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Bruxelles : partito il tour del documentario dei Bergamaschi nel Mondo

BRUXELLES - Febbraio 2020. Dopo Codogno il focolaio Covid ferisce la Provincia di Bergamo nella bassa Valle Seriana. L'impennata di contagi ad Alzano Lombardo, Nembro e Albino decima le fasce più deboli della popolazione. Le immagini "virali" delle bare trasportate dagli automezzi militari lasciano il posto a pagine e pagine di necrologi. Dramma e dolore a cui si aggiungono la sofferenza e la preoccupazione dei Bergamaschi all'estero che si sentono impotenti nella loro lontananza. La campagna di raccolta fondi, l'invio di materiale igienico sanitario dagli Stati Uniti, la consegna di materiale ospedaliero direttamente dal Belgio all'Ospedale degli Alpini, come pure il ruolo di Bruxelles quale promotore e facilitatore di un protocollo di sussidiarietà tra l'ospedale cantonale di Lucerna e il "Papa Giovanni", sono state le immediate risposte di solidarietà concreta da parte della comunità bergamasca all'estero.

Ma si voleva fare di più. Far sentire maggiormente la vicinanza alla propria terra, ai propri cari. "Distanti, ma vicini con il cuore" si messaggiava da tutto il mondo. Così da Bruxelles con Silvana Scandella, Mauro e Silvia Rota del locale Circolo bergamasco, e da Las Vegas con Marta Soligo, è nata l'idea di realizzare un primo video di sostegno a Bergamo spronando a "molà mia!" da parte dei Bergamaschi nel Mondo.

Ne è seguito un secondo video di incoraggiamento alle proprie realtà di origine. E un altro ancora di solidarietà in dialetto da tutte le regioni italiane. E poi un quarto video di solidarietà di una rete di amici e conoscenti sempre più ampia da tutto il Mondo. Un quinto video di condivisione della bergamaschità con i disegni dei bimbi bergamaschi da tutto il Mondo. E infine la commovente canzone "Sei la mia terra", arrangiata e cantata da Marco Scandella, illustrata da immagini a sottolineare quell'amore che lega alla propria terra chi ne è lontano.

Una raccolta di testimonianze di solidarietà autentica che imperativamente non doveva essere relegata nell'oblio. Un dovere morale per tutte le lacrime versate e le sofferenze patite da una comunità piegata, ma non in ginocchio e che aveva bisogno di quel calore per ritrovare la forza di rialzarsi. Solidarietà non solo da parte della rete censita delle comunità bergamasche nel mondo, ma anche da quei Bergamaschi che in giro per i cinque continenti sfuggono a una mappatura non avendo una comunità di riferimento all'estero. Bergamaschi rintracciati attraverso contatti di amicizie dirette e conoscenze, che vivono percorsi di mobilità individuale preservandone per lo più la riservatezza e identificandosi come "Bergamaschi de fò". Non quindi Bergamaschi de sura, né de sota, ma de fò, cioè tutti quelli che vivono fuori dalla Bergamo metropolitana.

Un grandissimo e costante lavoro di ricerca realizzato nell'arco dell'anno 2020 da Silvana Scandella, Direttrice Scientifica del Centro di Ricerca D.L.C.M., Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità. È nato così un documentario di testimonianze che in 52 minuti raccoglie i sei video attraverso un filo conduttore che da Bruxelles ha intessuto una rete di solidarietà con più di 130 partecipanti da tutta Italia, Europa e da oltre oceano.

Un documentario amatoriale e autentico presentato in anteprima giovedì 1° dicembre 2022 nella sede della Delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles suscitando emozione e commozione.

Nel ringraziare il Direttore Giuseppe Costa della Delegazione di Regione Lombardia, il Presidente del Circolo dei Bergamaschi di Bruxelles, Mauro Rota, ha sottolineato la proficua collaborazione frutto di una consolidata disponibilità nell'accogliere gli eventi promossi dal Circolo.

La Segretaria del Circolo dei Bergamaschi di Bruxelles, Silvana Scandella, autrice e regista del documento ne ha illustrato un'analisi approfondita evidenziando contenuti, profilo dei partecipanti, aspetto linguistico senza trascurare ogni sfumatura para verbale. Arricchiscono il documentario riprese dal significativo valore paesaggistico di portata promozionale alla cara terra bergamasca.

Il documentario definito "itinerante" e dedicato alle vittime del Covid-19 viaggerà lungo tutto il 2023, anno che vede Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura, BGBS23, proprio per quanto le due città hanno vissuto durante la pandemia. Dopo la prima tappa a Bruxelles, la tournée internazionale del documentario proseguirà nelle sedi nazionali, internazionali e sovrannazionali promuovendo Bergamo, la sua terra e il suo patrimonio culturale.



(aise)

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