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Audizione del Segretario Generale della Farnesina davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato


Modifiche organizzazione Maeci, audizione del Segretario Generale della Farnesina davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

ATTIVITA’ PARLAMENTARE

“Le comunità dei connazionali all’estero sono un moltiplicatore del nostro soft power”

(fonte immagine – camera dei deputati)

ROMA – Davanti alle Commissioni riunite Esteri di Camera e Senato si è svolta l’audizione del Segretario Generale del Ministero degli Esteri, Ettore Francesco Sequi, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante modifiche all’organizzazione del Maeci. “Un tassello ulteriore per rispondere ai mutamenti degli scenari internazionali: dai cambiamenti climatici ai flussi migratori alla lotta al terrorismo, fino ad arrivare alla comunicazione che ha una funzione crescente nella gestione delle crisi”, ha esordito Sequi aggiungendo che quanto vale per le crisi internazionali si applica anche alla promozione della pubblica amministrazione per erogare servizi in maniera sempre più efficiente. Sequi ha inoltre ricordato il processo di rinnovamento avviato nel 2019 con il trasferimento delle competenze al Maeci in materia di commercio estero. Quindi si arriva al progetto di riforma in discussione per la creazione di una direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale. “L’Italia ha nel soft power un sicuro punto di forza e per questo dobbiamo valorizzarlo al meglio per una costruzione del consenso a livello globale su temi di interesse nazionale: le comunità dei connazionali all’estero sono un moltiplicatore del nostro soft power”, ha spiegato Sequi evidenziando i quattro settori principalmente coinvolti: comunicazione, promozione, programmazione e presenza italiana nelle organizzazioni internazionali, servizio stampa. Sequi ha anche evidenziato le novità nella produzione di contenuti sui sociali, come il podcast ‘Voci dalla Farnesina’: i social della Farnesina hanno totalizzato 3,3, milioni di utenti nel 2019 ed oltre 6 milioni nel 2020. “Sono dati significativi cui ha contribuito l’emergenza Covid”, ha ammesso Sequi anticipando poi il lancio di un nuovo sito web disponibile nelle prossime settimane. Il potenziale italiano all’estero si misura anche attraverso gli attuali 84 Istituti di Cultura ed è in progetto l’apertura di altri 6 Istituti entro il 2022 oltre al rafforzamento di quelle ambasciate e consolati generali, dove non sia presente un IIC, tramite addetti culturali. “Occorre fare sinergia tra analisi, strategia e comunicazione per fornire al decisore politico elementi decisivi e un maggior coinvolgimento dell’opinione pubblica”, ha spiegato Sequi parlando del lavoro dell’unità di analisi e programmazione che sarà fondamentale in previsione della nuova direzione generale. Sequi ha anche parlato di progetti ricerca affidati a enti esterni in partenariato e della collaborazione tra Farnesina e servizi di documentazione del Parlamento; soddisfazione è stata quindi espressa per la cospicua presenza dei funzionari italiani negli ambiti internazionali. Si è poi tornati sulla riforma del 2019 che ha visto il trasferimento delle competenze sull’internazionalizzazione al Maeci, la nuova strategia di rilancio del Made in Italy confluita nel Patto per l’Export seguendo una precisa strategia che punta su comunicazione, formazione, finanza agevolata. “Nei sette mesi del 2021 le esportazioni sono cresciute quasi del 23%”, ha commentato Sequi sottolineando l’importanza del mantenere alta l’attenzione sulla tutela delle indicazioni geografiche attraverso un sistema di protezione solido. In generale la riforma per creare la nuova direzione generale non comporterà incremento di posti e di costi.

Valentino Valentini (FI) ha rilevato l’importanza della costituzione di una nuova direzione dal punto di vista strategico. Tuttavia occorre considerare tre aspetti: omogeneità di linguaggio nei social, contenuti puntuali e culturali, creazione di queste nuove competenze mediatiche all’interno della stessa Farnesina. Laura Garavini (IV) – eletta nella ripartizione Europa – ha ritenuto opportuno e saggio tale piano di riorganizzazione esprimendo apprezzamento alla Farnesina nel tentativo di miglioramento dell’efficienza dei servizi ramificati all’estero. Garavini ha tuttavia lamentato come persistano una serie di problemi derivanti dalla presenza da remoto dei funzionari e dal contestuale picco di richieste soprattutto nell’emissione di documenti. “Serve un’accelerazione nei processi di digitalizzazione: potrebbe aiutare a decongestionare il tutto”, ha spiegato Garavini auspicando una risoluzione anche per l’ottenimento della carta d’identità elettronica durante la permanenza nei luoghi d’origine. L’invito di Garavini è stato poi volto a facilitare le iscrizioni degli elettori in vista dei rinnovi dei Comites: “sono processi solo in apparenza molto semplici attraverso Fast It ma in realtà complicati”. Sulle scuole e sulla promozione della lingua italiana l’auspicio è stato quello di un invio celere di personale scolastico lì dove ci sono ritardi. Mirella Emiliozzi (M5S) ha parlato dell’impatto che la comunicazione e la politica estera possono avere nella vita delle persone. L’invito è stato a potenziare gli IIC ed a fare in modo che la loro azione possa essere meglio coordinata in virtù della presenza della Dante Alighieri all’estero. Alessandro Alfieri (PD) ha sottolineato come servano specialisti e con essi un salto di qualità: “bene le riforme a costo zero ma attenzione a non costruire un adeguamento ai tempi senza le necessarie risorse”. Paolo Formentini (Lega) ha rilanciato la difesa dei prodotti tipici e l’attenzione al settore aerospaziale. Simone Billi (Lega) – eletto ripartizione Europa – ha ricordato che “dove la comunità italiana all’estero è forte è altrettanto forte la cultura italiana e le popolazioni locali sono pertanto più consapevoli della differenza tra i prodotti autentici italiani e quelli non originali ”. Billi ha inoltre evidenziato i problemi nella rete consolare con i blocchi nel turn over ed i tagli al personale negli ultimi dieci anni cui è corrisposto però un aumento dell’emigrazione: nel 2006 gli iscritti Aire erano 3 milioni, nel 2021 sono quasi raddoppiati. Francesco Berti (M5S) ha precisato l’importanza della presidenza italiana nella ministeriale del Consiglio d’Europa mettendo in risalto quello che ha definito come “un gioiello della nostra cultura ossia la Commissione di Venezia quale organo consultivo in ambito costituzionale, da valorizzare ulteriormente”. Sequi ha replicato alle sollecitazioni dei deputati e dei senatori parlando dell’importanza di una centralizzazione narrativa per avere la certezza di una linea comunicativa ben definita. “Per fare questo serve la formazione e le risorse saranno di qualità”. ha spiegato Sequi “Abbiamo ripreso a fare assunzioni e sarà più facile intervenire su quei problemi che sono stati sollevati”, ha puntualizzato Sequi ricordando inoltre l’esperimento pilota del voto elettronico per i Comites, Per quanto riguarda le carte d’identità elettroniche ha ricordato che si possono chiedere ai Comuni ma serve comunque l’autorizzazione del Viminale. Sequi ha sottolineato come nel 2021 ci sia stato un miglioramento nel rilascio di documenti ma rimane prioritario intervenire sul potenziamento dei consolati onorari e sui servizi digitali. “Bene la valorizzazione ulteriore della Commissione di Venezia, che può intervenire per esempio nel processo di allargamento verso i Balcani”, ha concluso Sequi riferendosi all’idea di allargamento dell’UE. (Inform)





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