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Algeria: l’Onu denuncia l’utilizzo del terrorismo per reprimere i diritti umani


Nel suo recente rapporto "speciale", l’ONU ha denunciato “l’uso arbitrario, ingiusto, illegale e abusivo del "terrorismo" da parte dell'Algeria per reprimere le libertà pubbliche e individuali e i diritti umani”. A riportarne la notizia Algérie Part Plus, giornale online di indagine che si occupa del paese magrebino, in un articolo di questi giorni.

Secondo quanto riportato dall’articolo, sono, infatti, diversi i relatori speciali delle Nazioni Unite che hanno lanciato l'allarme in un rapporto, poche settimane fa. Quest'ultimo ha inviato una comunicazione al Consiglio per i diritti umani concernenti “alcuni testi di legge in materia di sicurezza e lotta al terrorismo recentemente approvati” in Algeria. Nel documento, esperti e rappresentanti dell'Onu accusano le autorità di strumentalizzare politicamente il "terrorismo" per reprimere e vietare le libertà pubbliche. Al momento le autorità algerine non hanno ancora risposto a queste gravi accuse.

Nello specifico gli esperti dell'Onu hanno analizzato "la conformità della legislazione algerina alle convenzioni internazionali sottoscritte dal paese nord africano e agli standard internazionali in materia di legislazione antiterrorismo" rilevando imprecisione nella definizione di terrorismo e ripercussioni negative sui diritti fondamentali, già sollevate nel 2018 dalla Commissione per i diritti umani.

Gli esperti nominati dal Consiglio si rammaricano che la nuova formulazione vada in direzione opposta alle raccomandazioni del Comitato”, si legge nel documento ed esprimono il loro timore che questo quadro legislativo possa dar luogo ad abusi.

"Dal 2019, un numero crescente di attivisti, giornalisti e difensori dei diritti umani che hanno avuto un ruolo nel movimento di protesta sono stati perseguiti con accuse legate al terrorismo", sottolineano.

D’altro canto hanno condannato il “crescente ricorso alle leggi sulla sicurezza per perseguire le persone che esercitano legittimamente i loro diritti alla libertà di opinione e di espressione, di riunione pacifica e di associazione", specifica la stessa fonte.

Sulla stessa linea anche l'ONG internazionale a Ginevra “Promozione dello sviluppo economico e sociale” (PDES), che in una nota sottolinea che “le autorità algerine si sono distinte per l'uso illegale di leggi antiterrorismo in un Paese la cui popolazione ha pagato un prezzo molto alto di fronte al terrorismo che ha imperversato senza che i responsabili oggi se ne rendano conto”.

Infine, gli esperti dell'ONU hanno ricordato che “alcune disposizioni della Legge n. 20-06 dell'aprile 2020 (art. 144 cp, art. 196 bis e art. 95 bis) potrebbero entrare in diretta contraddizione con il Patto internazionale in materia di Diritti Civili e Politici (l'“ICCPR”), ratificato dall'Algeria nel 1989” e ciò significa il per l’Algeria di essere accusata ufficialmente di violare gli impegni internazionali presi in termini di salvaguardia delle libertà fondamentali”. (aise)

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