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Bruxelles con Paolo Sabbatini è marchigiana nel mondo


Una giornata di sole ha avvolto oggi Bruxelles per celebrare a distanza il premio di marchigiano del mondo conferito, nella sala Capitolare del Convento di S. Maria Sopra Minerva, sotto il patrocinio del Senato della Repubblica e della Regione Marche, al Direttore del suo Istituto Italiano di Cultura, Paolo Sabbatini.

Dal suo arrivo a Bruxelles, nel 2019, Paolo Sabbatini ha portato una ventata di italianità nella capitale d’Europa, che neppure la pandemia è riuscita ad arrestare. Ormai celebri le sue numerose iniziative culturali. Quali “Musica all’ingresso”, originale incontro musicale di mezz’ora che si è svolto a fine estate nell’atrio della bella sede dell’Istituto, nella centralissima rue de Livourne, quasi tutte le sere.

Bruxelles è la capitale d’Europa, oltre che del Belgio, e Paolo Sabbatini ha saputo rafforzare il suo legame con la cultura italiana, sempre nell’atrio del palazzo, anche con il simbolismo dei lucchetti d’amore di Federico Moccia. L’istallazione è una riproduzione di Ponte Milvio sul Tevere e i suoi lucchetti, luogo e simbolo della passione dell’amore italiano. È campeggiata dalla citazione del libro “Ho voglia di te” (“’Si mette un lucchetto intorno a questa catena, lo si chiude e si butta la chiave nel Tevere’. ‘E poi?’ ‘Non ci si lascia più’”).

Ma Paolo Sabbatini è anche e soprattutto marchigiano e fermano. E come tale ha ricevuto oggi nell’ambito del XXXV Premio Istituzionale Roma “Picus del Ver Sacrum 2020”, il IV Premio Marchigiano nel Mondo.

Un marchigiano nel mondo che fa certamente onore non solo alla sua regione e alla sua città, ma a tutto il suo paese. Del quale ha rappresentato e rappresenta con grande passione e capacità la migliore e incontestata virtù: la cultura. (alessandro butticé\aise)

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