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Australia: la rivista Allora! celebra il lavoro italiano con un invito al ricordo visivo

SYDNEY - In occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, la redazione della rivista di Sydney “Allora!” ha invitato la comunità italo-australiana a raccontare con una foto sul profilo social la propria storia lavorativa o quella dei propri familiari emigrati, utilizzando gli hashtag #8agosto e #lavoroitaliano. L’iniziativa mira a valorizzare il grande bagaglio di abilità lavorative e le esperienze all’estero della collettività emigrata e dei suoi discendenti come pure della nuova mobilità che negli ultimi anni ha dovuto combattere con la perdita di impiego all’estero causato dalla pandemia e dalle conseguenze sul piano economico.

A ricordo del lavoro italiano in Australia, Marco Testa, assistente di redazione, ha ricordato che “già prima dell’ultimo conflitto mondiale, gli italiani furono impiegati in massa nelle piantagioni di canna da zucchero nel Nord Queensland, in sostituzione della manodopera illegale proveniente dalle popolazioni indigene del Pacifico. Le condizioni di lavoro erano alquanto precarie e soggette, oltre che al clima e alle malattie tropicali, anche alla mancanza di servizi essenziali." “In un secolo, - ha aggiunto Testa - gli Italiani hanno contribuito alla costruzione di grandi opere tra cui la Snowy Mountains Scheme, il Parlamento di Canberra, il più grande programma di elettrificazione dell’Australia orientale, nonché al progresso e alla trasformazione dell’Australia, in un paese dove la cultura italiana, una volta aliena, è ora radicata nello stile di vita australiano.” In merito all’arrivo in Australia di un crescente numero di giovani italiani negli ultimi anni, Franco Baldi, caporedattore, ha evidenziato come a causa della pandemia molti si siano trovati in situazioni di precarietà sociale e finanziaria, con scarso supporto da parte delle autorità. “Dall’inizio della pandemia - ha affermato Baldi - migliaia di lavoratori italiani all’estero, anche molti che si trovavano con visti temporanei in Australia, sono stati costretti a rimpatriare per la mancanza di un impiego fisso e di sussidi economici necessari. Molte famiglie sono rimaste senza reddito o supporto mentre si trovavano fuori dall’Italia, assistite soltanto da iniziative a livello locale di organizzazioni caritatevoli o dai singoli. Allora! desidera unirsi a tutti i lavoratori italiani all'estero con un ricordo visivo e collettivo in onore della dignità del lavoro italiano nel mondo e del sacrificio di tantissimi connazionali in questi ultimi due anni.” (aise)

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