigrantes di Buenos Aires, con ingresso libero.

L’opera di Elisa Giardina Papa, che ha accompagnato l'opera oltreoceano, inquadra, tramite ricerche approfondite e una sottile ironia, le modalità in cui si presentano e si realizzano il genere, la sessualità e il lavoro nell’economia digitale del XXI secolo. La sua nuova videoinstallazione, intitolata “U Scantu: A Disorderly Tale” (2022) reinterpreta il mito siciliano delle donne di fora (“donne di fuori”), che la tradizione orale descrive al contempo femminee e mascoline, umane ma in parte animali, benevole eppure vendicative. L’installazione video ritrae le donne di fora come adolescenti che percorrono le desolate architetture postmoderne di Gibellina Nuova pedalando sulle loro biciclette, personalizzate con potenti impianti stereo secondo la moda del bike tuning. Le scorribande di queste tuners sono inframmezzate da motivi testuali e visivi attinti da una raccolta di favole siciliane del XIX secolo, dai frammentari ricordi d’infanzia dell’artista riguardanti canzoni e storie che le raccontava sua nonna, e dai processi dell’Inquisizione che, nel XVI e XVII secolo, perseguivano le donne che ritenevano essere, per l’appunto, donne di fora. Accompagnato da sculture in ceramica di piedi d'oca e serpenti intrecciati realizzate in collaborazione con artigiani siciliani, “U Scantu: A Disorderly Tale” ripropone il magico, il rituale e il fantastico, come forze radicali in grado di mettere in discussione le categorie predeterminate di umanità e femminilità.

Nata a Medicina nel 1979, Giardina Papa è un’artista interessata al ruolo della produzione collettiva di immagini e alla loro disseminazione nella società. Lavora spesso con formati video sperimentali e crea dei montaggi che raccolgono materiali trovati online. "Need ideas!?!PLZ!" (2011) è un collage di filmati da YouTube in cui teenager e studenti americani chiedono a YouTube idee per un video – paradossale risposta all’urgenza di esistere in rete imposta dai sistemi che vivono di contenuti generati dagli utenti. "Drawing from Life" (2011) è una serie di ritratti di partner occasionali incontrati su Chat Roulette, una popolare chat anonima. "Archive Fever" (2011) è un lavoro sulla possibilità di trasformare l’esperienza della navigazione in rete attraverso la sua automazione in una forma narrativa e cinematografica. "When the Towel Drops Vol.1 I Italy" (2015) – collaborazione con le artiste indiane Nupur Mathur e Bathsheba Okwenje, firmata collettivamente come Radha May – è un film di montaggio trasferito ed esposto su pellicola che investiga la rappresentazione censurata della femminilità e della sessualità nel cinema italiano, a partire dall’esplorazione dell’archivio nazionale della censura ospitato dalla Cineteca di Bologna. Già docente alla Brown University e a RISD, Providence, Giardina Papa sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l’Università di Berkeley, California.



(aise)

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