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AVIGLIANO, LEGGENDE, STORIA E CUCINA TRADIZIONALE - NUOVA MAPPA BORGHI D’ITALIA TURISMO DELLE RADICI


Secondo una leggenda tramandata oralmente, Avigliano fu fondato dai Sanniti, volgarmente detti "Banniti", attratti dalla sicurezza del luogo e dalla salubrità dell’aria, durante la loro espansione territoriale nel V secolo avanti Cristo. Un’altra leggenda fa derivare il toponimo di Avigliano da "Avis locum ", cioè luogo dell’uccello,
AVIGLIANO, LEGGENDE, STORIA E CUCINA TRADIZIONALE - NUOVA MAPPA BORGHI D’ITALIA TURISMO DELLE RADICI

Secondo una leggenda tramandata oralmente, Avigliano fu fondato dai Sanniti, volgarmente detti "Banniti", attratti dalla sicurezza del luogo e dalla salubrità dell’aria, durante la loro espansione territoriale nel V secolo avanti Cristo. Un’altra leggenda fa derivare il toponimo di Avigliano da "Avis locum ", cioè luogo dell’uccello, denominazione data al territorio da un gruppo di marinai provenienti da oriente e scampati ad una battaglia sulle coste dell'antica Lucania. A prescindere dall'origine del nome, che più credibilmente potrebbe rifarsi a "Fundus Avillanus, o Avilius" di epoca romana, Avigliano rimane un borgo dal fascino suggestivo. Un fascino che si ritrova nei luoghi di interesse storico e culturale della cittadina, come la Torre di Taccone, torre del XIV secolo di cui rimane la base e che rappresenta l'ultima testimonianza della fortificazione che racchiudeva il primo nucleo abitato. O ancora la Chiesa Madre, costruita nella parte più antica del paese già a partire dal IX secolo e restaurata nel corso dei secoli, contenente pregevoli dipinti e ben undici altari, tutti rivestiti in marmo, risalenti per la maggior parte, stando ad alcune date che vi si leggono e ad alcuni nomi di devoti a cura dei quali furono edificati, alla fine dell'Ottocento. La Chiesa Madre diventa il fulcro del borgo durante la giornata del 16 luglio, un momento di festa in cui la Statua della Beata Vergine del Carmine viene portata a spalla in processione sul Monte, per poi essere riportata in paese la terza domenica di settembre. Tuttavia, il vero protagonista culturale del territorio è Castel Lagopesole, poggiato su un'altura che domina la sottostante Valle di Vitalba e considerato una delle ultime residenze volute dall'imperatore Federico II di Svevia in terra di Basilicata, realizzata tra il 1242 e il 1250. L'altra protagonista aviglianese non può che essere la gastronomia, testimonianza delle radici contadine locali attraverso i suoi piatti tipici. Nello specifico, i piatti della tradizione Aviglianese provengono tutti da una cucina povera, ricca però di sapori intensi: "cautarogn cu la sauzizza", i "fusidd", il baccalà cucinato in mille modi, "la cpuddata", dolci della tradizione vviglianese come i "m'stazzuol", sono solo alcuni dei piatti gustosi che potranno assaggiare i viaggiatori di passaggio. Menzione speciale merita il "cauzone", una specie di focaccia imbottita di salame e di ricotta, piatto specifico della festa storicamente dedicata a Sant'Antonio di Padova. Tra storia e cucina, tra leggende e religione, Avigliano è un borgo suggestivo e affascinante che non smetterà di stupire i visitatori pronti a scoprirne i segreti.


COME ARRIVARE: Per arrivare ad Avigliano in treno le stazioni di riferimento sono a Potenza e Melfi, per proseguire poi su linee regionali. In automobile da Napoli prendere l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire a Sicignano, imboccare il raccordo autostradale E847, uscire a Potenza Est, seguire indicazioni per Avigliano.


ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Per le famiglie con bambini c'è il Parco Avventura per passare una giornata insieme. Da vedere le suggestive Cascate di San Fele e il Parco Urbano dei Palmenti a Pietragalla.



(9Colonne ©IESTV.TV 241) (Greenqualitaly)



Queste pagine sono curate dall'Osservatorio di Ass.: ITALIANO ALL'ESTERO


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